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In mancanza di questa tutela, i mediatori sarebbero alal mercè di gente ceh per qualsiasi convenienza loro decidessero di non fargli guadagnare quanto loro dovuto
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...........................la tua saggezza mi lascia senza parole............................
lo capirà essendo italiano tambu80????
..................vedremo........................
Chiedilo a Eures, è un ora che segna "cattivo"
e riguardo a quello ceh dici tuL’attività dell’agente immobiliare risulta disciplinata per legge in 12 dei 15 Paesi monitorati. Inoltre si riscontra l’obbligatorietà:
• di un diploma od altro certificato equipollente per poter esercitare la professione in 7 Paesi (Italia, Portogallo, Belgio, Svezia, Grecia, Danimarca e Francia);
• di corsi obbligatori per legge (Italia, Portogallo, Belgio e Svezia); • di idonea garanzia finanziaria (Irlanda, Danimarca, Germania e Francia); • come alternativa, o in aggiunta ai requisiti, di una dimostrabile esperienza pratica
(Italia, Portogallo, Belgio, Svezia, Austria, Olanda). Questi Paesi, da un lato, com’è ovvio, presentano una migliore tutela del cliente (tenuto in estremo riguardo in Francia e Danimarca) ma non sembrano particolarmente efficienti dal punto di vista del mercato (in altri termini, non sembra sussistere una relazione statistica tra le mutabili attinenti la regolamentazione né con la percentuale di mercato residenziale intermediato, né con il livello delle commissioni). D’altra parte anche nei tre Paesi dove non è stata riscontrata alcuna specifica regolamentazione si è in presenza di commissioni residenziali medio-alte e di una percentuale di mercato residenziale intermediato ben lontana dai mercati più “penetrati”, come Gran Bretagna, Olanda, Irlanda e Danimarca. In definitiva, per il mercato degli agenti immobiliari la mancanza di regolamentazione non determina una migliore efficienza del mercato, efficienza che, però, non è garantita neppure dai sistemi maggiormente regolamentati.
Quindi, a differenza di come la pensail populbersani, nel nostro settore NON è la libera concorrenza che abbassa le provvigioni... anzi, in italia ottieni proprio l'effetto contrario, questo però non vuol dire che ci vogliono gli oligopoli...In media, nei 15 Paesi monitorati, ciascun agente intermedia circa 18 compravendite residenziali all’anno. Ai due estremi risultano, in senso riduttivo, il Lussemburgo, dove ciascuno dei 646 agenti lussemburghesi effettua, in media, solamente 4,4 compravendite l’anno e, dall’altra parte, un gruppetto di Paesi che vede in testa il Regno Unito (79 compravendite per agente l’anno), l’Irlanda (70 compravendite) e, distanziate, la Danimarca e l'Olanda (circa 30 scambi per ciascun agente). L’Italia si posiziona nel gruppo dei Paesi con il minor numero di transazioni per agente (8,4 scambi).
Ma le variabili che possono essere di aiuto per tentare di misurare l’efficienza del sistema dell’intermediazione, possono essere rappresentate – dal punto di vista degli agenti - dalla percentuale di mercato residenziale intermediato dalle agenzie sul totale delle compravendite di abitazioni e – dal punto di vista dei consumatori – dai prezzi per le commissioni corrisposti per i servizi dell’agente immobiliare. Rispetto a questa seconda variabile non sembra sussistere una relazione diretta con il numero di agenti ogni 1.000 abitanti; quindi alte commissioni non implicano automaticamente rischi di cartelli od
oligopoli; ma non sussistendo una correlazione, allo stesso modo, basse commissioni non sembrano generare un mercato perfettamente concorrenziale (fig. 1).
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