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Non può opporsi, ma se è un notaio serio gli spiega i rischi che corre ad accettare un assegno bancario. Poi sarà il venditore a decidere, e potrebbe anche rifiutarlo. Ripeto, se fossi io a vendere non lo accetterei.

Se è una questione sulla quale deve deliberare la maggioranza condominiale, che causa vuole fare??

Se fossi il venditore non accetterei mai un assegno bancario! Per il notaio, invece, va bene.

Prevale la situazione di fatto, cioè l'intervenuta usucapione.

Se l'atto è degli anni '50 potrebbero avere già usucapito quella cantina.

Sarebbe sicuramente stato meglio indicarla. Tuttavia l'esclusione della pertinenza dalla compravendita doveva essere espressamente indicata nell'atto di provenienza, in mancanza la pertinenza segue il bene principale.

A logica, se la cantina è segnata nella planimetria dell'immobile dovrebbe essere una sua pertinenza. Altrimenti non dovrebbe avere un subalterno a parte? Se chi ha venduto l'immobile non ha detto nulla, la pertinenza passa automaticamente con la cosa principale.

Aggiungere un 3-4 % (più IVA) a prezzo d'acquisto è già un bel pagare. Se poi bisogna mettere in conto anche le pretese del primo mediatore, i conti è meglio farli col bilancino.

A parte che bisogna vedere chi è l'autore di questo commento al codice (un nome autorevole o un emerito sconosciuto). La Cassazione fa giurisprudenza, il commento al codice no. Va cmq dimostrata l'incidenza causale del primo intervento sulla conclusione del contratto (una trattativa finita nel...

Cmq Icio1959, anche se secondo me non è corretto, offrirei metà provvigione a entrambe le agenzie. Se non accettano lasci perdere, il gioco non vale la candela.

A Appunto, "se il suo intervento è stato rilevante". Altrimenti niente provvigione. Sempre Cass. 16175/2010.

Non è affatto detto che entrambi i mediatori abbiano diritto alla provvigione. Cass. 16175/2010: "Il diritto alla divisione della provvigione tra più mediatori sorge, a norma dell'art. 1758 c.c., soltanto quando essi abbiano cooperato simultaneamente e di comune intesa, ovvero autonomamente, ma...

Il contratto condizionato, se la condizione non si avvera, è definitivamente e irrimediabilmente inefficace. Ci saranno pure stati dei rapporti pregressi (e chi lo mette in dubbio?), ma l'affare non si è concluso. Manca il presupposto per la provvigione. Cass. 16175/2010: "Il diritto alla...

Come interpretazione mi sembra un po' una arrampicata sugli specchi. Il mediatore non ha diritto alla provvigione solo perché fa vedere una casa, ma perché riesce a far accordare le parti. Poi scrivere "accordo concluso, anche se condizionato", mi sembra fuorviante. L'accordo è concluso, va...

La valutazione va bene, il resto credo di no. Ma se la prendono solo perché era un geometra, e non un collaboratore dell'agenzia non abilitato. Tu guarda gli articoli 1755 e 1757 c.c., che spiegano quando il mediatore ha diritto alla provvigione e quando no. Perché io non sono un'agenzia :-)

Dipende cosa ha fatto questo geometra. Se ha fatto una consulenza tecnica, va bene. Se ha condotto le trattative, non va bene. Ad ogni modo, anche io sono incappata in un abusivo, un collaboratore dell'agenzia ma senza patentino. Guarda Senny, se c'era una condizione sospensiva e questa non si...

Se era una condizione sospensiva, e la condizione non si è avverata, il mediatore non ha diritto alla provvigione. Art. 1757, comma 1, c.c.: "Se il contratto è sottoposto a condizione sospensiva, il diritto alla provvigione sorge nel momento in cui si verifica la condizione". Niente condizione...

In verità credo di sì, che sia un abusivo. Ma io mi sono rivolta a un'agenzia immobiliare vera e propria, e alla fine ho incontrato lo stesso un abusivo (un collaboratore dell'agente, che però non poteva fare mediazione).

Scusate, non capisco. L'art. 1755 c.c. dice che "Il mediatore ha diritto alla provvigione da ciascuna delle parti, se l’affare è concluso per effetto del suo intervento". Se il primo agente non riesce a raggiungere un accordo, e il secondo sì, perché si dovrebbe pagare anche il primo? L'affare...