Concordo con chi mi ha preceduto nell'affermare che l'affare è stato gestito in maniera dilettantesca e superficiale, specialmente dall'agente immobiliare.
Di fatto il vostro contratto è ancora "in essere" poichè pare di capire abbiate firmato solamente voi acquirenti il recesso, perciò fin qui, tecnicamente sareste voi gli inadempienti.
In realtà il vostro contratto, soggetto a clausola sospensiva, doveva essere "risolto" col consenso scritto di ambo le parti (cosa che pare di capire non sia avvenuto in maniera formale in quanto il venditore non ha firmato nulla ma si è solamente espresso a parole); e qui il collega a toppato alla grande !
Come uscirne?
Analizziamo i fatti allo stato attuale:
1) non avere lasciato alcuna caparra (in quanto vi è stata restituita);
2) la vostra proposta è soggetta a sospensiva per necessità di accedere ad un mutuo.
Questi 2 fatti sono dalla vostra parte.
Inoltre:
bisognerebbe leggere come sia stata scritta la clausola sospensiva relativa alla necessità di accedere al mutuo.
Solitamente non viene scritta e formulata in maniera chiara e corretta, e a lume di naso direi che è abbastanza probabile che l'agente immobiliare in questione, che non brilla di capacità, abbia scritto la clausola in maniera vaga e poco chiaro.
Una clausola ben formulata, ad esempio, oltre a porre un termine temporale, esplicita che il proponente debba dimostrare che il mutuo non sia stato concesso.
La clausola mal formulata invece non prevede tale "onere" a carico del proponente, perciò è sufficiente "affermare" che il mutuo non è stato concesso per "liberarsi dal vincolo contrattuale" (spiegato in maniera semplicistica)
E anche questo vi aiuta.
Ma cosa potrebbe fare il venditore?
Intimarvi ad adempiere il contratto ad esempio!
Tuttavia, stando al vostro racconto, per farlo dovrebbe avere una faccia come il cu.... !
Inoltre, benchè non possiate dimostrare "sulla carta" che il contratto è stato risolto di comune accordo, potete fare affidamento sulla "testimonianza" dell'agente immobiliare (almeno questo sarà in grado di farlo spero) che potrà chiarire le intenzioni e le dinamiche dell'accaduto, e ciò vi metterebbe al riparo da azioni temerarie da parte del venditore.
Ma il venditore vi intimerà ad adempiere?
Tutto può essere, tuttavia, tutto quanto sopra considerato la vedo dura.
Voi cosa potete fare in concreto per tutelarvi e "liberarvi"?
Inviare una raccomandata r.r. al venditore per esplicitare che poichè il mutuo non è stato concesso, non potete proseguire con l'acquisto e conseguentemente ritenete nulla la proposta sottoscritta per effetto della clausola sospensiva.
Altra cosa:
Cambia agente immobiliare e trovane uno "capace", lascia perdere i brocchi e gli improvvisati.
Di fatto il vostro contratto è ancora "in essere" poichè pare di capire abbiate firmato solamente voi acquirenti il recesso, perciò fin qui, tecnicamente sareste voi gli inadempienti.
In realtà il vostro contratto, soggetto a clausola sospensiva, doveva essere "risolto" col consenso scritto di ambo le parti (cosa che pare di capire non sia avvenuto in maniera formale in quanto il venditore non ha firmato nulla ma si è solamente espresso a parole); e qui il collega a toppato alla grande !
Come uscirne?
Analizziamo i fatti allo stato attuale:
1) non avere lasciato alcuna caparra (in quanto vi è stata restituita);
2) la vostra proposta è soggetta a sospensiva per necessità di accedere ad un mutuo.
Questi 2 fatti sono dalla vostra parte.
Inoltre:
bisognerebbe leggere come sia stata scritta la clausola sospensiva relativa alla necessità di accedere al mutuo.
Solitamente non viene scritta e formulata in maniera chiara e corretta, e a lume di naso direi che è abbastanza probabile che l'agente immobiliare in questione, che non brilla di capacità, abbia scritto la clausola in maniera vaga e poco chiaro.
Una clausola ben formulata, ad esempio, oltre a porre un termine temporale, esplicita che il proponente debba dimostrare che il mutuo non sia stato concesso.
La clausola mal formulata invece non prevede tale "onere" a carico del proponente, perciò è sufficiente "affermare" che il mutuo non è stato concesso per "liberarsi dal vincolo contrattuale" (spiegato in maniera semplicistica)
E anche questo vi aiuta.
Ma cosa potrebbe fare il venditore?
Intimarvi ad adempiere il contratto ad esempio!
Tuttavia, stando al vostro racconto, per farlo dovrebbe avere una faccia come il cu.... !
Inoltre, benchè non possiate dimostrare "sulla carta" che il contratto è stato risolto di comune accordo, potete fare affidamento sulla "testimonianza" dell'agente immobiliare (almeno questo sarà in grado di farlo spero) che potrà chiarire le intenzioni e le dinamiche dell'accaduto, e ciò vi metterebbe al riparo da azioni temerarie da parte del venditore.
Ma il venditore vi intimerà ad adempiere?
Tutto può essere, tuttavia, tutto quanto sopra considerato la vedo dura.
Voi cosa potete fare in concreto per tutelarvi e "liberarvi"?
Inviare una raccomandata r.r. al venditore per esplicitare che poichè il mutuo non è stato concesso, non potete proseguire con l'acquisto e conseguentemente ritenete nulla la proposta sottoscritta per effetto della clausola sospensiva.
Altra cosa:
Cambia agente immobiliare e trovane uno "capace", lascia perdere i brocchi e gli improvvisati.
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