Il notaio era allora del tutto estraneo alle transazioni di denaro. Non solo è prescritta la responsabilità del Notaio ma neppure c'era: ha raccolto le volontà delle parti e trasferito un titolo. Stop.
Nel '98 il limite era di 20 milioni e questo vuol dire che il rapporto sottostante non è dimostrabile se non vi sono assegni. La simulazione è provata per esplicita dichiarazione del donante. Spetterà alla ricevente dimostrare che in realtà aveva fatto il pagamento e con quali mezzi. Certo che le cose in campo giudiziario sono lunghe, questo non toglie che l'atto è annullabile in quanto simulato, salvo prova contraria.
Sono molto spesso d'accordo con te, ma questa volta no, e spero non ti offenda.
1) Non credo sia stata una transazione sotto i 20 milioni.
Nel 1998, solo le cantine costavano meno di 20 milioni.
Quindi o non c'era un reale limite di 20000 milioni o il notaio sarebbe complice.
E qui non mi sembra di avere torto. Il fatto che sia prescritta non vuol dire che non c'era.
I notai troppo spesso dicono che loro raccolgono le volontà delle parti e trasferiscono il titolo.
La volontà raccolta e steminiata dela notaio è stata una : vendita reale.
Se il notaio avesse avuto dubbi doveva interrompere l'atto.
Ha rogitato e trascritto.
2) Che la vendita sia stata una simulazione lo deve provare il denunciante/donante.
E' chiarissimo in questo discussione, che il padre ha cambiato preferenze di figli.
Nel 1998 stravedeva per una figlia e le ha donato l'immobile.
La mancanza in un estratto conto di versamento di assegni, non vuol dire che cli assegni non ci siano stati : versati su un altro conto, su libretti a portatore o no ( all'epoca la situazion era diversa ), girati a terzi ad estinzioni di eventuali debiti del padre ). Donati ad altri figli . andiamo a vedere i conti correnti degli altri figli, o dell'eventuale amante. Giocati al casinò di Montecarlo o San Remo ?
Ora, per ragioni non note (screzi sopravvenuti, demenza senile, etc.) sono cambiate, come ho già detto, le preferenze. Fino al punto di autodenunciarsi, da morto, di una simulazione.
A mio parere, ci sono pochissime possibilità di successo.
L'istante ( e da morto ) non ha alcuna prova. Quanti conti correnti avevav all'epoca?
Quanti libretti di risparmio ? e tanti altri discorsi già fatti.
Un notaio deve, dico, deve vigilare sulle simulazioni.