Ti dico la mia.
Questo tema è stato trattato spesso in questi forum. E i punti in questione emersi sono i seguenti.
1- la regole catastali impediscono di fondere due immobili con intestazione diversa
2- la messa in comunicazione porta alla unione di fatto, con conseguenze sul piano della valutazione della consistenza e quindi fiscali
3- Tra le due u.i. Si viene a creare una sorta di servitù di passaggio reciproca: se i due immobili appartenessero a due condomini adiacenti questa servitù coinvolgerebbe non solo i due proprietari, ma tutti i condómini dei due condominii.
Per trattare i primi due casi, la Direzione del catasto ha previsto la soluzione “unione di fatto ai fini fiscali” che comporta due punti essenziali:
A) una delle due unità deve perdere la autonomia funzionale ( es non avere doppia cucina) (pragmaticamente la considero irrilevante, ma tent’è)
B) il nuovo complesso unitario assumerà, per entrambe le porzioni, la categoria e classe consone all’insieme, pur rimanendo ciascuna parte in capo al legittimo titolare. Ad esempio due A/3 uniti potrebbero diventare A/2)
Ora i primi due punti 1 e 2 li considero vincoli solo burocratici, legati a una normativa che potrebbe forse anche cambiare
Quello dell’insorgenza potenziale di una servitù, impatterebbe invece sul diritto privato di persone estranee agli accordi fra i due “fusi”