Quindi in sostanza stai affermando che condizione necessaria sufficiente è che in ogni agenzia vi sia un solo agente patentato che ponga la propria firma su incarichi, proposte, etc., mentre tutti i vari collaboratori non patentati possono compilare incarichi, proposte etc. e farli firmare dai clienti senza incorrere nell'abusivismo (basta che non mettano la propria firma). Tanto per chiarire.
Assolutamente sì.
Sfida chi dice il contrario a portarti le norme.
Ti porteranno norme della 39/89 che dichiara "L'iscrizione nel ruolo è a titolo personale; l'iscritto non può delegare le funzioni relative all'esercizio della mediazione, se non ad altro agente di affari in mediazione iscritto nel ruolo."
Ciò però non vuol dire nulla, perchè di fatto , l'unica cosa che noi non possiamo delegare è l'unica cosa che noi abbiamo in forza di quella legge: il diritto a riscuotere una mediazione per un affare che si conclude attraverso il nostro intervento.
Questo è l'UNICUM. Non abbiamo leggi che descrivono quali siano le attività che comportano attività di "mediazione".
La mediazione si "palesa" quando c'è una conclusione dell'affare, NON PRIMA.
Non ci sono attività vietate per nessuno, tutti possono fare tutto, far visite, fare pubblicità, compilare proposte, tranne pretendere di esser pagati per "mediazione".
Capisci il punto?
Inoltre ripeto, basta rispondere alle mie domande sopra e si vedrà quanto l'interpretazione talebana non valga una beata cippa.
un agente non è un professionista, le proposte sono atti unilaterali dove il propnente si impegna per un certo periodo....
GLi agenti non ne sono garanti, come professionisti, non hanno l'obbligo di controllare le fimre se non per il fatto che possono venire chiamati in causa per responsabilità dirette o indirette, ma non è che se non c'è la firma dell'agente la porposta non vale...
L'agente è ausiliario dell'affare, non ha nessun potere ne importanza, ai fini della validità delle obbligazioni che nascono.
Quindi una proposta che l'agente immobiliare fa compilare per TIZIO da un passante SEMPRONIO che era lì per caso, che viene poi accettata da CAIO, è perfettamente valida e l'agente può solo mettere in pace le sue aspirazioni da professionista frustrato.
Chiaro che è meglio se la controlla lui, visto che comunque può venir chiamato a rispondere di eventuali cavolate...
Le visite idem...
Semmai, il rischio mandando un "non patentato" a un appuntamento, è che ricostruire l'azione dell'agente, attraverso un suo "strumento" sia più complicata del "contatto diretto".
Se vado con un galoppino, l'agente dovrà dimostrare che tale galoppino lavori per lui, o che comunque l'azione del galoppino non sia l'azione che ha creato il nesso, ma sia appunto conseguenza di una attività dell'agente, che servendosi del "galoppino" crea il nesso.
Poi basta guardare il CCNL che di per se indica quanto stupida sia l'interpretazione di chi pensa che un agente dovrebbe lavorare da solo in italia (in pratica) o solo con altri agenti. (chi scrive ha sempre lavorato con patentati)
Abusivismo è quindi solo quando non c'è un mediatore dietro... poi se si parla di illeciti amministrativi o rispetto agli inquadramenti, allora è altro, che non tocca il diritto alla provvigione.
e a comprova segnalo che tantissime cause sono state vinte da colleghi di mia conoscenza pur avendo visto accompagnare i clienti da loro collaboratori, non patentati.