Non sono del tutto d'accordo, di certo ha sbagliato a gestirla assecondando le volontà delle parti coinvolte, ma ognuna voleva tenere aperte più vie:
- la parte venditrice non avendo ancora trovato una nuova abitazione dove trasferirsi voleva risolvere il contratto..... Ma non si sa mai che riesca a trovare casa, quindi si prende ulteriori due settimane per provarci;
- la parte acquirente ha capito la situazione del venditore, ma non si rassegna del tutto perché non è detto che trovi altra casa a quel prezzo..... Quindi si, accetta di risolvere il contratto riprendendo l'assegno, ma acconsente comunque le ultime due settimane per chiudere definitivamente la faccenda;
- il mediatore organizza l'incontro per la risoluzione...... Ma non si sa mai che alla fine la situazione si sblocchi e il contratto valido ed efficace dia i suoi frutti.
Io vedo solo una situazione ad alto rischio mal gestita, dove tutte le parti erano a conoscenza di restare in un limbo per almeno due ulteriori settimane.
Il grave errore è stato non volerle aspettare per poi incolparsi a vicenda.