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Credo anch'io che la dichiarazione del proprietario non abbia valore probante. Se così fosse:
A. Se il contratto è assoggettato al regime fiscale IRPEF
In questo caso occorre modificare il contratto in essere. In che modo? Registrando - presso l'ufficio dell'Agenzia delle Entrate dove il proprietario ha registrato il contratto - una scrittura privata integrativa, in duplice copia bollata, sottoscritta da tutte le parti, in cui si esplicita che un nuovo conduttore viene ad aggiungersi al conduttore già presente in contratto, con parità di diritti e di doveri, fermo restando tutte le altre clausole contrattuali. Tale procedura è consentita a patto che il canone annuo di locazione rimanga invariato. Oltre a ciò, il proprietario dovrà produrre i modelli F23 e 69 (vedi #5). Le spese per la modifica del contratto (n°2 marche da bollo da € 14,62 + € 67,00 dovuti per l'imposta di registro) rimangono a carico della parte che la richiede (salvo accordi diversi).
B. Se il contratto è assoggettato al regime fiscale della "cedolare secca"
In questo caso, invece di modificare il contratto, risulta più conveniente risolvere il vecchio e registrarne uno nuovo, intestandolo ai nuovi contraenti, utilizzando, per tali adempimenti, il modello 69: risoluzione e registrazione sono, infatti, in regime di cedolare, a costo zero.
Nel caso si risolvesse il contratto, il nuovo contratto potrà riprendere le date di inizio e fine del vecchio, oppure bisognerà partire da Novembre?
Nel caso invece della modifica del contratto in essere, la data di inizio potrà restare invariata al 1 ottobre, oppure devo dichiarare che il mio contratto sia partito dal momento della modifica?
Il nuovo contratto decorrerà da novembre.
Aggiunto dopo 1...
La variazione viene a modificare solo l'intestazione del contratto: la decorrenza rimane invariata.
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