pensoperme

Membro Storico
Privato Cittadino
Ppm, tu lo sai. Solo una cosa convince un proprietario di essere fuori mercato. Non certo una valutazione fatta con i controfiocchi, ma 6/12 mesi di visite a vuoto ;)
In questa tipologia di mercato, ci credo. Ma ti ripeto, prova ad immaginarti che voi cambiate modo di fare, che tutto sia trasparente, comparabile, anche per i clienti. Secondo te in un mercato dove lo scostamento di valori diventa palese, un immobile che non ha le qualità per sostenerlo, ci mette meno o di più a riallinearsi? E in quel mercato, gli agenti, sono più o meno valutati come professionisti seri, superpartes?
 

pensoperme

Membro Storico
Privato Cittadino
Sarebbe un mondo bellissimo... ma io non riesco a sognare: sono un cignale :D
è una realtà in moltissimi paesi. ;) Resa tale da coloro che sono i tuoi corrispondenti, senza aspettare alcunché da leggi o altri soggetti... però hai ragione, non devono avere a che fare con italiani, che ritengono il loro problema vero, l'abusivismo.
 

Carlo Garbuio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Hai fatto male, dovevi spiegarglielo esattamente come metti in conto del tempo che perdi quando fai vedere le case ;).. il problema è che non potevi dimostrarglielo. Alla fine magari ti ignorava lo stesso, ma tu sapevi di aver fatto il possibile. ;)
e non può perchè non vuole :innocente: non perchè non possa averne le capacità ;)
è una scelta
 

enrikon

Membro Senior
Basta prendersi anche le conseguenze.
Cos'è.... una minaccia? :sorrisone:
Ragazzi, mettetevi nei miei panni: io lavoro, parlo ogni giorno con clienti delle più svariate categorie e ceti sociali. In base a questo continuo scambio di informazioni piano piano, con gli anni, mi faccio un'esperienza. E mi faccio anche un'idea di come sia meglio muoversi nell'esercizio della professione, e di cosa mi sia utile o meno.

Poi, in un forum, vengo in contatto con persone (una... due.... comunque poche) che non conosco, non so chi siano, non so quale credibilità dare loro (forse affidarmi al punteggio di immobilio?) che mi prospettano scenari apocalittici per la nostra professione o che promuovono sistemi di lavoro senza i quali, pare, non ci possa essere futuro (o quasi).

Tutto ciò - è questo il punto della situazione - non trova il più piccolo riscontro nella mia realtà lavorativa.

Cosa dovrei fare secondo voi?
Io leggo, cerco di capire, ma poi se una cosa non mi convince... non mi convince. Punto.
E non posso sentirmi intimorito nè tantomeno minacciato :sorrisone: da frasi tipo "peggio per te.... noi te l'avevamo detto".

Non voglio dire che non possiate avere ragione voi. Magari siete dotati di una lungimiranza superiore unita ad un altruismo fuori dal comune che vi fa sentire in obbligo di avvisarci.
Questo solo il tempo lo dirà. Ma io non posso perdere il sonno o stravolgere la mia vita lavorativa sulla base di cose che non mi convincono, dette da persone che non conosco. Nessuno si senta offeso.

Quindi sì, accetterò le conseguenze delle mie scelte.... se ce ne saranno.
 

pensoperme

Membro Storico
Privato Cittadino
Le conseguenze ci sono già, le raccontate tutti i giorni. ;)

L'unica cosa certa è che se io sto male in una posizione mi sposto, non sto fermo a dire "ahi come sto male". E non ho bisogno di passare sul personale o di dire cose sugli interlocutori per confermare alcunché... ;)
 

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