Scusate, è un piacere la discussione con voi e quindi se non vi dispiace continuo.
Torniamo al quesito, che raramente è così chiaro e stringato:
"In dubio pro reo" è un principio del penale che viene trasposto anche nel civile ma nell'ambito dell'accertamento della responsabilità, che non attiene.
Sempre azione di annullamento dell'atto potrebbe fare. (gli esiti pratici, magari è stato fatto un mutuo ecc. sono un'altra cosa)
Non mi pare di aver alimentato faide già peraltro esistenti, semmai le stigmatizzo e, come già accennato, direi al padre di valutare se non sia il caso di lasciare entrambi con un pugno di mosche.
QUASI TUTTI i rogiti liquidavano il pagamento del prezzo con la frase " è stato effettuato prima d'ora"
I RESTANTI elencavano le modalità (esempio con accollo mutuo o dilazioni o anche, raramente, con assegni circolari, senza indicarne gli identificativi). NESSUNO dava il prezzo, se superiore ai 20 milioni, pagato per contanti.
Stai parlando di un caso molto differente, ed in effetti divertente , la richiesta di annullamento da parte di un venditore che dopo aver dato quietanza la revochi per reimpossessarsi di un immobile. Noi stavamo discutendo dei diritti di terzi lesi da una simulazione.
Spero di non aver dimenticato niente.
Mi associo agli auguri per ferragosto di studiominucci (che non sapevo fosse donna, altrimenti avrei capito subito che non mi conveniva ribattere) che ricambio e rivolgo ad h&F e tutti i visitatori e membri del forum, dalla Sardegna sempre bellissima ma con debolissime connessioni internet.
Torniamo al quesito, che raramente è così chiaro e stringato:
Salve a tutti, mio padre dieci anni fa ê stato aggirato da mia sorella invece che firmare una donazione a firmato una finta ventita, guardando gli estratti conti di mio padre non c'ê stato nessun trasferimento di denaro e a provveduto a farmi testamento in cui dice che la quota disponibile va a mé e nella finta vendita fatta a mia sorella non ha preso neanche un soldo, posso stare tranquillo?
Marco avrà dalla sua tutti i foglietti lasciati da un padre ormai anziano ...e che...scopre dopo DECENNI di aver fatto una cosa ingiusta.
Ma....la sorella di Marco ha un atto pubblico, di compravendita, regolarmente trascritto a tempo debito!!!!!
- Non su foglietti ma sul testamento.
- Non conosciamo l'età del padre
- La sorella ha un atto simulato (fino a prova contraria)
Su un punto (che invece è saliente) credo di non essermi spiegata : se la sorella di Marco insistesse di aver pagato tutto in contanti (come sicuramente è detto in rogito) ...ella NON deve dimostrare assolutamente NULLA !!!!
Questa sua affermazione equivarrà a dire che ha infranto l'antiriciclaggio!
NULLA PIU' DI QUESTO!!!!
- La sorella in atto non ha dichiarato di aver pagato in contanti, perchè nessun Notaio lo avrebbe inserito in tal modo. Ha invece dichiarato insieme al padre che il pagamento del prezzo di 140 milioni è avvenuto "prima d'ora".
- Non ha infranto l'antiriciclaggio che allora riguardava solo il traffico d'armi e droga, ma nemmeno il limite di pagamento in contanti, oltretutto già ora prescritto.
in dubbio...pro reo".
"In dubio pro reo" è un principio del penale che viene trasposto anche nel civile ma nell'ambito dell'accertamento della responsabilità, che non attiene.
Ribadisco anche il termine annullabilità è, a mio parere, errato in questo caso.
L'annullabilità ha prescrizione e qui sarebbe abbondantemente prescritta.
La nullità è imprescrittibile.
- Si tratta di atto annullabile e non nullo in quanto la nullità è solo ex lege mentre qui siamo nel campo della nullità per vizio convenzionale.
- I termini per l'annullabilità decorrono dal momento in cui la simulazione causa lesione successoria e quindi dal sorgere del diritto/dovere di collazione e quindi dal decesso del donante.
Nel 1998 poteva prendere il padre a quattrocchi e farsi spiegare perchè aveva fatto quella vendita simulata.
Qella di marco è una tardiva mossa
- Perchè ne è venuto a conoscenza solo adesso, da come afferma.
- La sua protesta con il padre non è tardiva è semmai anticipata rispetto al sorgere dei suoi eventuali diritti successori che nascono nell'attimo della morte.
Se la sorella nel frattempo vendesse ?
Sempre azione di annullamento dell'atto potrebbe fare. (gli esiti pratici, magari è stato fatto un mutuo ecc. sono un'altra cosa)
Non mi sembra sia il caso di alimentare assurde faide familiari, e peggio post-mortem
Non mi pare di aver alimentato faide già peraltro esistenti, semmai le stigmatizzo e, come già accennato, direi al padre di valutare se non sia il caso di lasciare entrambi con un pugno di mosche.
TUTTI DICANSI TUTTI i rogiti liquidavano il problema prezzo con la fatidica frase "che il venditore dichaira di aver ricevuto in contanti"....................mi viene proprio da morir dal ridere!!!!!
QUASI TUTTI i rogiti liquidavano il pagamento del prezzo con la frase " è stato effettuato prima d'ora"
I RESTANTI elencavano le modalità (esempio con accollo mutuo o dilazioni o anche, raramente, con assegni circolari, senza indicarne gli identificativi). NESSUNO dava il prezzo, se superiore ai 20 milioni, pagato per contanti.
Consigliamo a tutti quelli che hanno realmente venduto un immobile in questo regime....a "provarci" e a dire, dopo quasi trent'anni , che non è vero e che non han preso niente?????
Stai parlando di un caso molto differente, ed in effetti divertente , la richiesta di annullamento da parte di un venditore che dopo aver dato quietanza la revochi per reimpossessarsi di un immobile. Noi stavamo discutendo dei diritti di terzi lesi da una simulazione.
Spero di non aver dimenticato niente.
Mi associo agli auguri per ferragosto di studiominucci (che non sapevo fosse donna, altrimenti avrei capito subito che non mi conveniva ribattere) che ricambio e rivolgo ad h&F e tutti i visitatori e membri del forum, dalla Sardegna sempre bellissima ma con debolissime connessioni internet.