desmo

Membro Attivo
Agente Immobiliare
l'intimazione dell'avvocato è: o rinunciate, o ci avvaliamo della chiamata a rogito e, qualora senza buon fine, invochiamo l'esecuzione del contratto in forma specifica, con riduzione del prezzo commisurata al valore del vizio....ma, qualora sia sanabile! Infatti non è la strada che avrei scelto io perchè se compri questa casa, che sia a mezzo rogito normale o esecuzione del contratto in forma specifica, mentre sei contento di comprarla eventualmente a prezzo più basso, non dovresti esserlo per il fatto che ti rendi complice di un abuso, che passa a te, con relative rogne. Quindi, a meno che tu non voglia accollarti un abuso edilizio, impugnerei la proposta per decadenza del termine (intimando all'agenzia di restituire l'assegno pena la denuncia per appropriazione indebita, ma visto che di penale non so niente quest'ultimo punto meglio che lo valuti un legale del settore). Cioè hai la possibilità di liberarti e io visto un abuso edilizio non sanato e senza sapere se è sanabile, lo farei senza nemmeno pensarci.
 

Gabriele061067

Membro Junior
Privato Cittadino
Beh grazie, la valuto perchè ancora non è detto....comunque se non manda lettera che rinuncia, certo che posso attaccarmi anche alla proposta accettata si nel termine, ma mai recapitatami con mezzi di posta certa e tracciabile!
 

desmo

Membro Attivo
Agente Immobiliare
be ma...il tuo punto di forza è proprio il contenuto della proposta, controlla: se il venditore dichiara che l'immobile è conforme alla normativa edilizia ed urbanistica vigente alla data della proposta, e non sono elencate eccezioni, allora anche se ha accettato nei termini è contrattualmente inadempiente per dichiarazioni false, quindi ti da il diritto di risolvere la promessa, e di richiedere il doppio della caparra. Soluzione che mi piace più di quella di prima...sempre in caso tu sia nelle condizioni di acquisire la proposta accettata. Sono 2 strategie diverse, ma io sono per l'inadempienza, la risoluzione e la ripetizione del doppio della caparra, perchè l'immobile non è regolare e nessuno ti assicura che sia possibile sanare, nè, se del caso, quanto ti costerebbe. Chiaramente nella ipotesi del legale, c'è come punto fondamentale il non sapere che la proposta è stata accettata, in quanto non ne hai avuto giustamente notizia con mezzi dimostrabili. La mia prevede l'opposto, cioè acquisire la proposta accettata per dimostrarne l'inadempienza e togliermi dai casini di un acquisto abusivo, guadagnandoci pure. Questa è la mia miglior soluzione se puoi acquisire la proposta accettata, al di là dei termini che in questo caso non interessano. Vedrei la proposta però prima di dare un giudizio definitivo. Non è detto nemmeno si possa rogitare...se il notaio è a conoscenza dell'abuso...
 
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desmo

Membro Attivo
Agente Immobiliare
In sintesi le ipotesi sono queste:

1) imputi la caducazione della proposta per decadenza del termine, in quanto non hai avuto notizia dell'accettazione nel termine. Allora vai a riprenderti il tuo assegno ed è tutto finito.

2) Acquisisci la proposta accettata e intimi il rogito, spedendo una raccomandata con indicazione del notaio e della data (non inferiore ai successivi giorni 15) presso cui stipulerete (si pone il problema di come stipulerete con un abuso edilizio, e l'unico modo è che al notaio non risulti alcun abuso in quanto provenienze e planimetrie pulite e conformi ai suoi occhi...qunidi da valutare documentazione e tipo di abuso per prevedere l'esito di questa soluzione). In caso il venditore non si presenti al rogito, allora puoi proseguire sulla via della esecuzione del contratto in forma specifica.

In entrambi i casi ti intesti un immobile problematico, di non certa sanabilità, il che, vista la piega che hanno preso le normative (sempre più restrittive) ti costringerà a sborsare dei soldi per sistemare il tutto, nella migliore delle ipotesi, o a ritrovarti ad aver speso dei soldi per l'acquisto di un immobile non commerciabile in futuro, oltre che divenire proprietario di un immobile abusivo e non sanabile con tutte le conseguenze del caso, nella peggiore. Aggiungo infine che nel momento in cui chiedi la riduzione del prezzo per il vizio, hai anche prodotto la prova che eri a conoscenza dell'abuso.

3) Acquisisci la proposta firmata (o altra prova che lo sia) e dichiari il contratto risolto per inadempienza del promittente venditore chiedendogli il doppio della caparra (devi però avere le prove della sua inadempienza, quindi che l'immobile sia effettivamente non conforme a quanto dichiarato in proposta).

Per valutare la soluzione migliore e risolvere il caso a dovere, va valutata la documentazione urbanistica e catastale, le provenienze, e la proposta.
 
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Gabriele061067

Membro Junior
Privato Cittadino
Si certo grazie 1000.....forse allora sarebbe meglio che la raccomandata gliela facessi dopo che ho controllato urbanisticamente(nel caso di abusi vedere se sono sanabili e con che costi)....da lì posso scegliere se impugnare la proposta, oppure dire che è valida ma chiedere che lui rinunci, oppure portarlo a rogito salvo non rogitare se lui inadempiente.....insomma posso scegliere per bene quello che fare ....tanto la fretta è cattiva consigliera...
N.B. sulla proposta è scritto che lui dichiara che l'immobile è in regola con la normativa urbanistica( testualmente: "il venditore ha dichiarato all'agente immobiliare che con riguardo alla conformità dell'immobile alle norme edilizie e urbanistiche: a norma".
 

desmo

Membro Attivo
Agente Immobiliare
bene, sei nelle condizioni da me descritte. Solo stai attento a come ti muovi, una sola raccomandata pensata troppo in fretta ti fa perdere inevitabilmente una delle vie. Pensa cioè prima a cosa vuoi ottenere. Per controllare l'urbanistica hai bisogno di una delega del proprietario che ti permetta l'accesso agli atti nel comune. Quindi non semplice. Ma dimmi, come hai saputo di questo abuso, e in cosa consiste, se lo sai?
 

Gabriele061067

Membro Junior
Privato Cittadino
Allora, la delega ce l'ho......degli abusi ho scritto ampiamente sopra....se cerchi nella discussione è scritto bene.....con la delega ho mandato l'architetto al catasto ed ha trovato difformità con l'impianto del 1939....poi il proprietario ha presentato una piantina del 1987 ancora diversa ma dice che non comunicò nulla al comune che aveva fatto lavori interni perchè dice che non andava comunicata la cosa perchè la soprintendenza aveva dato assenso....invece doveva fare l'articolo 26 della legge 47/85 e ne siamo certi, quindi è un abuso......ma ripeto ancora: controlleremo[DOUBLEPOST=1407269599,1407269541][/DOUBLEPOST]insomma, probabilmente questo di abusi ne ha fatti 2 se non 3 anche se è proprietario dal 1979..
 

desmo

Membro Attivo
Agente Immobiliare
si ma un conto è un tramezzo un conto un titolo edilizio..vado a leggermi la tua descrizione dell'abuso intanto
 

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