specialist

Membro Storico
Privato Cittadino
Come spesso accade la legge viene interpretata da chi legge......quando AdE emana delle circolari e per fare chiarezza appunto su possibili interpretazioni diverse......
Vero è che il tutto nasce dato che un condomino era un ente ma vero è che quanto specificato vale per tutti.
Poi per essere certi basta andare..... e/o mandare una pec AdE per una chiarificazione in merito a quella circolare.... la 620 del 2021 e vi sarà risposto che vale per tutti...... Enti pubblici e privati......Il bonus 110% sin dall'inizio è stato visto come una manna caduta dal cielo ma non è cosi.....il bonus 110% sono soldi che "mette lo stato" quindi il 99% della gente non si pone altre domande. Se cè qualcosa che non va AdE va dai proprietari a battere cassa quindi non si può obbligare un condomino a pagare per errori fatti da altri.
Una interpellanza all'AdE non costa nulla e chiarisce le interpretazioni di tutti.
Capisco lo sfogo per i rischi reali legati a un provvedimento così inutile e illusorio come il 110% per i condòmini (ma furbescamente utile per altre categorie), tuttavia a me il documento dell'ade sembra molto chiaro e di univoca interpretazione.
 

Lopriore

Membro Attivo
Privato Cittadino
Come spesso accade la legge viene interpretata da chi legge......quando AdE emana delle circolari e per fare chiarezza appunto su possibili interpretazioni diverse......
Vero è che il tutto nasce dato che un condomino era un ente ma vero è che quanto specificato vale per tutti.
Poi per essere certi basta andare..... e/o mandare una pec AdE per una chiarificazione in merito a quella circolare.... la 620 del 2021 e vi sarà risposto che vale per tutti...... Enti pubblici e privati......Il bonus 110% sin dall'inizio è stato visto come una manna caduta dal cielo ma non è cosi.....il bonus 110% sono soldi che "mette lo stato" quindi il 99% della gente non si pone altre domande. Se cè qualcosa che non va AdE va dai proprietari a battere cassa quindi non si può obbligare un condomino a pagare per errori fatti da altri.
Una interpellanza all'AdE non costa nulla e chiarisce le interpretazioni di tutti.
Vero, ma non ti dice se il tuo immobile o il tuo condominio è in regola e non ti dice neanche se chi passa a fare i controlli è uno puntiglioso oppure no.
 

Mimi

Membro Attivo
Privato Cittadino
Vero, ma non ti dice se il tuo immobile o il tuo condominio è in regola e non ti dice neanche se chi passa a fare i controlli è uno puntiglioso oppure no.
Io mi sto riferendo al fatto che se uno o più condomini non sono d'accordo a fare i lavori con il bonus 110% e la motivazione viene scritta nel verbale per fare i lavori è necessario che altri condomini si accollano il "Benefit" e/o eventualmente il "Malefit" altrimenti i lavori non si faranno. Basta 1/3 per eseguire i lavori ma in caso di problematiche AdE vorrà indietro i soldi anche dai 2/3 non d'accordo Quindi AdE non darà il benestare ad eseguire i lavori se non cè scritto (deliberato) chi se ne assume onere.
Ho consigliato di inoltrare un chiarimento AdE in merito alla circolare n. 620 del 22 Settembre 2021 e vedrete che vi dirà esattamente quello che stò dicendo. La normativa in materia del Bonus 110% cambia un giorno si e uno no. In definitiva la faccenda è molto semplice il bonus 110% sono lavori che paga interamente lo stato ma se poi dai controlli AdE chiede indietro i soldi questi verranno chiesti a tutti i proprietari.... come può AdE chiedere i soldi indietro al proprietario che quei lavori non voleva farli?
Seconda cosa...... Perchè un ente pubblico che ha una proprieta in un condominio e che non è daccordo a fare i lavori altri condomini se ne devono far carico per poter eseguire i lavori mentre se i proprietari sono tutti privati questa norma non è valida......Se fosse cosi la circolare dell'AdE lo avrebbe specificato come ha fatto in altre circolari per altre problematiche.
 

Lopriore

Membro Attivo
Privato Cittadino
Peccato che si tratti di una facoltà e non di un obbligo e quindi se l'assemblea approva il 110% ma non l'accollo delle spese da parte dei favorevoli, in caso di revoca del bonus risarciscono l'agenzia delle entrate anche i dissenzienti.
Inoltre l'istante del documento in oggetto non è un privato ma la pubblica amministrazione, che mi sembra molto più autorevole nel far valere i propri diritti in sede legale. Non dimentichiamoci che - almeno qui in Italia - la legge non è proprio uguale per tutti.
Ti hanno risposto @Mimi ogni condomino è direttamente responsabile del credito ceduto .se l'ade trova anormalita' I soldi li chiede a te
 

Mimi

Membro Attivo
Privato Cittadino
....... domani inoltro AdE una richiesta di chiarimento in merito ed appena avrò la risposta la metterò qui a disposizione di tutti....... nella speranza che la risposta data non sia anche quelle fonte di interpretazioni diverse.
 

Lopriore

Membro Attivo
Privato Cittadino
Il contribuente è direttamente responsabile del proprio credito ceduto, NESSUNO può toglierti questa responsabilità neanche con un documento firmato. I soldi l'ade li chiede a te non alla ditta che ha fatto imbrogli o al professionista che ha dichiarato il falso
 

stef76

Membro Junior
Privato Cittadino
Il professionista che segue le pratiche dovrebbe essere assicurato. Non credo esistano assicurazioni che possa fare il condominio o il singolo condomino, non avrebbe senso. Il problema è che se il professionista è assicurato per 500000 euro e segue pratiche per 10000000 di euro, capisci anche tu che non serve a niente. In ogni caso l'agenzia delle entrate i soldi li chiede a te contribuente
se ho capito bene un tecnico mi diceva che la loro assicurazione copre max 15000 a pratica... praticamente niente, ecco perchè ne va fatta una apposita se gli importi sono rilevanti
 

Lopriore

Membro Attivo
Privato Cittadino
se ho capito bene un tecnico mi diceva che la loro assicurazione copre max 15000 a pratica... praticamente niente, ecco perchè ne va fatta una apposita se gli importi sono rilevanti
Non esistono assicurazioni, l'ade i soldi li vuole dal contribuente non dal professionista. Il professionista deve avere una assicurazione con una copertura minima di 500000 euro, se segue un paio di condomini con 20 appartenenti ciascuno, sono già minimo 1500000 euro di lavori e capisci che non sono niente. Sempre ammettendo che non sparisca, fallisca o cambi denominazione sociale o che l'assicurazione non paghi.
In ogni caso i soldi l'ade li vuole da te, tutti
 

Mimi

Membro Attivo
Privato Cittadino
Come dicevo... Le interpretazioni sono proprie di chi le espone mentre i chiarimenti, le disposizioni gli art. di legge della stessa AdE sono quelle che contano... Mi ripeto per l'ennesima volta i condomini che non sono d'accordo devono pretendere che sul verbale sia riportato il loro dissenso e le loro motivazioni. Tutto il resto è noia (cantava Califano). Una volta concretizzato questo se non cè accollo dei dissenzienti AdE non darà il benestare.
Ti hanno risposto @Mimi ogni condomino è direttamente responsabile del credito ceduto .se l'ade trova anormalita' I soldi li chiede a te
se ho capito bene un tecnico mi diceva che la loro assicurazione copre max 15000
L'unico modo per tutelarsi è praticare una lobotomia (o un elettroshock) ai cultori e propugnatori del 110%.
1) A spiegare cosa succede in tali ipotesi è l’Agenzia delle Entrate, con la risposta all’interpello n. 620 del 22 settembre 2021. Nel caso specifico illustrato nell’interpello, ad opporsi all’esecuzione dei lavori ammessi al superbonus è una pubblica amministrazione, proprietaria di alcuni appartamenti in un condominio composto anche da unità abitative detenute da privati acquirenti. Pur evidenziando che non sarà dato l’assenso in assemblea, verrà proposta come soluzione l’accollo delle spese ad uno più condomini. Una possibilità sulla quale c’è il via libera da parte dell’Agenzia delle Entrate.
- Il superbonus del 110 per cento, disciplinato dall’articolo 119 del decreto Rilancio, è stato più volte oggetto di modifiche, volte a semplificare le regole applicative dell’agevolazione e chiarirne alcuni aspetti pratici.
2) Tra queste, si segnalano le novità previste dal decreto n. 104/2020, che ha regolamentato proprio le ipotesi di lavori in condominio in caso di dissenso da parte di uno o più condòmini. Il nuovo comma 9-bis dell’articolo 119, successivamente modificato dalla Legge di Bilancio 2021, prevede che: “Le deliberazioni dell’assemblea del condominio aventi per oggetto l’approvazione degli interventi di cui al presente articolo e degli eventuali finanziamenti finalizzati agli stessi, nonché l’adesione all’opzione per la cessione o per lo sconto di cui all’articolo 121, sono valide se approvate con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno un terzo del valore dell’edificio.” Inoltre, il periodo seguente dispone che: “Le deliberazioni dell’assemblea del condominio, aventi per oggetto l’imputazione a uno o più condomini dell’intera spesa riferita all’intervento deliberato, sono valide se approvate con le stesse modalità di cui al periodo precedente e a condizione che i condomini ai quali sono imputate le spese esprimano parere favorevole.”
Ed è proprio per disciplinare i casi di mancato accordo da parte di tutti i condòmini che è stata introdotta tale modifica, sui cui risvolti pratici si sofferma l’Agenzia delle Entrate nella risposta all’interpello n. 620 del 22 settembre 2021.
Agenzia delle Entrate - risposta all’interpello n. 620 del 22 settembre 2021
Superbonus - imputazione a uno o più condomini dell’intera spesa riferita all’intervento deliberato - Articolo119 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 (decreto Rilancio) Superbonus in condominio, le soluzioni se non c’è l’unanimità dell’assemblea In sostanza, la delibera dell’assemblea relativa ai lavori condominiali per il superbonus del 110 per cento necessita di essere approvata dalla maggioranza dei partecipanti, e in ogni caso, per almeno un terzo del valore dell’edificio.
3) Se non tutti sono d’accordo ad eseguire i lavori ma si perfeziona tale requisito, è ammessa la possibilità che l’assemblea di condominio approvi l’imputazione ad uno o più condomini dell’intera spesa.
Come evidenziato dall’Agenzia delle Entrate, il comma 9-bis, articolo 119 del decreto n. 34/2020 prevede la possibilità che il condomino o i condomini che abbiano particolare interesse alla realizzazione dei lavori si facciano carico dell’intera spesa, e di conseguenza beneficino del credito d’imposta riconosciuto per i lavori ammessi al superbonus del 110 per cento. Superbonus in condominio, nessun controllo su chi non approva i lavori Tale scelta cambia le regole anche in merito agli eventuali controlli successivi alla fruizione dell’agevolazione fiscale. L’Agenzia delle Entrate conclude infatti specificando che in caso di non corretta fruizione del superbonus ne risponderà esclusivamente il condomino o i condomini che ne hanno fruito. Resta quindi escluso da ogni rischio chi non ha approvato i lavori e di conseguenza non ha partecipato all’esecuzione degli stessi. È quindi consentito prevedere che siano i favorevoli alle opere ad accollarsi le spese e a fruire del superbonus, qualora uno o più proprietari degli immobili presenti nell’edificio non siano d’accordo all’esecuzione dei lavori.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Discussioni simili a questa...

Le Ultime Discussioni

Alto