brina82

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Che sia stato il livellario a trasferire lo leggo solo adesso.
Ribadisco comunque i consigli già dati, bisogna comprendere di cosa stiamo parlando. Allo stato non è neanche certa l'esistenza della enfiteusi.

Non mi sono spiegato bene da principio. Tutti i problemi che ho riscontrato in presenza di enfiteusi derivano da un errore: trattasi di appartamenti o case in cui il proprietario ha acquistato la piena proprietà, senza che i diversi Notai si accorgessero, nei vari atti di compravendita, che ad un certo punto il livellario ha "venduto" la proprietà del terreno ad un costruttore... Cosa che non poteva fare!
Nel seguito, a distanza di anni, è accaduto che quando un Notaio, nel trasferire la proprietà di un appartamento se ne è accorto, ha fatto saltare l'atto, pretendendo l'affrancazione prima del nuovo atto...
 

brina82

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Professionista
Adesso ho capito.
Credevo tu ti riferissi alla situazione specifica dell'immobile soggetto a pignoramento immobiliare.

Mi sono capitati parecchi casi: espropriazione dell'enfiteusi per un terreno; un altro caso in cui si parla sempre di piena proprietà ma è spuntata fuori l'enfiteusi (queste come esecuzioni immobiliari, in più altri casi personali di cui già ho descritto la situazione).

Ecco perché parlavo (anche) di continuità delle trascrizioni... A mio modo di interpretare, nel momento in cui un diritto di enfiteusi diventa proprietà (dall'atto notarile), si perde qualcosa...
 

brina82

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Esatto #brina82. La dichiarazione di successione ha solo valenza fiscale.
Qualora non risultasse alcuna trascrizione di accettazione ad opera del debitore esecutato, il G.E. ordinerà al creditore procedente di procedere con la ricostruzione della continuità della trascrizioni (qualora possibile).
Quindi il creditore dovrà verificare la sussistenza di atti di accettazione che implichino accettazione da parte del debitore ed eventualmente promuovere un giudizio autonomo per accertare l'avvenuta accettazione. In difetto, l'immobile non potrà essere posto in vendita.

Buongiorno, mi ritrovo il caso di presenza di successione, ma assenza dell'accettazione espressa di eredità... Parliamo di una successione degli anni '60, a seguito della quale l'esecutato non ha mai venduto (trattasi quindi di esecuzione immobiliare).

Dalla relazione notarile emerge questa mancanza, mentre non emerge dalla relazione del delegato alla vendita, che non muove alcuna riserva in merito alla continuità delle trascrizioni. Posto che il controllo va fatto nell'ultimo ventennio a decorrere dalla trascrizione del pignoramento, nel caso in cui l'esecutato è proprietario da più di 20 anni, che io sappia, occorre comunque tornare indietro fino al primo titolo precedente... Che appunto risulta assente!

In tal caso appunto non è assicurata la continuità delle trascrizioni!

Cosa ne pensi? (nei prossimi giorni comunque mi dovrò confrontare con l'Avvocato delegato).

PS c'è da considerare che comunque l'esecutato, successivamente, ha acquistato altre frazioni dello stesso immobile, e attualmente risulterebbe proprietario di tutto... Può valere come accettazione tacita di eredità? In altre parole, negli anni '60 fai conto ha ereditato una frazione dell'immobile, poi successivamente ha acquistato la restante parte.

Grazie.
 

Bastimento

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Privato Cittadino
Ogni atto di vendita (che di per sè dimostra la volontà di accettare, è infatti una accettazione implicita) viene sempre preceduto dalla trascrizione dell'atto di accettazione della eredità (seppure vengano spesso stipulati contestualmente) proprio per ragioni di formale continuità.
La voltura è un'accettazione implicita, non suscettibile di trascrizione.
La vendita (pur costituendo anch'essa accettazione implicita e pur essendo soggetta a trascrizione) dovrà comunque essere preceduta dalla trascrizione di un atto di accettazione tacita.
Questo intendevo.
Salvo eccezioni....?

3-4 anni fa ho rilevato il 50% della casa dei nostri bisnonni , da mia sorella, ed intestato questa quota a mio figlio.
Avendo spesso letto qui in merito all'accettazione dell'eredità, ho posto al notaio la questione: ora non so se per farmi un favore...leggi sconto, (ci conosciamo dall'infanzia), o per sua superficialità, mi ha così risposto sorridendo: "Tutte balle"
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Salvo eccezioni....?

3-4 anni fa ho rilevato il 50% della casa dei nostri bisnonni , da mia sorella, ed intestato questa quota a mio figlio.
Avendo spesso letto qui in merito all'accettazione dell'eredità, ho posto al notaio la questione: ora non so se per farmi un favore...leggi sconto, (ci conosciamo dall'infanzia), o per sua superficialità, mi ha così risposto sorridendo: "Tutte balle"

Credo che qualora doveste vendere un immobile, se dalla visura in conservatoria compaia solamente la successione, senza l'accettazione, il Notaio di chi acquista potrebbe fare storie.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Lo penso anch'io, ma rimane una stranezza per i comuni mortali.

Se la motivazione principale è la continuità delle trascrizioni, come si pone la faccenda dopo il decennale?
Teoricamente la accettazione deve essere espressa o tacita, così come la rinuncia deve essere formale. Dopo 10 anni senza accettazione (espressa o tacita) teoricamente si perderebbe il diritto ad accettare: in pratica invece tutti i passaggi ereditari dai miei nonni in avanti, non sono mai stati seguiti da una trascrizione della tacita accettazione, e non essendo stati oggetto di compravendite (salvo una divisione con mia sorella), non si è mai posto il problema, salvo questo successivo passaggio sull'unico immobile non oggetto di divisione.

Comunque.... anch'io lascerò il problema .... ai posteri.

E visti gli andazzi attuali e la faciloneria imperante tra i nuovi legislatori e governanti, dubito che le procedure diventino più lineari e coerenti.
 

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