francesca63

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L’ente ha risposto genericamente al mio avvocato in merito dicendo che solo in caso di pagamento per loro decade anche il vincolo sul prezzo.
Quindi, o i venditori pagano, o saranno inadempienti ( a meno di vendere al prezzo massimo imposto).
O almeno così sembrerebbe, da quello che hai spiegato.
 

Pippo4567

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A questo punto, l'unica cosa che farei è insistere nei confronti dell'ente, ma se si impuntano non c'è niente da fare.
Sto rientrando ora da un colloquio informale , avuto con lo studio legale dell’ente. Non so se in altre regioni funziona in modo diverso ma quì l’articolo 28 della legge 513/77 risulta modificato da quello più recente del comma 25 560/93. In pratica, ciò che è sottoposto a vincolo è l’immobile, facendo domanda ed ottenendo il diniego si ottiene solo la possibilità di vendere ( nel mio caso specifico a prezzo imposto, per via della convenzione in atto) ma non la totale alienazione del bene. Questa avviene solo tramite pagamento di quella somma. Se questa non viene versata, il vincolo di prelazione rimane comunque.La richiesta di pagamento fatta ai venditori riguarda sia la lo svincolo dalla prelazione, sia la liberatoria per vendere a prezzo di mercato. Non essendo io il proprietario dell’immobile, non possono darmi ulteriori informazioni. L’atto di vendita , considerato che la proposta accettata recita espressamente che l’immobile viene venduto senza vincoli, ipoteche e quant’altro, sarebbe poi da considerarsi nullo. Spero che queste informazioni possano essere utili anche ad altri
 

matusalemme

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non conosco la normativa specifica

so di Comuni che ci provano comunque e che occorrerebbe far i conti con tutti gli interventi legislativi succedutisi nel tempo

l'atto di vendita, però, non sarebbe nullo, sarebbe inefficace per la somma in supero che tu potresti chiedere in restituzione

(magari il tuo notaio potrebbe rifiutarsi di stipulare a quella cifra per non incorrere nel rischio di sanzioni)

se il venditore è tranquillo di poter vendere a quel prezzo, stai tranquillo anche tu

approfondisci la questione e, a mali estremi, potrai sempre rimediare con due atti di vendita così come ti ho suggerito qualche giorno fa oppure con altri rimedi
 

Pippo4567

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non conosco la normativa specifica

so di Comuni che ci provano comunque e che occorrerebbe far i conti con tutti gli interventi legislativi succedutisi nel tempo

l'atto di vendita, però, non sarebbe nullo, sarebbe inefficace per la somma in supero che tu potresti chiedere in restituzione

(magari il tuo notaio potrebbe rifiutarsi di stipulare a quella cifra per non incorrere nel rischio di sanzioni)

se il venditore è tranquillo di poter vendere a quel prezzo, stai tranquillo anche tu

approfondisci la questione e, a mali estremi, potrai sempre rimediare con due atti di vendita così come ti ho suggerito qualche giorno fa oppure con altri rimedi
Il notaio se non levano il vincolo ed ottengono la liberatoria non farà il rogito. Su questo 2 notai ( il mio e quello dell’agenzia sono stati chiari). Il venditore è tranquillo perché crede che la passerà liscia fingendo di non sentire.Con me ha sbagliato persona. Perché lo porto in causa prima di subito, mi sono stancato di tutti questi furbi che vogliono aggirare la legge! NO! Due atti per darla vinta a questo che vuole botte piena e moglie ubriaca? Piuttosto aspetto 30 anni per vedere i suoi figli dovermi ripagare i danni. Se voleva trovare una soluzione alzava il sedere e si recava dall’ente, o almeno accettava di incontrarmi. Non ha voluto, problema suo, ne piangerà le conseguenze
 
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francesca63

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a mali estremi, potrai sempre rimediare con due atti di vendita così come ti ho suggerito qualche giorno fa oppure con altri rimedi
Ma perché dovrebbe far figurare che compra l’arredamento, oltre alla casa, per dare al venditore dei soldi che per legge non dovrebbe avere ?
Uno che ha comprato in edilizia convenzionata, quindi avendo delle facilitazioni di prezzo , non può vendere a prezzo di mercato: è evidentemente contrario alla logica e al buon senso !
 

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