Scusami ma quello che dice questo tizio non è del tutto corretto.
La sentenza della Cassazione faceva riferimento ad un immobile in diritto di superficie.
Per quanto riguarda l'affrancazione, risulta obbligatoria solo per chi ha ancora in vigore la convenzione 865/71, quindi non per chi ha effettuato la trasformazione (14 PDZ).
Chi ha effettuato la trasformazione dal Diritto di Superficie in Diritto di Proprietà è andato a sostituire la vecchia convenzione con la famosa "Bucalossi" con un atto notarile in presenza del Comune di Roma che ribadisce, all'interno della scrittura, l'eliminazione di qualunque vincolo da parte del Comune sull'immobile.
Questa non l'unica contestazione alla delibera 40, e forse è quello che più facilmente gli faremo rimangiare.
Fatto sta che però non è vero che la sentenza non fa riferimenti a convenzioni in diritto di proprietà, solo che le richiama in modo confusionario e poco intellegibile, soprattutto quando sentenzia che "il vincolo...segue il bene nei successivi passaggi di proprietà, a titolo di onere reale, con naturale durata indefinita" ma senza contestualizzazione al caso specifico, limitandosi precedentemene a citare una generica "convenzione ad hoc", che dal comune viene interpretatta come la convenzione per la rimozione del prezzo massimo di cessione, mentre noi non troviamo nessuna norma che la associ inequivocabilmente ad essa o che escluda che una convenzione per la trasformazione non vada pure indentificata come convenzione ad hoc.
Altresì, la corte evidenzia la differenza per casi di convenzioni secondo la 865/71 rispetto a alla 10/77 (Bucalossi), dove il vincolo riguarderebbe il solo costruttore/consorzio.
S.m.i sembrerebbero stabilire che le convenzioni per la trasformazione del diritto di prorpietà debbano richiamare lo schema della 10/77, ma non sono assimilabili però a convenzione per la concezzione con contributo ridotto come la Bucalossi è.
In questa terra di mezzo dovrebbe esistere uno schema di convenzione tipo per la trasformazione approvato dalle Regioni.
Io ancora non sono riuscito a trovarla questa questa convenzione tipo, ma tu confermi che, come sarebbe logico pensare, viene scritto nero su bianco che i vincoli decadono, con la convenzione stessa, alla scadenza dei 20 anni, a decorrere dalla stipula della convenzione originaria.
Ribadisco per l'ennesima volta che le sentenze della cassazione non sono leggi e non hanno il potere di cambiarle, ma difficilmente un giudice le andrà a contraddire, purtroppo per fargli cadere questa pezza di appoggio, secondo me, e a quanto pare anche secondo l'unterlocutore comunale citato, paradossale, dovremo attendere che qualche qualche grado processuale evochi ancora la corte suprema a sezioni riunite e questa si esprima, questa volta correttamente e contestualizzando, sul tema, in modo che i funzionari del comune, ormai terrorizzati di mettere ancor di più a repentaglio la poltrona, non siano chiamati a interpretazioni a rischio di danno erariale.
Qui si parte da una legislazione che già è iniqua per conto suo.
Prediamo l'esempio della delle nuove stime delle aree, proprietà del comune, che rispetta criteri di edificazione, e costi di espropriazione, correnti, e invece, dall'altra parte, l'usufrutto dell'immobile per 99 anni, proprietà dei "superficiari", invece si rivaluta come i pannolini o le ciriole, senza nessun raffronto col borsino immobiliare, senza computare il contributo per gli oneri di urbanizzazione già versato, contributo che esso stesso ha fatto in modo che le stime aumentassero a seguito dell'urbanizzazione.
Non contento il comune ci hanno aggiunto il carico da 11 questa delibera paradossale, come esso stesso ammette, lavandosi le mani con la famosa sentenza e massimizzando le stime in modo quantomeno vessatorio.
Se qualcuno trova un link dove scaricare questo benedetto schema di convenzione tipo della regione lazio glie ne sarei grato o, in assenza di questa, almeno il testo una convenzione di trasformazione reale in possesso di chi ha già trasformato, considerato che per ora le trasformazioni pare siano ferme e sarà difficile vederne di nuove prima di non si sa quando.