Zagonara Emanuele

Membro Senior
Agente Immobiliare
L’agente deve anche dimostrare di averla sottoposta al venditore, che altrimenti non avrebbe potuto decidere in merito.
Concordo sulla stranezza, manca qualche info, e le motivazioni del rifiuto.

Scusami ma non concordo sulla tua prima affermazione.
Cosa diresti se l'agente ha incontrato il conferente l'incarico a quattr'occhi e gli ha sottoposto la proposta, ma questi non l'ha sottoscritta (o per accettazione o per rifiuto) e negasse di averla vista?
Sarebbe la parola dell'uno contro quella dell'altro, non trovi?
Perciò come potrebbe poter dimostrare d'avergliela sottoposta?
Per logica se l'agente è in possesso della proposta scritta e a maggior ragione a prezzo pieno, è ovvio che l'agente l'abbia sottoposta al conferente l'incarico, sarebbe stato anche suo "interesse" farlo.
Perciò non è credibile la versione del conferente l'incarico, il quale molto meglio avrebbe fatto a pretendere di verla e lasciare traccia scritta anche di questa fase della trattativa.

Inoltre, come anche tu hai ben compreso, la vicenda presenta diversi lati oscuri e poco credibili: quando si è mai visto un venditore che rifiuta una proposta ricevuta a prezzo pieno, "solamente" perchè ha fatto delle indagini private dalle quali è emerso che il proponente è "nulla tenente"?
 

sasa28

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
La vicenda presenta diversi lati oscuri.

1) L'agente non ti ha mostrato la proposta scritta e non sai se alla proposta era allegato un assegno di caparra.
Inoltre, se la proposta esisteva ed era "perfettamente" compatibile col tuo incarico (prezzo, modalità di pagamento e tempistiche di consegna dell'immobile, se previste nell'incarico), avrebbe dovuto convocarti formalmente per l'accettazione della proposta e/o per la firma del preliminare (con telegramma, PEC o raccomandata, ad esempio).


Su questo punto infatti vorrei capire meglio le fattispecie.
Io ho ricevuto verbalmente la proposta di acquisto tramite telefono ma ammetto di non essermi recato in agenzia per verificare l'esistenza della concreticità della stessa(assegno e quant'altro),ed ammetto qui la mia mancanza.
Però al tempo stesso non ho MAI ricevuto nessuna comunicazione ufficiale come giustamente tu dici(telegramma, raccomandata o PEC) per la convocazione nella sua agenzia.
Questa cosa potrebbe giocare a mio favore?


2) Non si capisce perchè non hai preteso di vedere la proposta e prenderla in considerazione (se davvero era compatibile col tuo incarico).
Il fatto che il proponente sia nullatenente direi che è ininfluente ai fine della compravendita.
Se aveva i soldi per acquistare bene sennò l'affare sarebbe sfumato (e se nel frattempo aveva versato una caparra l'avrebbe persa e tu trattenuta).
Che l'acquirente non avesse visto l'immobile è altrettanto innfluente.
Anche se poco verosimile, potrebbe trattarsi di un acquirente che conosceva già l'immobile per qualche ragione recondita o di un prestanome o parente di chi l'aveva invece vista, ecc....


Ti spiego meglio.
L'immobile è pian terreno(un garage di circa 50 metri).
Il palazzo in cui è presente tale immobile è formato da due piani, nei quali sono abitati da me al secondo e da mia sorella al primo,
pertanto nel momento in cui ho scoperto la non affidabilità del probabile acquirente, mi sono tirato indietro, credendo che comunque tutto ciò fosse stato architettato apposta per spillarmi i soldi della provvigione(avendo manifestato la mia volontà di non rinnovare il contratto di vendita con l'agenzia)

Per appurare tutti i tuoi legittimi dubbi e le tue perplessità, e per renderti conto se l'agente stà "giocando sporco" o meno, avresti dovuto pretendere di vedere la proposta e conoscere l'acquirente.
Male perciò hai fatto a non agire in questo modo e a rifiutarti di proseguire.

Se l'agente potrà esibire una proposta perfettamente compatibile col tuo incarico di vendita, dovrai pagare la provvigione e/o se preferisci la penale, perchè sei inadempiente.
 
Ultima modifica di un moderatore:

sasa28

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Il passaggio fondamentale che vorrei chiedere è questo: c'è un obbligo dell'agenzia nella comunicazione ufficiale tramite PEC. telegramma o raccomandata che avrebbe dovuto farmi?
O la semplice telefonata di convocazione in agenzia è sufficiente?
Grazie
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Scusami ma non concordo sulla tua prima affermazione.
Cosa diresti se l'agente ha incontrato il conferente l'incarico a quattr'occhi e gli ha sottoposto la proposta, ma questi non l'ha sottoscritta (o per accettazione o per rifiuto) e negasse di averla vista?
Sarebbe la parola dell'uno contro quella dell'altro, non trovi?
Perciò come potrebbe poter dimostrare d'avergliela sottoposta?
Per logica se l'agente è in possesso della proposta scritta e a maggior ragione a prezzo pieno, è ovvio che l'agente l'abbia sottoposta al conferente l'incarico, sarebbe stato anche suo "interesse" farlo.
Cerco di spiegarmi meglio.
Quello che tu descrivi, è la normale trafila quando un agente ritira una proposta; convoca il venditore, e gli sottopone la proposta, senza pretendere (ovviamente) una firma per presa visione.
Questo va bene se il rapporto venditore/agente, e la vendita, proseguono senza problemi: ma al primo intoppo, come in questo caso, se l’agente non può dimostrare di aver mostrato la proposta, rimane la parola di uno contro l’altro.
Ma dato che è lui a chiedere qualcosa, sarà lui a dover dimostrare di avere le prove di quello che dice.
E nessuno può avere certezza di come andrebbe a finire una controversia legale.
Peraltro continuo a ritenere strano non voler accettare una proposta a prezzo pieno.
Dal momento che il prossimo mese sarebbe scaduto il mandato, io avevo fatto intendere verbalmente all'agenzia la mia volontà di non rinnovare con loro il contratto.
Scusa se chiedo, ma non è che hai cambiato idea, e non vuoi più vendere, o , peggio, hai promesso di vendere ad altri ?
 

sasa28

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Cerco di spiegarmi meglio.
Quello che tu descrivi, è la normale trafila quando un agente ritira una proposta; convoca il venditore, e gli sottopone la proposta, senza pretendere (ovviamente) una firma per presa visione.
Questo va bene se il rapporto venditore/agente, e la vendita, proseguono senza problemi: ma al primo intoppo, come in questo caso, se l’agente non può dimostrare di aver mostrato la proposta, rimane la parola di uno contro l’altro.
Ma dato che è lui a chiedere qualcosa, sarà lui a dover dimostrare di avere le prove di quello che dice.
E nessuno può avere certezza di come andrebbe a finire una controversia legale.
Peraltro continuo a ritenere strano non voler accettare una proposta a prezzo pieno.

Scusa se chiedo, ma non è che hai cambiato idea, e non vuoi più vendere, o , peggio, hai promesso di vendere ad altri ?


Non ho assolutamente promesso nulla a nessuno.
Ho cambiato idea perchè ripeto, il probabile acquirente non è assolutamente una persona affidabile e dal momento che io abito al piano superiore non vorrei nessun tipo di rogne in futuro.
 

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