renato.pa

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Anche se è vero che il vincolo avrebbe dovuto essere messo a conoscenza dell'acquirente, se andaste in giudizio non so come andrebbe a finire...

Io giudice obietterei che è giusto eccepire sul vincolo, ma come farebbe l'acquirente a rinunciare all'acquisto e dimostrare di avere subito un danno se, comunque, la delibera del mutuo scade lo stesso, lui deve uscire di casa e non ne ha un'altra a disposizione ?
Il danno svanisce se rinuncia ?

Ma infatti io non citerei nessuno per danni, dico solo che la proposta è nulla per i motivi di sopra pretendendo la restituzione dell'assegno e non versando nessuna provvigione all'agenzia immobiliare in quando la proposta non si è mai concretizzata liberandomi da ogni obbligo nei confronti del venditore e dell'agenzia.
Sto notando inoltre che nella proposta è presente una casella non spuntata in riferimento agli eventuali vincoli/ipoteche sulla casa che riporta la dicitura "che il Venditore provvederà ad estinguere entro l'atto notarile o contestualmente allo stesso".
 

jos611

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quoto al 100%, tuttavia

quoto pure la Rosa
Su questo punto specifico quoto anch'io, non c'è dubbio. L'avessero specificato, non saremmo qui a discuterne.
La mancanza c'è, ma a mio avviso non è sufficiente a far dichiarare inadempiente il venditore. Ciò per il semplice motivo che può alienare il bene promesso in vendita e può farlo senza uscire dai limiti temporali stabiliti
 

Avv Luigi Polidoro

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Il punto sta nel fatto che nella proposta d'acquisto non c'è una data di rogito (anche se il subordine di mutuo ha a sua volta un vincolo temporale relativo alla validità della delibera), resta assodato che ho diverse mail che attestano l'accordo tra le parti (notaio e banca informati) di fissare il rogito il 19/10/2017; data che ora l'agenzia e il venditore vogliono spostare perchè non hanno i documenti validi, possono farlo senza il mio consenso?
In ogni caso, a mio avviso il nodo sta tutto nella mancata comunicazione nella proposta di acquisto della presenza di questa prelazione sulla casa; questo rende di fatto nulla la proposta d'acquisto perchè viziata da omissioni (se l'avessi saputo non avrei mai presentato la proposta); è chiaro che pagando e aspettando i tempi tecnici anche un'ipoteca giudiziaria o un mutuo possono essere estinti prima del rogito, però penso che il compratore abbia il diritto di esserne messo a conoscenza nell'atto della proposta visto che la stessa assume carattere contrattuale.
Difficile poter dire senza avere contezza di tutte le carte (proposte, preliminare e scambio corrispondenza).
Vi è il problema della validità della delibera di mutuo: se il contratto non potrà perfezionarsi entro tale termine, per sussistenza della prelazione, si potrebbe considerare non avverata la condizione; obiettando che tale mancato avveramento è dipeso da responsabilità del venditore (mancato svincolo del bene).
In realtà è pressochè impossibile risolvere questioni di interpretazione contrattuale senza avere tutte le carte innanzi agli occhi.
Qualora interessato all'immobile, valuta concretamente la possibilità di un rinvio del rogito (avendo cura però di disciplinare in modo corretto tale rinvio, fissando termini perentori ed imponendo obblighi specifici di attivazione al venditore).
Se invece l'affare ha perso davvero ogni appetibilità, prima di inoltrare comunicazioni al venditore o all'agente abbi cura di rivolgerti (celermente) ad un legale facendoti consigliare dopo che avrà studiato l'intero carteggio.
In bocca al lupo.
 

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