H&F

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Professionista
Mi sembra che il problema della vendita con riserva di proprietá fosse anche che l'acquirente avesse diritto alla restituzione delle rate versate in caso di rinuncia.
Una quota della rata andrebbe restituita : necessità di fare una specie di piano di ammortamento come fanno in banca con i mutui.
Quota vendita-quota affitto fino alla fine. Non è cosa semplice ma da bancari.
E chi garantisce le parti che i conteggi sono ben fatti ? Un altro consulente : 2000 euro.

Quindi l'acquirente, non-mutuabile perchè povero, dovrebbe pagare consulenti per circa 12.000 euro. Più ovviamente il notaio con tariffa complessa oltre l'imposizione fiscale che sembra sia quella della vendita sull'intero ammontare della compravendita ( questo è un punto da approfondire con AdE visto che si tratta di vendita con riservato dominio ). Va fatto un interpello ad AdE ( altro consulente.....)
 

Ascilabra

Membro Attivo
Professionista
Confermo quanto scritto dall'Ing. Cassin. La compravendita con patto di riservato dominio è un contratto ampiamente sperimentato, anche in campo immobiliare, e che, se seguito sin dall'inizio in maniera professionale, può essere la soluzione giusta per alcune delle problematiche emerse nel forum. Peraltro non è un contratto di tale complessità da richiedere l'assistenza di un legale per ciascuna delle parti: la predisposizione del testo contrattuale rientra nella comune esperienza del notaio, che può fornire tutta la necessaria assistenza senza particolari aggravi di spesa rispetto ad un atto "standard" (salve ovviamente le particolarità che possono presentare alcuni casi specifici).
 

Limpida

Membro Senior
Agente Immobiliare
Mi sembra che il problema della vendita con riserva di proprietá fosse anche che l'acquirente avesse diritto alla restituzione delle rate versate in caso di rinuncia.

Secondo l'art.1525 del codice civile:
Nonostante patto contrario, il mancato pagamento di una sola rata, che non superi l'ottava parte del prezzo, non dà luogo alla risoluzione del contratto e il compratore conserva il beneficio del termine relativamente alle rate successive.
e ancora l'art.1526:
Se la risoluzione del contratto ha luogo per l'inadempimento del compratore, il venditore deve restituire le rate riscosse, salvo il diritto ad un equo compenso per l'uso della cosa, oltre al risarcimento del danno.
Infine L'art.1223 chiarisce che il risarcimento del danno per l'inadempimento e per il ritardo deve comprendere così la perdita subita dal creditore come il mancato guadagno, in quanto ne siano conseguenza immediata e diretta.

Concordo con quello che afferma H&F sulla complessità di tale contratto, che nel modulo della FIAIP mi sembra che abbiano tralasciato la trascrizione iniziale, nel bene o nel male, non si capisce, tranne che, facendo una vendita dilazionata forse è più semplice.
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Secondo l'art.1525 del codice civile:
Nonostante patto contrario, il mancato pagamento di una sola rata, che non superi l'ottava parte del prezzo, non dà luogo alla risoluzione del contratto e il compratore conserva il beneficio del termine relativamente alle rate successive.
e ancora l'art.1526:
Se la risoluzione del contratto ha luogo per l'inadempimento del compratore, il venditore deve restituire le rate riscosse, salvo il diritto ad un equo compenso per l'uso della cosa, oltre al risarcimento del danno.
Infine L'art.1223 chiarisce che il risarcimento del danno per l'inadempimento e per il ritardo deve comprendere così la perdita subita dal creditore come il mancato guadagno, in quanto ne siano conseguenza immediata e diretta.

Concordo con quello che afferma H&F sulla complessità di tale contratto, che nel modulo della FIAIP mi sembra che abbiano tralasciato la trascrizione iniziale, nel bene o nel male, non si capisce, tranne che, facendo una vendita dilazionata forse è più semplice.
Tutto il meccanismo della eventuale risoluzione con l'equo compenso che il venditore può trattenere è già una mina vagante all'interno del contratto dal primo all'ultimo giorno.
L'equità del compenso deve stabilirla un giudice ( 10 anni di causa ) oppure andrebbe prefissata in contratto ( che è quanto ho proposto io con un piano di ammortamento inserito in contratto come si fa con i mututi, ma la banche sanno fare queste cose). Questo richiede varie consulenze, legali, tributarie e finanziarie. Chi è in grado di darle ed a che costi ? e sempre per un acquirente non-mutuabile cioè non affidabile economicamente.

Io vedo anche un problema etico : ingannare consapevolmente un debole.
 

H&F

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Confermo quanto scritto dall'Ing. Cassin. La compravendita con patto di riservato dominio è un contratto ampiamente sperimentato, anche in campo immobiliare, e che, se seguito sin dall'inizio in maniera professionale, può essere la soluzione giusta per alcune delle problematiche emerse nel forum. Peraltro non è un contratto di tale complessità da richiedere l'assistenza di un legale per ciascuna delle parti: la predisposizione del testo contrattuale rientra nella comune esperienza del notaio, che può fornire tutta la necessaria assistenza senza particolari aggravi di spesa rispetto ad un atto "standard" (salve ovviamente le particolarità che possono presentare alcuni casi specifici).
Non concordo per nulla che un notaio sia in grado di predisporre un contratto del genere e oltrettutto non glielo consente la legge. I notai rogitano e, con furbizia, si lavano le mani ed i piedi facendo fare autodichiarazioni alle parti. Il notaio è un pubbico ufficiale e come tale può predisporre atti di sua competenza e non atti commerciali di cui può solo autenticare le firme. Non credo che la assicurazione professionale di un notaio copra la responsabilità di un contratto commerciale sbagliato.
E' materia di trattativa complessa fra due avvocati, uno per ogni parte, venditore e acquirente, dati gli interessi contrastanti delle parti di proteggersi l'uno dall'inadempienza dell'altro.
Personalmente, senza volerti mancare di rispetto, ritengo che non ti stai rendendo di cosa si stia parlando.
Vorrei fare una domanda, che mi viene in mente estempoaneamente : durante la vita del contratto secondo voi a chi competono le spese condominiali ordinarie e straordinarie ?
Come va trattato fiscalmente tale contratto ? di altri punti ( ipoteche, pignoramenti etc..) ne ho già parlato.
Comunque se "un pesce abbocca" prendetelo pure, ma l'agente immobiliare questa volta lo considererei responsabile di avere taciuto alle parti i rischi di tale tipo di contratto, che possono rovinare la vita di una persona. Ne ha l'obbligo dalla legge sulla mediazione.

Qualche mese fa, su immobilio, una giovane coppia ha scritto che avrebbe perso 15.000 euro per il mancato pagamento di una rata e chiedeva aiuto su come fare. Rileggete e meditate.
 

Ascilabra

Membro Attivo
Professionista
Permettimi di dirti che non è così. I notai sono pubblici ufficiali e professionisti e proprio la loro legge professionale (art. 47 legge 89/1913) prevede che spetti al notaio indagare la volontà delle parti e curare la compilazione dell'atto. Questa attività, definita dalla dottrina come adeguamento, è il proprium dell'attività notarile e consiste nella traduzione in termini giuridici della volontà empiricamente espressa dalla parte, e comprende tutti gli atti negoziali, senza distinguere tra atti commerciali o meno. E l'assicurazione professionale copre tranquillamente tutti i rischi connessi a questa prestazione professionale.
So di cosa sto parlando, perché sono notaio da quasi dieci anni e ho stipulato, oltre che vendite con riserva della proprietà, altri contratti ben più complessi e con posizioni da conciliare ancora più distanti.
La presenza del notaio, quale pubblico ufficiale, è già più che sufficiente per assicurare l'equilibrio delle posizioni delle parti. Nessuno viene ingannato, né l'acquirente né il venditore, perché il notaio spiega ad entrambi l'esatta portata di ogni patto e introduce le clausole che possono rendersi di volta in volta necessarie.
Se poi hai avuto delle esperienze spiacevoli con qualche collega, come mi sembra di intuire dal tuo post, mi dispiace, ma posso assicurarti che nella maggior parte dei casi funziona come ho detto io.
 

Limpida

Membro Senior
Agente Immobiliare
Non sarebbe il caso Ascilabra, per discutere qualcosa nel concreto, che tu postassi un contratto generico di vendita con riserva di proprietà, altrimenti stiamo parlando sempre di niente. Grazie.
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Permettimi di dirti che non è così. I notai sono pubblici ufficiali e professionisti e proprio la loro legge professionale (art. 47 legge 89/1913) prevede che spetti al notaio indagare la volontà delle parti e curare la compilazione dell'atto. Questa attività, definita dalla dottrina come adeguamento, è il proprium dell'attività notarile e consiste nella traduzione in termini giuridici della volontà empiricamente espressa dalla parte, e comprende tutti gli atti negoziali, senza distinguere tra atti commerciali o meno. E l'assicurazione professionale copre tranquillamente tutti i rischi connessi a questa prestazione professionale.
So di cosa sto parlando, perché sono notaio da quasi dieci anni e ho stipulato, oltre che vendite con riserva della proprietà, altri contratti ben più complessi e con posizioni da conciliare ancora più distanti.
La presenza del notaio, quale pubblico ufficiale, è già più che sufficiente per assicurare l'equilibrio delle posizioni delle parti. Nessuno viene ingannato, né l'acquirente né il venditore, perché il notaio spiega ad entrambi l'esatta portata di ogni patto e introduce le clausole che possono rendersi di volta in volta necessarie.
Se poi hai avuto delle esperienze spiacevoli con qualche collega, come mi sembra di intuire dal tuo post, mi dispiace, ma posso assicurarti che nella maggior parte dei casi funziona come ho detto io.
Cosa ne sa un notaio di spese condominiali etc.
Non metto in dubbio il tuo sciibile ma sappi che ho segnalato al Consiglio Nazionale del Notariato di Roma che ritengo che l'Atto di un tuo collega possa essere affetto da NULLITA' e non rispetto del "retratto successorio" (che sicuramente sai cos'è e quanto sia grave avere rogitato la vendita dell'immobile coinvolto ).
L'impostazione di un altro tuo collega data per una divisione giudiziale ereditaria con sorteggio ( divisione che mi riguarda personalmente e che conosco bene ) sembra di fatto totalmente errata ( sono in contatto diretto personale con i responsabili della Sezione del Tribunale Civile ).
E' presente inoltre su immobilio una discussione in corso in cui un nostro membro ha denunziato ai Carabinieri una violazione di edililizia convenzionata e lo studio del notaio sembra ( a quanto riferisce il nostro membro ) sia stato perquisito dai Carabinieri.

La parola "notaio" non evoca,quindi, in me particolare soggezione ed il fatto che tu la pensi in un certo modo e dici di avere stipulato contratti in oggetto non costituisce per me esaustiva referenza.

Conosco sia Roma che in altra città d'Italia ottimi notai, e per questo sono sicuro che nessuno di loro si cimenterebbe in un contratto del genere ritenedolo estraneo alla sua preparazione e conoscenza delle intese delle parti.

Mi domando se il tuo contratto preveda adeguatamente le controversie sulle spese condominiali ed le inadempienze delle parti.

Come tu sei notaio, io sono un ingegnere ex-uffico contratti internazionali di una delle massime industrie italiane, SpA, e sono stato imprenditore : i notai li abbiamo chiamati solo per le procure a firmare i contratti e l'autentica delle firme in fondo al contratto. Non abbiamo mai ritenuto i notai in grado di costruire un contratto complesso, che è sempre frutto della trattativa diretta delle parti volta a raggiungere un compromeasso equo delle opposte esigenze e pretese.
Un notaio, che dovrebbe essere super-partes, non può garantire il risultato di una trattativa delle parti.

Unicuique suum : a ciuascuno il suo ( compito ).

Di questi tempi il lavoro scarseggia per tutti ( anche per i notai, visto il calo della compravendite di immobili ) ed è leggittimo cercare di ampliare l'opportunità di proprio intervento professionale.

P.S. In chiusura del tuo post, esprimi il pensiero che io abbia avuto cattive esperienze con qualche tuo collega ( vedi sopra ). Ti confermo è vero e, quindi, ho titolo sufficiente per scrivere quello cho ho scritto. Se dei notai non sanno fare correttamente il loro lavoro ( protetto da esclusiva di legge e timbro di Pubblico Ufficiale), perchè e come uno dovrebbe fidarsi di loro per cose ancora più complesse ?
Forse il Consiglio del Notariato dovrebbe riflettere su questo punto : l'immagine del Notaio negli anni si è offuscata ????????
 

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