kolia cassin

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Non esiste (che io sappia) nessun articolo del Codice Civile che vieti di dilazionare il saldo dell'acquisto o di stipulare in parallelo un contratto di locazione legato ad un diritto di opzione all'acquisto. Se poi per giurisprudenza si intende l'orientamento delle sentenze o la dottrina degli studiosi ed articolisti giuridici io non ne conosco di contrari. Mi sai dare qualche riferimento?
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Non esiste (che io sappia) nessun articolo del Codice Civile che vieti di dilazionare il saldo dell'acquisto o di stipulare in parallelo un contratto di locazione legato ad un diritto di opzione all'acquisto. Se poi per giurisprudenza si intende l'orientamento delle sentenze o la dottrina degli studiosi ed articolisti giuridici io non ne conosco di contrari. Mi sai dare qualche riferimento?
Dovresti ricordare una lunga dicussione su immobilio di questa estate.
Non mi va di riprenderla e ripetere le stese cose.
Non vorrei apparire poco cortese, ma si aprirebbero nuove discussioni.


Il fatto che il Codice Civile non vieti una cosa , può tutt'alpiù fare pensare che si possa fare.
Il problema è che il Codice Civile NON dice come farla.
La giurisprudenza, dei pochissimi casi, è contraddittoria e legata a ben pochi casi.
Articolisti non di presttigio ve ne sono e sono sati citati contro di me in passato.
Aricolisti titolati NON sono emersi.
L'orientamento notarile è contrario agli schemi ducibili per similitudine con il Codice Civile.
E' chiaro perchè alcuni di noi diciamo che è troppo rischioso avventurarsi in un contratto del genere.
Per concepire ed approvare un contratto del genere affermo che è necessario di esperti e costosi giuristi, in grado anche di dialogare con il notaio.
Se uno ha un 10000 euro da spendere per la stesura del contratto, si avventuri, ben conscio che può uscire qualche evento imprevisto.

Io, che sono presentuoso, ritengo di essere in grado di scrivere e negoziare con un legale avverso un contratto del genere e non lo farei per meno di 10.000 euro in quanto molto impegnativo ( offro anche la trattativa con il notaio scelto dalla parte acquirente, in caso il notaio non fosse specializzato in questa rara tipologia di vendita su cui c'è diverità di opinione ).
Trovo immorale proporre questo contratto sofisticato a gente nnon assistita da un bravo legale. E' come offrire le azioni Parmalat ai vecchietti. Questo e' sato proibito dalla legge ed il clinete di banca deve avere un profilio adatto. Lo stesso per l'affitto con riscatto: va proposto a chi è in grado di valutare il rischio.

Chi ha venduto a questa coppia quell'immobile con queto tipo di contratto è per me un farabutto.

Panserai che sono arrogante e presentuoso. Liberissima, ma è per questo che non intervengo più frequentemente su immobilio. Non mi va di discutere a vuoto.

Intervengo per aiutare chi ritengo sia ingiustamente afflitto da qualche problema.

Per il resto mi devo dedicare egoisticamente ai miei affari.

Ho imparato tantissimo in campo giuridico da immobilio e ripeto sono grato.
 

kolia cassin

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Non voglio aprire neanche io una polemica (e per metà ci siamo già in mezzo), ma giusto per dare un riferimento il Notariato di Torino, Milano e Verbania forniscono già un contratto tipo per l'affitto a riscatto e per l'affitto con opzione di acquisto. Il fatto che uno schema contrattuale sia poco "frequentato" oggi (lo era molto negli anni 70) non vuol dire ne che sia "pericoloso". Non esiste nessuna norma (che io sappia) che vieti in maniera diretta o indiretta "affitto a riscatto", "vendita dilazionata" o "affitto con opzione di acquisto". Per quale motivo vietare una compravendita dove si prevede di pagare con una caparra del 35% e con saldo in rate mensili (adeguatamente garantiti da ipoteca) per i successivi x anni? Detto questo, anche secondo me è meglio vendere ed incassare tutto e subito.
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Non voglio aprire neanche io una polemica (e per metà ci siamo già in mezzo), ma giusto per dare un riferimento il Notariato di Torino, Milano e Verbania forniscono già un contratto tipo per l'affitto a riscatto e per l'affitto con opzione di acquisto. Il fatto che uno schema contrattuale sia poco "frequentato" oggi (lo era molto negli anni 70) non vuol dire ne che sia "pericoloso". Non esiste nessuna norma (che io sappia) che vieti in maniera diretta o indiretta "affitto a riscatto", "vendita dilazionata" o "affitto con opzione di acquisto". Per quale motivo vietare una compravendita dove si prevede di pagare con una caparra del 35% e con saldo in rate mensili (adeguatamente garantiti da ipoteca) per i successivi x anni? Detto questo, anche secondo me è meglio vendere ed incassare tutto e subito.
Intanto su immobilio, si parla già di una coppia che perderà una caparra confirmatoria di e 15.000, perchè non è in grado di pagare la seconda perchè il fidaznzato ha perso il lavoro.
Non entro in altri meriti, ma lacoscienza desidero averla pulita : io ho sempre detto dei rischi e poi vorrei vedere pure chi è il costtruttore che affitta/vende e se da le fidejussioni come venditore o visto che è locatore non intende dare fidejussioni e poi fallisce. Comunque avevo detto che non avrei proseguito discussione e rispetterò l'impegno, cancellando anche la "segui la discussione". Ho paura di questo modo di ragionare degli agenti immobiliari che vogliono tutelare solo il venditore. L'acquirente non conta. Comincio a ppensare che ha ragione chi si lamenta di alcuni agenti immobiliari.
Far perdere alla gente le caparre versate, per non potere pagare una sola rata (questo sta scritto nella discussione), mi disgusta.
 

Bagudi

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E' ovvio che questo contratto è assurdo ed è per questo che invito chi lo vuole fare a informarsi bene, servirsi dei supporti adeguati e non essere precipitoso...
 

Limpida

Membro Senior
Agente Immobiliare
Le cooperative edilizie che hanno adottato l'affitto a riscatto, ricordo ( aiutami tu Silvana) che l'affittuario esisteva prima ancora di stipulare l'accordo del riscatto e nel caso di non accordo all'acquisto, le cooperative consentivano al conduttore di rimanere in affitto. Cosa che mi sembra di capire non sia intenzione di un venditore privato che vuole realizzare una vendita sicura entro qualche anno e non certo di mantenere il conduttore in affitto.
Per fare si fa tutto ma come dice H&F, a scapito di chi? :occhi_al_cielo:
 

Bagudi

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Agente Immobiliare
Nelle cooperative esiste tuttora l'affitto con proprietà differita, per un periodo che va da 4 a 8 anni.

I canoni di locazione sono definiti in funzione degli accordi territoriali di cui alla legge 431/1998 relativi ai vari comuni e saranno parzialmente recuperati nel momento del passaggio alla proprietà.
Cioè, in genere, una parte dell'affitto va a coprire il pagamento del mutuo gravente sull'immobile e l'altra parte viene computata al prezzo dell'immobile.

I prezzi degli appartamenti ed i canoni sono fissi e, in genere non vengono rivalutati per effetto dell’inflazione, anche se io ho trattato con alcune cooperative che, al momento della vendita, facevano la rivalutazione con i parametri ISTAT indicati dalla Convenzione.
 

Limpida

Membro Senior
Agente Immobiliare
Ma se il conduttore recupera l'affitto pagato scalando sul prezzo di acquisto, come recupera la cooperativa per gli anni di canone di locazione incassato, tassato e poi restituito?
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Non lo recupera tutto, ma immagino che ci sia il margine d'impresa, che in questo caso sarà notevolmente più basso.
Teniamo presente che chi fa edilizia convenzionata è obbligato a dare al Comune una contropartita, che in certi casi, sono le opere di urbanizzazione secondaria, e in altri la cessione in affitto di una parte di immobili...
 

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