elios1982

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Privato Cittadino
Salve a tutti, spero possiate aiutarmi anche stavolta.
Dopo la morte di mio zio, che ha prima nominata erede universale mia zia, è stata fatta la successione con relativa richiesta di voltura.
Prima della successione, nel sito dell'agenzia delle entrate - risultanze catastali, entrambi i coniugi risultavano proprietari di un immobile con quota 1/2, e fin qui è tutto giusto.

Dopo la successione però, vedo che la situazione catastale è stata aggiornata (oggi, sempre su risultanze catastali), ma mia zia, oltre ad essere piena proprietaria dell'immobile (quota 1/1), è spuntata una riga sotto con scritto "abitazione 1/2".
Che senso ha? Mia zia non ha figli ed è l'unica proprietaria! Abitazione di cosa?
Secondo voi si tratta di un banale errore catastale ?
Se sì, è facilmente correggibile tramite il loro contact center o bisogna attendere i soliti tempi biblici?

Vi ringrazio
 

STUDIO DUCHEMINO

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Salve a tutti, spero possiate aiutarmi anche stavolta.
Dopo la morte di mio zio, che ha prima nominata erede universale mia zia, è stata fatta la successione con relativa richiesta di voltura.
Prima della successione, nel sito dell'agenzia delle entrate - risultanze catastali, entrambi i coniugi risultavano proprietari di un immobile con quota 1/2, e fin qui è tutto giusto.

Dopo la successione però, vedo che la situazione catastale è stata aggiornata (oggi, sempre su risultanze catastali), ma mia zia, oltre ad essere piena proprietaria dell'immobile (quota 1/1), è spuntata una riga sotto con scritto "abitazione 1/2".
Che senso ha? Mia zia non ha figli ed è l'unica proprietaria! Abitazione di cosa?
Secondo voi si tratta di un banale errore catastale ?
Se sì, è facilmente correggibile tramite il loro contact center o bisogna attendere i soliti tempi biblici?

Vi ringrazio
Di per sé non ha molto senso, se non ci sono altri eredi. Il diritto perpetuo di abitazione per legge nella casa coniugale ha senso pratico quando ci sono altri eredi che possono contestare alla "mamma" l'uso della casa familiare fino alla sua morte. Oltretutto, lei oltre all'abitazione sarebbe anche proprietaria, quindi lo userebbe a titolo di proprietà. L'art. 540 c.c., però, aggiunge la notazione che il diritto di abitazione al coniuge superstite spetta "anche" se ci sono altri chiamati, quindi gli spetta comunque anche se non ci sono altri chiamati all'eredità. L'idea più verosimile è che essendo la zia già proprietaria del 50 % prima, la sua abitazione di legge si estende solo sul 50 % dello zio. Questo può valere se, ad esempio, ci fossero creditori dello zio defunto che pignorano o avanzano pretese sull'immobile. La zia sarebbe salva e abiterebbe per sempre lì grazie al suo diritto perpetuo. La questione, comunque, richiede uno studio più approfondito.
Avv. Stefano Duchemino
 

francesca63

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Privato Cittadino
L'art. 540 c.c., però, aggiunge la notazione che il diritto di abitazione al coniuge superstite spetta "anche" se ci sono altri chiamati, quindi gli spetta comunque anche se non ci sono altri chiamati all'eredità.
Secondo me non è così ; la frase “anche se ci sono altri chiamati” significa , in relazione al comma precedente “anche se ci sono altri chiamati oltre ai figli, o se ci sono altri chiamati in assenza di figli”.
Cioè, non significa che il diritto di abitazione sorge se il coniuge superstite è l’unico erede.
Sarebbe un’ assurdità, visto che , senza altri eredi, il coniuge superstite eredita la piena proprietà della quota del de cuius
 

brina82

Membro Storico
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Questo può valere se, ad esempio, ci fossero creditori dello zio defunto che pignorano o avanzano pretese sull'immobile. La zia sarebbe salva e abiterebbe per sempre lì grazie al suo diritto perpetuo. La questione, comunque, richiede uno studio più approfondito.
Avv. Stefano Duchemino
Però aspetta, nel caso di creditori del defunto gli eredi ereditano il debito, e il diritto di abitazione non salverebbe nessuno!
 

elios1982

Membro Junior
Privato Cittadino
Comunque nel caso di mia zia non c'è alcun creditore o debito che grava sull'immobile. Lo scrivo per fugare ogni dubbio inerente al mio caso, ma logicamente fate bene a chiarire i dubbi tra voi :)

Resta il fatto che allo stato attuale non ho ancora capito:
- chi ha sbagliato e cosa (il tizio della successione? La voltura? La successione? L'agenzia delle entrate? Entrambi? Nessuno ed è tutto giusto?)
- come rimediare (modifica successione e nuova voltura? Rinuncia al diritto di abitazione prima o durante la donazione?)
- Costi per sistemare? Tempi?

Domani vedrò di saperne di più e ve lo farò sapere, ma al 90% il tizio della pratica di successione mi rimbalzerà nuovamente, e lì mi incavolerò non poco.
Trovo assurdo la sua tesi che ripete all'infinito: se non ho la ricevuta della voltura non posso far niente.. Scusa eh, ma esiste un contact center apposta.. se la ricevuta non arriva vuol dire che c'è un altro problema da segnalare, no? Alza il telefono e non aspettare la divina provvidenza.

Scusate lo sfogo ma già sta storia mi sta dando molto ai nervi
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Comunque nel caso di mia zia non c'è alcun creditore o debito che grava sull'immobile. Lo scrivo per fugare ogni dubbio inerente al mio caso, ma logicamente fate bene a chiarire i dubbi tra voi :)

Resta il fatto che allo stato attuale non ho ancora capito:
- chi ha sbagliato e cosa (il tizio della successione? La voltura? La successione? L'agenzia delle entrate? Entrambi? Nessuno ed è tutto giusto?)
- come rimediare (modifica successione e nuova voltura? Rinuncia al diritto di abitazione prima o durante la donazione?)
- Costi per sistemare? Tempi?

Domani vedrò di saperne di più e ve lo farò sapere, ma al 90% il tizio della pratica di successione mi rimbalzerà nuovamente, e lì mi incavolerò non poco.
Trovo assurdo la sua tesi che ripete all'infinito: se non ho la ricevuta della voltura non posso far niente.. Scusa eh, ma esiste un contact center apposta.. se la ricevuta non arriva vuol dire che c'è un altro problema da segnalare, no? Alza il telefono e non aspettare la divina provvidenza.

Scusate lo sfogo ma già sta storia mi sta dando molto ai nervi
Secondo me se quelli del catasto non fanno storie e non pretendono l'aggiornamento della successione, tutto a posto.
 

STUDIO DUCHEMINO

Membro Attivo
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Cerco di tirare le somme. Il diritto di abitazione non nasce dalla successione ereditaria, ma dalla qualità di coniuge e dall'esistenza di un'abitazione in cui i coniugi avevano stabilito la loro residenza coniugale. Viene acquisito in modo automatico, per legge, senza nemmeno bisogno di chiederlo e non è detto che coincida con le agevolazioni di prima casa, perché queste vanno chieste. Questo per tutelare il coniuge e quindi è perfettamente possibile rinunciare all'eredità e contemporaneamente conservare l'abitazione, perché è trattata come un legato ex lege. Questo significa che, almeno da come la vedo io, non esiste alcun errore nella dichiarazione di successione e il notaio fa benissimo a chiedere che l'abitazione venga estinta (non ceduta, perché non si può), prima di fare una donazione dell'immobile, altrimenti si potrà donare solo la nuda proprietà e non l'intera proprietà; altrimenti, colui che acquista dovrà rispettare il diritto di abitazione, che è sorto prima della donazione. Fintantoché la zia non rinuncia al diritto con atto pubblico. Oltretutto, l'abitazione è opponibile ai creditori del coniuge superstite, per cui se la zia dovesse contrarre debiti e poi essere sottoposta a pignoramento, potrebbe continuare a vivere nella casa anche se viene venduta all'asta la nuda proprietà. Proprio perché l'abitazione deve prevalere, conservando il diritto del coniuge a non trovarsi un'altra casa, che potrebbe comportare un grande dolore. A questo punto, quindi, non conta il fatto che il coniuge superstite eredita anche i debiti, perché li può pagare, oppure li può estinguere in altro modo, ma difende il suo diritto a stare in casa. Ci sono poi distinguo tra ipoteche e pignoramenti. Ma il sunto, secondo me, è questo. Il problema non è catastale, ma di diritto civile: se questo diritto spetta al coniuge indipendentemente dalla chiamata all'eredità, questo diritto andrà estinto prima di donare.
Avv. Stefano Duchemino
 

elios1982

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Cerco di tirare le somme. Il diritto di abitazione non nasce dalla successione ereditaria, ma dalla qualità di coniuge e dall'esistenza di un'abitazione in cui i coniugi avevano stabilito la loro residenza coniugale. Viene acquisito in modo automatico, per legge, senza nemmeno bisogno di chiederlo e non è detto che coincida con le agevolazioni di prima casa, perché queste vanno chieste. Questo per tutelare il coniuge e quindi è perfettamente possibile rinunciare all'eredità e contemporaneamente conservare l'abitazione, perché è trattata come un legato ex lege. Questo significa che, almeno da come la vedo io, non esiste alcun errore nella dichiarazione di successione e il notaio fa benissimo a chiedere che l'abitazione venga estinta (non ceduta, perché non si può), prima di fare una donazione dell'immobile, altrimenti si potrà donare solo la nuda proprietà e non l'intera proprietà; altrimenti, colui che acquista dovrà rispettare il diritto di abitazione, che è sorto prima della donazione. Fintantoché la zia non rinuncia al diritto con atto pubblico. Oltretutto, l'abitazione è opponibile ai creditori del coniuge superstite, per cui se la zia dovesse contrarre debiti e poi essere sottoposta a pignoramento, potrebbe continuare a vivere nella casa anche se viene venduta all'asta la nuda proprietà. Proprio perché l'abitazione deve prevalere, conservando il diritto del coniuge a non trovarsi un'altra casa, che potrebbe comportare un grande dolore. A questo punto, quindi, non conta il fatto che il coniuge superstite eredita anche i debiti, perché li può pagare, oppure li può estinguere in altro modo, ma difende il suo diritto a stare in casa. Ci sono poi distinguo tra ipoteche e pignoramenti. Ma il sunto, secondo me, è questo. Il problema non è catastale, ma di diritto civile: se questo diritto spetta al coniuge indipendentemente dalla chiamata all'eredità, questo diritto andrà estinto prima di donare.
Avv. Stefano Duchemino
Grazie, ma il discordo che fa il notaio è che chi ha fatto la pratica di successione ha richiesto il diritto di abitazione, cosa che non andava fatto. Da qui la mia confusione: anche tu mi dici che è automatico, quindi cosa cambia il fatto che appaia o no a livello catastale? Nulla, sarebbe sbucato lo stesso.
Il notaio, o meglio, il suo collaboratore, afferma che se la pratica di successione l'avesse gestita lui, questo problema non sarebbe nato. E qui di nuovo la mia confusione: perchè dice ciò, visto che tale diritto sarebbe sbucato in ogni caso?. Si è limitato a dirmi: hanno sbagliato e va corretto o non si può fare l'atto di donazione (e questo va bene), ma non mi ha parlato di rinuncia di tale diritto con atto pubblico, ma semplicemente "sbrigatela con chi ha lavorato alla pratica di successione" (detto magari in modo più formale, si intende). Quell'altro temo non sappia che pesci pigliare.....
 

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