Jr.

Membro Junior
Agente Immobiliare
No; non è un contratto .

E’ realistico che qualcuno, per ignoranza , versi o accetti di ricevere dei soldi sulla base di un accordo verbale.
Ma tale accordo non ha alcun valore, quando si tratta di beni immobili, e il versamento non serve a provare l’accordo.

Forse la domanda che è stata posta nel forum inerente al link postato a alla risposta degli avvocati che è stata data alla domanda spiegano la meticolosità della mia risposta.
Se ci sono avvocati disposti ad intentare una causa in presenza di un accordo verbale o di una 'caparra' (come riportato) direi che la meticolosità anche in questi aspetti possa impedire ad un cliente di evitare problemi e di impedire alcun appiglio legale (sebbene assurdo e improbabile...come ho già scritto)
 

STUDIO DUCHEMINO

Membro Attivo
Professionista
Leggi la risposta dei tuoi 'colleghi' alla domanda del forum postato....
Sei fuori strada. Il sito è un sito di procacciamento di consulenze, dove gli avvocati che citi si tengono sul vago e vorrebbero fare diffide e consulenze. La causa sarebbe persa in partenza. I contratti preliminari di immobili richiedono la forma scritta per la validità dell'atto. Sarebbe difficile anche una responsabilità precontrattuale in assenza dello straccio di un documento. Posso capire comunque perché sei stato tratto in inganno. Per questo serve studiare o rivolgersi ad avvocati seri, quelli che tu disprezzi, invece che a piattaforme di procacciatori.
 

cristian casabella

Membro Senior
Agente Immobiliare
Ho appena risposto a @Michela_
Spero di aver chiarito i dubbi.


a volte capita di far confusione, tra l'altro...

per aver un IBAN di una determinata persona basta avere un pò di astuzia
nei casi in cui ha valore una stratta di mano, a livello di contratto, sarebbe necessario avere pure un testimone...altrimenti non te ne fai niente
e in ultimo, quando l'oggetto di vendita è un immobile, figurati poi, dopo aver ricevuto o meglio inviato una "caparra" a quanto potrebbe ammontare il "saldo"
Il "compratore" potrebbe pure inventarsi che il saldo sono 10.000 eurini anzichè
100.000
Secondo il tuo ragionamento...chi deciderebbe la fantomatica cifra finale della compravendita?
 

Zagonara Emanuele

Membro Senior
Agente Immobiliare
Diciamo che per definizione un "contratto" è tale ed è valido anche se il contratto è in forma orale e non scritta, anche quando si tratta di compravendite immobiliari.

Fino a qualche decennio fa non era insolito concludere contratti verbali e suggellarli con una semplice stretta di mano.
I cosiddetti "mediatori di piazza" solitamente agivano così e i loro contratti erano validi e da onorare al pari di quelli in forma scritta.
Oggi, realisticamente parlando, per svariate ragioni non è una strada percorribile, ma pur sempre fattibile.

Tuttavia chiaro è che:

- oggigiorno nessuno si sognerebbe di stipulare un contratto in forma verbale;
- un contratto in forma scritta è certamente più chiaro, esaustivo e completo;
- un contratto in forma scritta è opponibile a terzi (se registrato e trascritto);
- un contratto non lascia molto spazio ad immaginazione, interpretazione o equivoci (se ben scritto e formulato);
- nessuno dotato di buon senso verserebbe mai una caparra (specie se consistente) senza avere una firma per ricevuta dal ricevente, in forma scritta e senza aver suggellato un contratto, chiaro, esaustivo e su carta.

E' anche evidente che nessun addetto ai lavori concluderebbe mai un contratto in forma verbale o lo consiglierebbe.

Credo che Jr. voleva semplicemente affermare che accettare il versamento di una caparra sul proprio conto corrente bancario, sottintende l'esistenza di un contratto concluso, sia questo in forma scritta o verbale.
Se come da lui precisato, il venditore riceve (e non restituisce respingendolo al mittente) un versamento di una somma ipoteticamente versata a titolo di caparra (magari è proprio questa la causale fatta aggiungere in esecuzione del bonifico) è palese e verosimile l'esistenza di un contratto, contratto che assume maggior rilievo e valore se ci sono testimoni oculari (che abbiano assistito alla trattativa, conoscano il contenuto e i termini degli accordi, ecc...) di tale contratto.

Poi è chiaro ed evidente che in caso qualcuno volesse intentare una causa sulla scorta di un contratto in questione, si tratterebbe di una strada in salita, ma pur sempre percorribile.
E la causa, non sarebbe necessariamente persa, se esistono i riscontri comprovanti l'esistenza di un accordo (contratto) fatto con tutti i crismi e contenente tutti gli elementi necessari onde poterlo considerare tale.

Come direbbe qualche "azzeccagarbugli"; carta canta, ma anche i fatti e le testimonianze cantano.

Gli interventi di Jr. credo fossero orientati alla prudenza, ovvero abbia consigliato l'utente di afre attenzione ad accettare un bonifico in C/c per i suddetti motivi.

Se poi vogliamo sindacare o disquisire su tutto e cercare il pelo nell'uovo per fare i fenomeni, allora il discorso è diverso.
Tuttavia, credo che gli interventi dovrebbero essere calibrati tenendo conto delle varie situazioni e possibilità (anche se remote o apparentemente assurde).
Dovrebbero essere equilibrati e di buon senso, senza mai dare per scontato nulla perchè quando si dà qualcosa per scontato, solitamente ci si ritrova fot......ti o in un'aula di tribunale ad ingrassare gli azzeccagarbugli che sono ben felici di sguazzare in acque torbide e in situazioni dai confini non delineati.
Se così non fosse, sarebbero sfaccendati e dovrebbero andare a lavorare per vivere.

P.S. Di avvocati con basso reddito personalmente non ne conosco. E di avvocati nullatenenti neppure. Se esistono, o sono dei pivelli senza arte nè parte o semplicemente esercitano per hobby.
 
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Jr.

Membro Junior
Agente Immobiliare


a volte capita di far confusione, tra l'altro...

per aver un IBAN di una determinata persona basta avere un pò di astuzia
nei casi in cui ha valore una stratta di mano, a livello di contratto, sarebbe necessario avere pure un testimone...altrimenti non te ne fai niente
e in ultimo, quando l'oggetto di vendita è un immobile, figurati poi, dopo aver ricevuto o meglio inviato una "caparra" a quanto potrebbe ammontare il "saldo"
Il "compratore" potrebbe pure inventarsi che il saldo sono 10.000 eurini anzichè
100.000
Secondo il tuo ragionamento...chi deciderebbe la fantomatica cifra finale della compravendita?
Infatti..mi trovo d'accordo con te su tutte le discriminanti.
Come ho spiegato anche nel post precedente, la presenza di testimoni (come giustamente tu dici) potrebbe avvalorare questo 'accordo verbale'..cifra compresa.
Come ripetuto per diverse volte rimane comunque una possibilità remota, dalle dubbie conclusioni ma comunque possibile.
Per quanto riguarda la questione 'bonifico'..non è solo comunicare l'IBAN il problema (che come dici tu si può comunque trovare con un po' di impegno) ma anche non opporsi immediatamente ad un bonifico...
 

Jr.

Membro Junior
Agente Immobiliare
Diciamo che per definizione un "contratto" è tale ed è valido anche se il contratto è in forma orale e non scritta, anche quando si tratta di compravendite immobiliari.

Fino a qualche decennio fa non era insolito concludere contratti verbali e suggellarli con una semplice stretta di mano.
I cosiddetti "mediatori di piazza" solitamente agivano così e i loro contratti erano validi e da onorare al pari di quelli in forma scritta.
Oggi, realisticamente parlando, per svariate ragioni non è una strada percorribile, ma pur sempre fattibile.

Tuttavia chiaro è che:

- oggigiorno nessuno si sognerebbe di stipulare un contratto in forma verbale;
- un contratto in forma scritta è certamente più chiaro, esaustivo e completo;
- un contratto in forma scritta è opponibile a terzi (se registrato e trascritto);
- un contratto non lascia molto spazio ad immaginazione, interpretazione o equivoci (se ben scritto e formulato);
- nessuno dotato di buon senso verserebbe mai una caparra (specie se consistente) senza avere una firma per ricevuta dal ricevente, in forma scritta e senza aver suggellato un contratto, chiaro, esaustivo e su carta.

E' anche evidente che nessun addetto ai lavori concluderebbe mai un contratto in forma verbale o lo consiglierebbe.

Credo che Jr. voleva semplicemente affermare che accettare il versamento di una caparra sul proprio conto corrente bancario, sottintende l'esistenza di un contratto concluso, sia questo in forma scritta o verbale.
Se come da lui precisato, il venditore riceve (e non restituisce respingendolo al mittente) un versamento di una somma ipoteticamente versata a titolo di caparra (magari è proprio questa la causale fatta aggiungere in esecuzione del bonifico) è palese e verosimile l'esistenza di un contratto, contratto che assume maggior rilievo e valore se ci sono testimoni oculari (che abbiano assistito alla trattativa, conoscano il contenuto e i termini degli accordi, ecc...) di tale contratto.

Poi è chiaro ed evidente che in caso qualcuno volesse intentare una causa sulla scorta di un contratto in questione, si tratterebbe di una strada in salita, ma pur sempre percorribile.
E la causa, non sarebbe necessariamente persa, se esistono i riscontri comprovanti l'esistenza di un accordo (contratto) fatto con tutti i crismi e contenente tutti gli elementi necessari onde poterlo considerare tale.

Come direbbe qualche "azzeccagarbugli"; carta canta, ma anche i fatti e le testimonianze cantano.

Gli interventi di Jr. credo fossero orientati alla prudenza, ovvero abbia consigliato l'utente di afre attenzione ad accettare un bonifico in C/c per i suddetti motivi.

Se poi vogliamo sindacare o disquisire su tutto e cercare il pelo nell'uovo per fare i fenomeni, allora il discorso è diverso.
Tuttavia, credo che gli interventi dovrebbero essere calibrati tenendo conto delle varie situazioni e possibilità (anche se remote o apparentemente assurde).
Dovrebbero essere equilibrati e di buon senso, senza mai dare per scontato nulla perchè quando si dà qualcosa per scontato, solitamente ci si ritrova fot......ti o in un'aula di tribunale ad ingrassare gli azzeccagarbugli che sono ben felici di sguazzare in acque torbide e in situazioni dai confini non delineati.
Se così non fosse, sarebbero sfaccendati e dovrebbero andare a lavorare per vivere.

P.S. Di avvocati con basso reddito personalmente non ne conosco. E di avvocati nullatenenti neppure. Se esistono, o sono dei pivelli senza arte nè parte o semplicemente esercitano per hobby.
Finalmente qualcuno che legge e capisce..e che ragiona col cervello invece che andare avanti per dogmi.
Fino al covid di 'mediatori di piazza' era pieno (purtroppo) e andavano avanti in questo modo...con tutti i problemi che ne conseguivano. Quindi quello da ne descritto non è uno scenario tanto lontano da noi o non plausibile.
La conclusione dell'argomento è, caro utente, non dargli l'iban....

Sei fuori strada. Il sito è un sito di procacciamento di consulenze, dove gli avvocati che citi si tengono sul vago e vorrebbero fare diffide e consulenze. La causa sarebbe persa in partenza. I contratti preliminari di immobili richiedono la forma scritta per la validità dell'atto. Sarebbe difficile anche una responsabilità precontrattuale in assenza dello straccio di un documento. Posso capire comunque perché sei stato tratto in inganno. Per questo serve studiare o rivolgersi ad avvocati seri, quelli che tu disprezzi, invece che a piattaforme di procacciatori.
Leggi (e prova a capire) i post successivi ai tuoi..troverai la spiegazione al problema sollevato..e se avrai un pelino di umiltà riconoscerai dove sta la ragione..in alternativa potrà bastare un tuo elegante silenzio..
 

Jr.

Membro Junior
Agente Immobiliare
Gli articoli 1350 e 1351 del codice civile la pensano diversamente.
Infatti.......ma qui (per l'ennesima volta) non si sta parlando di una contratto verbale di compravendita immobiliare...ma di un accordo contrattuale verbale relativo alla futura vendita di un immobile!! È una cosa ben diversa!!! Non si sta trasferendo nessun diritto reale/proprietà!
È chiaro questo concetto?!?!?!
Togliete i paraocchi...e leggete senza essere prevenuti.
Il senso è chiaro..
Definiamolo come 'un accordo per concordare il preliminare'..tanto per capirci
 
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Zagonara Emanuele

Membro Senior
Agente Immobiliare
Gli articoli 1350 e 1351 del codice civile la pensano diversamente.

Min....ia!!!

L'art.lo 1350 parla e cita tra gli altri, "gli atti che trasferiscono la proprietà" e il 1351 sancisce che il preliminare (in quanto tale) deve avere la stessa forma dell'atto definitivo, ovvero la forma scritta.

Noi invece stiamo parlando del "contratto" in quanto tale e non di un preliminare o di un atto di compravendita.
Stiamo parlando di azioni (versare e accattare una caparra) che sottintende l'esistenza di un contratto stretto e sancito, dato che nessuno sano di mente verserebbe una qualsivoglia somma a titolo di caparra senza avere raggiunto un contratto o un accordo (con tanto di contenuto economico e patti aggiuntivi).
Per questo (il contratto in quanto tale) non è obbligatoria la forma scritta (semmai è caldamente consigliata).

Lo vogliamo chiamare "preliminare del preliminare"?
Lo vogliamo chiamare accordo contrattuale o precontratto?

Chiamatelo come volete ma sono due cose diverse anche se complementari .....
 
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