alessandro66

Membro Senior
Privato Cittadino
Buongiorno, sono nuovo del forum e spero di non avere sbagliato "sede" per la mia discussione.

Ho messo in vendita il mio appartamento senza firmare mandati ad agenzie immobiliari.
Nonostante i miei rifiuti ho accettato di collaborare con una di esse a patto, verbale e non scritto, che non avrei corrisposto alcuna provvigione in caso di alienazione dell'immobile. Pertanto, non ho dato mandato....non ho firmato nessun contratto di collaborazione. Intanto, ho continuato ad inserire l'annuncio di vendita privatamente.

Un giorno mi contatta, tramtite un annuncio da me pubblicato, una nuova agenzia che mi propone dei clienti i quali hanno formulato, dopo aver chiaramente visionato l'appartamento, una normale proposta di acquisto vincolata "risolutivamente" alla concessione del mutuo attraverso un mediatore finanziario proposto dalla stessa agenzia nel termine di 10 giorni. Accetto e resto in attesa anche oltre i termini prefissati nella speranza, visti i tempi, di riuscire comunque a vendere.

Dopo alcune settimane, il titolare dell'agenzia mi richiama e mi comunica che purtroppo il mutuo non poteva essere concesso e, pertanto, la proposta era decaduta come previsto.

Alcuni giorni dopo, lo stesso cliente proponente si presenta con la prima agenzia che, senza utilizzare mediatori finanziari o quant'altro, riesce a portarci a rogito visto che l'acquirente era riuscito a prendere il mutuo con una banca della quale conosceva il direttore per motivi di carattere privato.

Abbiamo rogitato, non ho pagato nessuna provvigione a quest'ultima agenzia come risulta da atto notarile, una stretta di mano e arrivederci.

In questo periodo, mi arriva una raccomandata dell'avvocato dell'agenzia che aveva provato a vendere il mio ex appartamento con la proposta non andata a buon fine con la quale richiede, sia a me che alla parte acquirente, la provvigione.

Secondo voi è dovuta? E,m se lo è, a quale titolo visto che il contratto era condizionato da una clausola legata alla concessione del mutuo? Ed il fatto che io non abbia firmato nulla a titolo di provvigione con nessuna agenzia può aiutarmi? La seconda agenzia non dovrebbe rivalersi su quella che ha poi concluso l' "affare"?

Grazie mille per le risposte che Vorrete formirmi.

Distinti saluti. Maurizio!!!!

In questi casi è sempre consigliabile far mettere nero su bianco che l'agenzia rinuncia alla provvigione, proprio per evitare che a vendita effettuata si possa rimangiare la parola.

Ora, se non si riesce a dimostrare che vi aveva rinunciato, credo che possa richiederla in quanto esiste il nesso di causalità (oltre tutto la clausola risolutiva non fa decadere il diritto alla provvigione), infatti lo stesso proponente che aveva tentato l'acquisto con loro (non riuscito per problemi di mutuo e la cui proposta tu avevi accettato), è tornato alla carica pochi giorni dopo concludendo felicemente perché aveva risolto col mutuo.

Quello scorretto è stato l'acquirente che, non si capisce per quale motivo, una volta ottenuto il mutuo, non abbia ricontattato la prima agenzia per riformulare la proposta.

Comunque non credo che possano pretenderla da te ma dovrebbero rivalersi sui loro colleghi in quanto siamo in presenza di una pluralità di mediatori ed in questo caso, la provvigione va proporzionalmente suddivisa tra i mediatori intervenuti per la conclusione dell'affare.
 

STUDIOMINUCCI

Membro Assiduo
Amm.re Condominio
Questo dimostra che non hai mai firmato una proposta di un agenzia... perchè è riportata la percentuale ... :risata:

Aspetta: io ho apprezzato molto quel post di Papero perchè pensavo si riferisse alla proposta concretamente firmata da Mauro con la prima agenzia.
In effetti, e proprio per quello che dici tu, se lì non è prevista alcuna provvigione a carico di Mauro....è anche la prova che la provvigione era stata esclusa! :confuso:
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Nelle mie proposte la percentuale non c'è, nè c'è mai stata: noi facciamo firmare un riconoscimento di debito ad hoc separato e so che molti altri seguono la stessa procedura.

Inoltre, Mauro è il venditore e non ha firmato nessun incarico, per cui il tutto è stato verbale.
 
S

smoker

Ospite
Smoker...dl mio punto di vista stai dando a quella "condizione contrattuale" un'importanza che non ha e che - aggiungo anche - se fosse come dici tu...forse sarebbe un boomerang (legalmente parlando) per l'agenzia che l'ha inserita in contratto, e mi spiego subito.
Mentre invece condivido al 100% il parere di StudioPCI che in quella prima proposta vede quel c'è: la prova provata che quel cliente che poi è diventato acquirente è stato presentato a Mauro da quella prima agenzia, la quale h aperlatro anche curato la trattativa sino al punto da avere in mano una proposta gradita da entrambi i contraenti (e che molto probabilmente si è ripetuta identica a se stessa nellla compravendita effettivemente avvenuta co l'assistenza di altro mediatore!

La ragione per la quale l'importanza che dai alla condizione non sussiste (e anche in quesro condivido che StudioPCI continui a parlarti di "sospensiva") è in ben due fattori (manco uno solo!!!):
1) che l'acquisto sia condizionato all'ottenimento di un mutuo è NELLA SOSTANZA una una clausola sospensiva, e solo un incompetente può formularla al contrario, ossia come risolutiva (prima magagna dell'agenzia , in ta caso);
2) non dimentichiamo che la promessa produce SOLO effetti obbligatori e non effetti reali (in senso strettamente giuridico) e che la clausola risolutiva DA CODICE CIVILE produce effetti EX TUNC , non ex nunc!!!!!!! Per cui: non ottengo il mutuo? Bon! Anches l'ho messa (sbagliando) come risolutiva ....il rapporto obbligatorio perde efficacia dal momento in cui è sorto!!!!
3) qui viene il bello : l'unica ragione al mondo per la quale un mediatore potrebbe metetre come risolutiva quella che IN NATURA è una condizione sospensiva...sta proprio nel fatto (miserello) di poter provare a dire un domani "ah, ma che m'importa! L'effetto ex tunc si produce solo tra i contraenti!". Ora, a parte che questo sarebbe tutto da studiare e cavillare, ma il bello è che ..siccome l'estensore di quella proposta mal fatta è lo stesso mediatore che (presumiano) volesse trarne questo tipo di vantaggio......allora sì che per Mauro sarebbe festa grande!!!! Potrebbe cavalcare con molto gusto la tigre della incompetenza professionale e persino della malafede professiomale del mediatore....e magari ....chiedere LUI il risarcimento dei danni!!!!


1757. Provvigioni nei contratti condizionali o invalidi.
Se il contratto è sottoposto a condizione sospensiva, il diritto alla provvigione sorge nel momento in cui si verifica la condizione.
Se il contratto è sottoposto a condizione risolutiva, il diritto alla provvigione non viene meno col verificarsi della condizione.
La disposizione del comma precedente si applica anche quando il contratto è annullabile o rescindibile, se il mediatore non conosceva la causa d'invalidità.



Smoker
 

STUDIOMINUCCI

Membro Assiduo
Amm.re Condominio
1757. Provvigioni nei contratti condizionali o invalidi.
Se il contratto è sottoposto a condizione sospensiva, il diritto alla provvigione sorge nel momento in cui si verifica la condizione.
Se il contratto è sottoposto a condizione risolutiva, il diritto alla provvigione non viene meno col verificarsi della condizione.
La disposizione del comma precedente si applica anche quando il contratto è annullabile o rescindibile, se il mediatore non conosceva la causa d'invalidità.

Qui la condizione "risolutiva" l'ha inserita il mediatore!!!!!!!!
Inoltre (ma soprattutto, direi) : stiamo parlando di un semplicissimo contratto con SOLI effetti obbligatori, e NON con effetti reali!!!!!!

Averla posta come condizione "risolutiva" è una vera e propria bestemmia giuridica, perchè la promessa di vendere e quella di acquistare hanno SOLO il valore di una promessa CONDIZIONATA ad un evento estraneo alla volontà delle parti e a tutti noto (mediatore compreso)!!!!!!! E questa povera promessa resta IDENTICA nel suo contenuto , in entrambe le ipotesi. Solo che metterla come risolutiva è concettualmente sbagliato proprio perchè...più che essere una PROMESSA condizionata...NON può essere!!!! E questo, per logica, è un effetto sospensivo, NON risolutivo!
Non so se sono riuscita ad essere chiara : la promessa, che è solo una promessa, resta identica: se la poni come condizione sospensiva ...la promessa resta inefficace fino all'avveramento/non avveramento della condizione, e - non avverandosi l'evento condizionante, perde di significato da quel momento.
Se la metti come risolutiva ....idem ma con inutile contorsione mentale inutile sed etiam dannosa: la promessa produce i propri effetti (QUALI? :risata:: quelli di una PROMESSA condizionata e niente più (ossia gli stessi che avrebbe prodotto anche se la condizione fosse stata sospensiva!!!)) , solo che ...quando la condizione NON si avvera...in questo caso la promessa perde efficacia EX TUNC!!!!
 

Sim

Membro Senior
Agente Immobiliare
Nelle mie proposte la percentuale non c'è, nè c'è mai stata: noi facciamo firmare un riconoscimento di debito ad hoc separato e so che molti altri seguono la stessa procedura.

Inoltre, Mauro è il venditore e non ha firmato nessun incarico, per cui il tutto è stato verbale.

Anche nelle mie non è indicata la percentuale di provvigione. Modulo a parte per l'acquirente. E lo trovo anche giusto perchè il venditore non deve esserne interessato.
 

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