Salve a tutti, sono un nuovo iscritto che da giorni segue con vivo interesse la vicenda (ne sono interessato particolarmente in quanto ho scoperto di aver comprato a prezzo pieno un bene che non potrò rivedere di libero mercato, se non ripagando una ulteriore cifra al Comune).
Proviamo a ricapitolare le situazioni ?
- Sfigati di basso livello : Gli assegnatari originari (chi non ha mai venduto casa); questi potranno pagare l'affrancamento per poi ricaricarlo sul prezzo di vendita libero (con buona pace dell'Area 167)
- Sfigati di medio livello : Coloro i quali stavano per vendere/acquistare che ora si trovano in un pantano burocratico che allungherà tempi, potrà far nascere addirittura contenziosi. Ma anche qui si possono trovare accordi ed alla fine (sia pure in tempi lunghi) le vicende possono appianarsi.
- Sfigati di alto livello: Classe cui mi onoro di appartenere.. Coloro i quali hanno comprato a 300/400 o oltre e si trovano di colpo svalutato il loro bene principale.
Se vorranno "recuperare" dovranno pagare ulteriormente il Comune.
Poi cosa fare ? Fare causa ai precedenti proprietari (che resisteranno per anni in Tribunale dimostrando la loro buonafede asseverata da un Notaio (che doveva garantire l'acquirente.. sic!), asseverata da una lettera liberatoria rilasciata ufficialmente dal Comune di Roma) ???!!!
Oltretutto chi avrebbe coscienza di attaccare il patrimonio di una persona che si è regolata sulla base dell'orientamento normativo vigente (e la legge in tali casi non è retroattiva) ?
Fare causa al Comune di Roma ?.. Campa cavallo..
Al Notaio ? ahahahaa
In ogni caso una causa espone ad esborsi di altro denaro e l'esito non è mai certo. Fidatevi.. mai certo.
"Pretendere" dal Comune che il prezzo pieno pagato colmi l'affrancamento ?
Ipotesi legale che non sta nè in cielo nè in terra.. Il Comune risponderebbe che il prezzo pieno non è stato incamerato dalle proprie casse e che in ogni caso le nuove norme prevedono oggi un iter preciso cui non si può derogare.
Il "bello" è che (se i miei studi di legge non mi ingannano) chi ha comprato a prezzo pieno ha in mano un contratto di acquisto nullo (nella parte del prezzo), con tutte le ipotetiche conseguenze nefaste anche future (provate a rivendere una casa a terzi con in mano in contratto del genere...)
Infine.. considerato che il vincolo del prezzo non si estingue con il primo acquirente (e che l'affrancamento non comporta anche il mutamento di diritto di superficie in diritto di proprietà) si avrebbe una situazione paradossale.. Tizio paga l'affrancamento e rivende a prezzo pieno, Caio (il nuovo acquirente) quando e se vorrà rivendere a prezzo di mercato anche lui ridovrà pagare l'obolo al Comune.. e così via.. sino ai 99 anni finali (?)
- Fortunati : coloro i quali sono riusciti a vendere a prezzo pieno prima della Sentenza di settembre (vagli a mettere ora il sale sulla coda..ehhehhe)
La Sentenza delle Sezioni Unite contiene in sè dei parametri di giustizia sociale (a mio avviso sono innegabili), ma produce e produrrà anche effetti "perversi" su una pletora di situazioni che magari non avrebbero dovuto ignorare.
Nello scusarmi per la lungaggine, per ora mi fermo qui.