Io contesto il concetto, un po' borsistico, di chi dice "
aspetto che i prezzi tocchino il fondo e poi compro", proprio perchè la casa è un bene necessario, e anche perchè nessuno sa con esattezza quando il fondo verrà toccato (magari ci siamo di già e non lo sappiamo
Come vorrei che tutti ragionassero così! Peccato però che la casa è un bene necessario fino a un certo punto, esattamente come la macchina. Se il gioco non mi vale la candela non me la compro e sì, aspetto gli incentivi statali oppure mi tengo quel catorcio che ho, oppure vado con i mezzi.
In linea di principio ovvio che la gente preferisce comprare piuttosto che stare in affitto ma devi considerare due cose:
1) che in realtà in Italia sono in molti ad avere già la vecchia casa del nonno o del parente in eredità, quindi la fetta dei compratori si riduce già.
2) che se proprio mi serve una casa l'affitto diventa conveniente quando l'equivalente rata di mutuo non mi coprirebbe nemmeno un terzo dell'investimento e allora tanto vale che butto un po' di soldi per qualche anno perchè so che comunque li recupererò quando i prezzi saranno scesi e nel frattempo non mi sono impiccato come ha fatto altra gente.
Chi mi mice che i prezzi scenderanno? nessuno, certo, ma siccome la serie storica mi dice che dal 2007 è andata male e la crisi non era ancora grave come adesso allora ho la ragionevole certezza che chi mette in vendita un immobile prima o poi farà i conti con la realtà, che nel frattempo peggiora inesorabilmente.
Ecco come ragiona l'acquirente medio.
Poi c'è l'acquirente che compra per investire e lì va ancora peggio, perchè non ha bisogno, può tranquillamente aspettare che il gioco valga la candela e nel frattempo può contare su strumenti finanziari non tanto meno pericolosi del buttare i suoi risparmi in un qualcosa per poi scoprire tra qualche anno di aver beccato un periodo storico negativo per l'immobiliare quanto i bond cirio per le borse....
Sul fatto che siamo già al fondo penso che faremmo bene a non crederci più, per il nostro bene e per evitare che davvero la gente ci prenda per "poco credibili". Cominciamo piuttosto a cambiare mentalità, a ragionare con le nuove prospettive, invece di criticare la gente che non compra.