quello che scrivi poco sopra (in particolare)
Chiaro è che, anche nelle misurazioni, non possono essere precise, altrettanto vero è però che non posso impostare una tolleranza del 10/20%
In questo caso il 5% è stato ritenuto un adeguato range di approssimazione.
è quello che stavo (così come pure bastimento, credo) sostenendo.
l'errore di misura (che non "è l'errore di sbaglio") è inevitabile, in un mondo "analogico".
quello che è sbagliato è dire che non c'è;
il problema non è condividere una teoria ma applicarla verificarla proporre soluzioni alternative e condivisibili
condivido tutte le teorie, mostramene una applicazione
se questo non avviene non casca la teoria ma chi l'ha sostenuta e non è in grado di applicarla teoricamente potremmo dire che tutto gira ... proviamo ... verifichiamo ... e se del caso modifichiamo la teoria, rivediamola perchè c'è qualcosa che non va ... e riprendiamo il giro della prova, della verifica ... e si continuerà sempre avvicinandosi il più possibile alla "perfezione" senza mai raggiungerla perchè "non è di questo mondo" ...
ecco questo è in sintesi un procedimento ripercorribile, chiaro e scientifico
l'errore sulla misura ci sarà sempre in tutto ma
il problema non sta nella misura dell'errore ma su cosa si misura
quello che è sbagliato è
- ritenere che tutti i risultati siano giusti a prescindere senza verificare come si giunti al risultato
- pensare di verificare un risultato (perizia) con un altro di simile (controperizia) e, il colmo, fare la media "itlaian style" pensando di aver ridotto l'errore, non sapendo invece di aver commesso un errore nuovo che va ad aggiungersi agli altri due a cui si voleva rimediare (El tacon l'è pedo del sbrego = il remedio è peggiore del danno)
- verificare il valore confrontandolo con il prezzo di compravendita
- ritenere la valutazione alla portata di tutti
- non eseguire la reale indagine di mercato
- non conoscere le regole dell'estimo
- non essere chiari
- ...
- ...
- non essere responsabili