Ti dico quello che penso, Mil rispetto a questo aspetto.
L'acquisto di una casa non è solo un investimento o un indebitamento. Per molti giovani "occupati", a detta dei loro stessi genitori, potrebbe rappresentare l'unico vero tentativo di mettere da parte qualcosa (attraverso il pagamento di una rata calendarizzata).
In una società molto diversa dal passato, le nuove generazioni, quelle fortunate che dispongono di un lavoro e di una condizione economica invidiabile perchè, magari, vivono ancora in famiglia e non cacciano un euro per le spese, non sono comunque indirizzate al risparmio. Spendono sino all'ultimo euro che guadagnano e non mettono nulla da parte.
Non solo, ma la maggior parte dei potenziali clienti di queste generazioni interessati all'acquisto della casa non riesce più a comprare perchè si decide per l'acquisto dopo aver già raggiunto un livello di indebitamento quasi fuori controllo, per l'acquisto di tante cose "inutili". Dall'auto sportiva, al cellulare di ultimissima generazione. Tante rate e microrate a cui molti non fanno più nemmeno caso (salvo l'istituto di credito nel momento in cui proceda per una verifica in CRIF).
Magari, Mil, si fosse in grado di incantare la gente, portandola ad indebitarsi per comprare la casa. Sarebbe un risultato socialmente utile e, ti dirò di più. anche se la casa venisse pagata più di quanto in realtà non valga effettivamente!
D'altro canto non è così anche per lo smartphone di marca o per una pashmina firmata? Quante cose, Mil, ogni giorno, compriamo pagandole effettivamente quello che realmente dovrebbero valere?
In realtà la gente non la incanti più nè per la casa nè per altri beni, mi dicono. Proposte di finanziamenti, rate etc. provocano orticaria. La tendenza ad indebitarsi semplicemente non esiste, perchè piuttosto si riducono i consumi. Ragion per cui in realtà si vende solo ai saldi o abbassando i prezzi per una serie infinita di beni, alimentari, pashmine firmate ed elettronica compresi. Il credito al consumo e la tendenza all'indebitamento sono cose durate una parentesi di dieci anni, il post euro. Il tempo di realizzare, anche causa crisi, che non erano sostenibili.
L'eccezione è stata prima, cioè, non adesso, case o non case.
Adesso c'è solo il consumatore razionale.Che è razionale su tutto, tariffa dell'idraulico compreso, per capirci.
Detto questo a me sembra che la buttiamo sempre su dei clichè per metterci l'anima in pace: una società di debosciati che comprano sostanzialmente beni inutili e costosi anzichè case.
Io dico che le cose non stanno esattamente così, esiste un consumo molto critico e selettivo. Può essere condivisibile, può non esserlo. Ma è inutile disquisirne.
Noi stiamo pretendendo che il resto del mondo, che deve vedersela con la concorrenza globale, la flessibilità, la competitività (e questo dal piccolo imprenditore all'ultimo degli operai) si adatti però in un unico settore, che è il nostro, quello delle case, il posto dove vivere o investire, mentre tutti gli altri settori fanno il possibile per adeguarsi, al consumatore, non viceversa.
Quindi mentre negli altri settori si studia come rendere una cosa interessante e competitiva noi quando le persone non comprano diciamo "che debosciati, si comprano la macchina sportiva e non la casa". Senza capire che magari quelli che gli vendono la macchina sportiva si sono ingegnati per offrire un buon prodotto a un prezzo competitivo o comunque ritenuto un buon prezzo per quel bene.
Questa è una roba che ci dobbiamo piantare in zucca, perchè tanto ci investirà tutti, professionisti compresi. Io non credo che nessuno in nessun settore possa pensare di poter imporre un bel nulla, tariffario compreso. Sarà la crisi, ad aggirare l'ostacolo. Dovremo per forza adeguarci ed ingegnarci, almeno finchè non arriverà una qualche soluzione a questo gioco al massacro.