«Achille, simbolo di rapidità, deve raggiungere la tartaruga, simbolo di lentezza. Achille corre dieci volte più svelto della tartaruga e le concede dieci metri di vantaggio. Achille corre quei dieci metri e la tartaruga percorre un metro; Achille percorre quel metro, la tartaruga percorre un decimetro; Achille percorre quel decimetro, la tartaruga percorre un centimetro; Achille percorre quel centimetro, la tartaruga percorre un millimetro; Achille percorre quel millimetro, la tartaruga percorre un decimo di millimetro, e così via all'infinito; di modo che Achille può correre per sempre senza raggiungerla»
Leggendo questa discussione parrebbe potersi applicare l'approccio paradossale anche al nostro lavoro, un poco come qualche secolo prima fece per altre questioni Zenone...
Sembrerebbe, leggendo diversi interventi, che, stabilite quali siano le attività precipue dell'agente immobiliare, basti scomporle in sotto-attività o porre un trattino di demarcazione tra l'una e l'altra, affinchè ciò che nella sua complessità potrebbe dirsi "mediazione", appositamente segmentato, possa divenire, di volta in volta, "consulenza immobiliare", "attività da procacciatore", ecc. ecc... dimenticandosi che anche per il "mediatore" le diverse attività non potrebbero essere svolte nell'immanenza dell'istante ma dovrebbero pur sempre essere sottoposte ad una sequenza logica che tenderebbe a disporle nel tempo una dietro l'altra...
E tuttavia a noi mancherebbe un Diogene in grado di confutare il paradosso semplicemente... allungando un passo...
Se è vero che dal 2006 la cessazione del Ruolo avrebbe attribuito alle Camere di Commercio il compito di perseguire l'abusivismo, è altrettanto vero che non ho, almeno dalle mie parti, alcun tipo di segnalazione rigardo all'assolvimento di detto compito...
Anche perchè assegnare alle Camere di Commercio questo ruolo "investigativo" e/o "repressivo" sarebbe un po' come sperare che dalle indagini del mediatore immobiliare possano emergere segnalazioni in merito a tentativi di riciclaggio...
Ergo... discutere di cosa sia lecito fare per un "non" mediatore equivale un poco ad affrontare questioni squisitamente teologiche ai nostri giorni, vista l'impossibilità nei fatti di effettuare controlli preventivi ed azioni dissuasive...
L'altro elemento su cui varrebbe la pena porre l'accento riguarderebbe invece l'atteggiamento dei clienti sulla questione.
Generlamente la presenza o meno dei requisiti non mi parrebbe quella maggiormente tenuta in conto.
Lo avverto, ad esempio, durante la sottoscrizione dei rogiti ai quali presenzio: il notaio legge i dati dell'agenzia e nomina il nome e cognome del lagale rappresentante... che non sono io.
Mai una volta che qualcuno abbia domandato la motivazione dell'assenza del mio nome... o di quello degli altri agenti che lavorano con noi... anche per mera curiosità.