Sei d'accordo con la soppressione del Ruolo?

  • Si, secondo me non serviva a niente

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  • Non saprei... dipende che piega prende

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Seroli

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Agente Immobiliare
X Nicos: secondo me, hai ragione e io dico la stessa cosa.

X Immipittaro: anche se tu avessi ragione, non hai alternative, o ti metti in gioco e fai la tua parte (almeno provandoci) o ti diranno sempre "ma te che vuoi che non hai nemmeno mai provato a fare nulla per la Categoria?"
Falla poco lunga :) e provaci, insieme a tutti noi.
 

daniart

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Agente Immobiliare
Agenti immobiliari, elenco camerale o nuovo standard professionale europeo
di Giuliano Olivati - presidente Fiaip Bergamo | Bergamo | Fiaip

Un vento nuovo spira dall’Europa e fa volare le carte polverose del ministero, scompagina le mille discussioni sulla cancellazione del ruolo mediatori e porta oltre le battaglie di retroguardia: il vento della nuova norma di standardizzazione europea sui servizi degli agenti immobiliari.

Una voglia di novità, di freschezza, l’ansia di uscire dalle sabbie mobili di un ruolo negato, per riaffermare la natura professionale dell’agente immobiliare agganciandosi ai nuovi standard europei. Qualcosa che non ti aspetti, ma emerge a chiare lettere dall’incontro – dibattito organizzato da Fiaip Lombardia, il collegio regionale della Federazione italiana agenti immobiliari professionali, al Grand Hotel Villa Torretta di Sesto S. Giovanni, alle porte di Milano. “Dopo l’abolizione del Ruolo, decidiamo insieme il futuro della nostra professione” era il titolo dell’incontro, non un convegno cattedratico ma un libero forum di discussione tra gli agenti immobiliari, una riflessione collettiva sulle prospettive della categoria dopo il recepimento italiano della Direttiva servizi europea. Uno spaccato degli agenti immobiliari italiani, stretti tra la paura e l’orgoglio. Paura di perdere la Legge 39/89, dopo una serie di picconate che parte dalle lenzuolate di Bersani, passa per il tentativo della vecchia maggioranza di centro-sinistra di trasformarci in mandatari unilaterali, e approda alla strana posizione dell’attuale governo, che riprende il progetto bersaniano a suo tempo avversato dal centro-destra all’opposizione. Alla paura che alla fine arrivi la picconata definitiva, quella della deregulation totale del settore, si contrappone l’orgoglio di una categor ia e di un sindacato, la Fiaip, nato per affermare la natura professionale dell’agente immobiliare. Una voglia di essere professionisti che ha animato la platea dell’incontro milanese, e potrebbe portare molto lontano.

Duecento titolari di agenzia, iscritti e non iscritti alla federazione, che chiudono i loro uffici un martedì pomeriggio lavorativo e si riuniscono a discutere e confrontarsi in una libera assemblea, lontana dai rituali politichesi e autoreferenziali. Oltre alla Lombardia erano rappresentati Lazio, Friuli, Piemonte, Emilia-Romagna, Veneto. C’era attesa per l’evento, forse il primo incontro - dibattito concepito come una vera "assemblea di categoria", dove molti hanno preso la parola e dialogato nella massima libertà e orizzontalità.

Il primo elemento che emerge, un po’ a sorpresa, è che – superato lo shock iniziale - per la fine del Ruolo camerale nessuno si straccia le vest i, anche se Fiaip l’ha difeso fino all’ultimo, riuscendo a sostituirlo in extremis con una sezione speciale del REA, il Repertorio economico amministrativo delle Camere di commercio. Il Ruolo non è un feticcio, ciò che importa a tutti è il mantenimento dei requisiti minimi professionali, scuola media superiore, corso ed esame camerale. “La nostra federazione – introduce Franco Arosio, past president – si è battuta al meglio delle sue forze. Ora però spetta a noi decidere il futuro della nostra professione. Non possiamo costringere i clienti a servirsi delle agenzie immobiliari, ma dobbiamo dare loro la certezza della nostra professionalità. Il problema – chiarisce Arosio – non è il dilemma tra il Ruolo e il REA, ma il rischio di una sprofessionalizzazione della nostra categoria”.

I dirigenti delle Camere di commercio presenti, Giovanbattista Franco di Monza e Brianza e Alf redo Orlandi di Cremona tranquillizzano la platea, “rispetto a come si era messa all’inizio l’azione legislativa vi è andata bene, o meglio avete lavorato bene, riportando nell’alveo di una semplificazione burocratica quella che era partita come una deregolamentazione”. Ma la sala è già oltre, la perdita dell’elenco professionale brucia ma tutti capiscono che indietro non si tornerà, che bisogna inventarsi nuove strade per una rifondazione della professionalità della categoria. Siamo ancora ausiliari del commercio, si chiede qualcuno, e cosa ha fatto il Ruolo camerale contro l’abusivismo e come organo disciplinare della categoria? Come vincere la sfida della “doppia fatica” di cui parla Francesco Galati, presidente Fiaip Lombardia, lo sforzo quotidiano di una professione alla quale la clientela non deve obbligatoriamente rivolgersi, a differenza di avvocati, architetti e notai?

Ment re si esortano le federazioni a vigilare sui decreti attuativi, per garantire un travaso fluido e senza sorprese dal Ruolo alla nuova sezione agenti immobiliari del REA, mentre si bada a non perdere la posizione e l’unica tutela che oggi ha la categoria, quella delle Camere di commercio, si guarda avanti, alle nuove prospettive di riconoscimento professionale. Il mancato riconoscimento della professionalità è quello che più pesa ed emerge nel dialogo della platea, l’essere percepiti come un maggior costo e non come un valore aggiunto. Fabio Vitali, consigliere nazionale Fiaip di Lodi, lancia le sue provocazioni, “il cliente a volte ce lo dice esplicitamente, meglio il bravo abusivo dell’agente immobiliare incapace: sta a noi fargli cambiare idea con la nostra professionalità, ragioniamo sul riconoscimento professionale delle associazioni di categoria, e sulla loro funzione virtuosa di regolazione del mercato”.

Ed ecco che fa la sua comparsa il convitato di pietra, la cui presenza aleggiava sulla sala fin dall’inizio: il consumatore. Tutti rimarcano l’importanza di un confronto e un’alleanza con le associazioni dei consumatori, e non a caso Fiaip ha firmato un protocollo d’intesa per la creazione di un ente bilaterale con Adiconsum. Il riconoscimento della professionalità dell’agente immobiliare passa da questa alleanza e da questo pungolo, per uscire dall’autoreferenzialità corporativa in cui rischiano di cadere tutte le categorie professionali. “La nostra legge professionale - incalza Arosio – vista come una delle migliori d’Europa, è ancora valida, è adeguata alla tutela del consumatore?”.

A questa domanda cerca di rispondere la discussione conclusiva introdotta dalla relazione dello scrivente, dedicata alla Norma europea EN 15733 “Servizi degli agenti immobiliari”: la standardizzazione europea della professione di agente immobiliare è l’ennesima imposizione dall’alto o un’opportunità storica? Il tema è stato aperto da un’affermazione forte fatta in sala da Tino Taverna, coordinatore Fimaa Lombardia: “quello che sta succedendo in Italia non c’entra niente con la Bolkestein, è stata presa a pretesto da chi opera come legislatore senza sapere di cosa sta parlando”. Per risolvere l’interessato equivoco portato avanti dai fautori della deregolamentazione, “l’Europa lo vuole”, vediamo cosa dice il nuovo standard europeo (dicembre 2009) emanato dal CEN, il Comitato europeo di normazione, in un tavolo di lavoro congiunto con la CEI, la Confederazione europea dell’immobiliare di cui fa parte anche Fiaip. Lo standard europeo EN 15733 “servizi degli agenti immobiliari” verrà recepito dai Paesi europei con evidenziazione dei punti di contrasto con le normative nazionali, in effetti molto divaricate tra sistemi giuridici di diritto romano e di common law anglosassone.

Sopresa: non è affatto vero che l’Europa vuole la deregolamentazione, ci chiede anzi di alzare l’asticella della professionalità. E’ proprio la Bolkestein a richiedere esplicitamente alle associazioni degli agenti immobiliari europei l’elaborazione di “codici di condotta a livello comunitario”, e il CEN recepisce l’appello del legislatore europeo, muovendosi in questo solco normativo. Lo standard chiede una laurea universitaria specifica (indicandone il piano di studi), aggiornamenti continui e non crediti formativi fini a se stessi, una carta dei servizi e un dettagliato codice di comportamento verso i consumatori. In una parola, è la carta d’identità dell’agente immobiliare europeo, che ne codifica le procedure professionali, dando loro evidenza pub blica. E sappiamo come nell’ordinamento giuridico italiano il percorso universitario ad hoc sia il requisito base delle professioni ordinistiche, e apra quindi agli agenti immobiliari le porte del riconoscimento professionale in senso tecnico – giuridico. Lo standard EN 15733 si applica sia all’agente – mandatario che al mediatore, e ci obbliga, beffardamente, a fornire al cliente il “numero di iscrizione dell’agente immobiliare”: e poi era l’Europa a volere l’abolizione del ruolo? Ma mi faccia il piacere, direbbe Totò. Sarà bene che Fiaip si attivi affinché il legislatore italico si interessi della norma di standardizzazione UE e la prenda a modello della nuova legge professionale chiesta dagli agenti immobiliari, prima che l’EN 15733 diventi legge quadro europea, come già successo a molti standard EN. A quel punto avremmo tre anni per recepirla nell’ordinamento italiano, come già s appiamo dalla vicenda Bolkestein. L’Europa ancora una volta ci salverà dagli italiani?
 

MauroSambucini

Membro Attivo
Agente Immobiliare
La abolizione del Ruolo e' stato un colpo di mano del Governo by Scaiola !
Con le mie orecchie ho sentito a Firenze la co-relatrice in Commissione Industria che ha letto il suo intervento poi esposto effettivamente in Commissione, tutto incentrato alla salvaguardia del Ruolo.
Tutti i parlamentari ( un centinaio !) e rappresentanti della maggioranza e della minoranza avevano assicurato che il Ruolo non sarebbe stato abolito.
Caro Mauro, mi chiedi perche' non siamo andati in piazza ??
L'ho gia' scritto su questo Forum piu' volte !
Perche' saremmo stati in pochi !!!
Perche' non avremmo bloccato la citta' i Roma, come i taxisti.
Perche non sarebbe venuta neppure la RAI,
Perche' avremmo irritato il Ministero e sarebbe stato approvato la prima ipotesi (l'art. 10) che vi ricordo liberalizzava l'accesso al Ruolo. Allora si' che erano guai !!!!!!!!
La politica della moderazione e del dialogo scelta da Fiaip e Fimaa ha permesso di salvare la legge 39/89, a mio parere la nostra professione.
Non lo dico per difendere LA FEDERAZIONE MA PERCHE' NE SONO CONVINTO !


E' bello l'uso del conzionale perchè non prova nulla, facciamo, non hai la controprova che in caso di manifestazione non si sarebbe presentato nessuno, poi se il ministero su incaz.... sai quanto me ne frega una volta che gli ho fatto sentire cosa si vuole e cosa si può provare, non vedo in base a cosa dici che non si sarebbe presentato nessuno, allora rappresenti una categoria di cog.....ni, che neanche si fa sentire,
Per quanto riguarda la minaccia di dover attendere 4 anni ATTENZIONE nel mondo di rivoluzioni se ne sono fatte!!! Poi alle brutte si può sempre creare una nuova associazione. SEROLI COSA NE DICI IO SONO PRONTO.
 
O

Oris

Ospite
A oris:
io sono testardo e continuo a criticare, non a piangere ( ho i miei limiti non mi sento in grado di poter fare di più ) ma tu continui a non rispondermi : tu e tutti gli attivisti come te ( comprese federazioni ) cosa avete fatto per combattere e revocare il decreto Bersani o quale sia l'azione futura ???
Spero di non sbagliarmi ma non ho ricevuto risposta e nei ( rari ) rogiti e compromessi continuiamo a passar per ladri. sai faccio fatica a farmi rispondere qui nel forum ( a parte il buon Passuti ) pensa te se danno retta a me....


Io in particolare ho segnalato il problema ( e non solo quello) per anni a gente come te, dura di comprendonio ;), ho cercato di creare strumenti di collaborazione ma sono stato segato prima dalel federazioni, poi dai colleghi... ;) misurato che quello che facevo non vi interessava vi ho semplicemente mandati in cu.o

Ora c'è chi sta seguendo lo stesso mio percorso, spero per lui in una fine diversa... non mi piace la mia categoria, piena di boriosi, sotutt'io anche se non so un casso, opportunisti appena possono... la sinergia e al collaborazione non vi entra in testa manco con il martello salvo quando patite la fame.

Criticare si può, ci mancherebbe, solo che se non si fa seguire alle parole l'azione, a mio parere si fa una pessima, pessima, pessima figura.

inoltre, quando io ho criticato (e sono fiumi di parole scritte in anni in molti forum) l'ho fatto segnalando anche la soluzione concreta e sopratutto realizzabile a ciò che criticavo, naturalmente era la MIA soluzione, ma criticare dicendo castronerie o facendo sogni pindarici è inutile come bestemmiare per il tempo, serve solo a sfogarsi.

Per il ruolo, francamente, a me non importava più di tanto, nonostante vi avessi detto che probabiilmente succedeva anche sotto altre "spoglie" ;) a me interessa la figura del mediatore (non del venditore da esclusiva) e i mezzi per la condivisione, il resto , se ti interessa proteggilo tu :) spazio ce n'è.

Se non capite quanto è ridicolo dare la colpa agli altri delle proprie mancanze non smetteremo mai di essere additati come "italiani" ;)

essere attivisti non significa "fare quello che vuole IMPITTARO" ma significa fare qualcosa per il bene di tutti, che può essere anche solo spiegarvi per anni che le proposte che fate firmare sono nulle, che gli incarichi in esclusiva inficiano la vostra funzione di mediatore, che serve scelta per i clienti... ;) e cerco anche di farvene avere i mezzi o anch esolo perdere il mio tempo a difendere l'operato e la "nomea" di colleghi che probabilmente butterei sotto l'auto, per come operano.

Essere attivisti significa contribuire, come si può, quando si può, secondo le proeperi capacità.

Dirte non si è salvato il ruolo, pur se una osservazione coerente e comprensibile, non significa che l'attivismo sia inutile, mentre è indubbio che criticare è basta è assolutamente inutile.

Di più nin zo.
 
O

Oris

Ospite
C'è già, si chiama API e la potete trovare su facebook.

Tanto siete solo capaci di chiacchere, perchè fare una associazione nuova significa solo:
"non sono capace di confrontarmi con idee diverse dalle mie, quindi mi faccio una associazione almeno posso fare quello ch evoglio"

Il che è una illusione.

Se voleste davvero fare qualcosa, avete già i mezzi.

Meno chiacchere.
 
I

immpittaro

Ospite
A Oris.....guarda che non voglio dare colpe...sono un mite di natura......sul ruolo la vedo come te...non ha risolto nessun problema e si vede......ma sembra la stessa situazione del decreto Bersani...si accetta sempre tutto dicendo che era meglio essere moderati ma non sono io che mi lamento e faccio l'italiano. troppi sono i moderati e forse...... forse ti do atto che per questo motivo non ho più stimoli ...ma se fondiamo una nuova associazione con Seroli e Sambucini....forse li ritrovo :ok:
P.S. Italiano a me.....proprio a me che ogni volta che parlo con i miei amici Australiani e Canadesi mi trovo sempre in mezzo tra la vergogna e la rabbia :confuso: :rabbia:
 

MauroSambucini

Membro Attivo
Agente Immobiliare
W l'ITALIA Guardate qui non si tratta di aprire qualcosa di nuovo o no,qui si tratta che chi ha fallito nel rappresentare la categoria deve essere così onesto almeno di fare il gesto, se non lo fa vorrà dire che i nuovi, i vecchi, o quelli che verranno guarderanno da un'altra parte.
Mi spiegate perche a questa discussione a parte Passutti (l'unico che ci ha messo la faccia) non partecipa e non si confronta nessuno dei piani alti delle associazioni, non sarà che in fondo in fondo abbiamo ragione e allora meglio non intromettersi e fanno passare il tempo senza spiegare
 
O

Oris

Ospite
L'idea di base è che internet è negativo, il mio nome era "indicato in rosso" perchè sono uno ch esu internet scrive, uno dei "più bravi degli altri" che "chaicchera a sproposito" ecc. ecc.

Quindi parlare in internet vietato, dalla presidenza stessa c'è questa indicazione.

E devo dire però che non sono così in disaccordo (se rimane una indicazione), nel senso che se uno deve stare a buttare energie in internet poi spesso può rimanere senza fuori, quindi posso comprendere la scelta, il lavoro di un dirigente è sempre ingrato e se deve stare a render conto a tutti non fa nulla.

Poi c'è anche in Fiaip, come in ogni dove in italia, al tendenza allo scarica barile... ;)

Diciamo che a parere mio le associazioni potrebbero pensare a una figura (che dovrebbe essere simile a quella che ricopro io) che fa comunicazione agli associati/AI, una sorta di addetto alle relazioni pubbliche dedicato alla categoria, che si preoccupa di diffondere e informare.

MA ancora non ho il coraggio nemmeno io di proporlo, uno perchè è un lavoro ingrato (molti interlocutori, francamente, non sanno manco cosa dicono) due perchè spesso è pure demotivante (chiedete a giorgino quanta pazienza ci vuole a aver a che fare con gli ai, lui che ne ha ancora) tre perchè spesso è anch einutile, la nostra è una categoria di sordi.

Senza pensare che verrebbe sicuramente segata con forza l'idea :D

intanto puntiamo alla comunicazione all'esterno, una campagna di informazione ai clienti, che suggerisco anche io (e se l'ho capito io...) dal 2006...

Quelli di noi che sapranno ascoltare si evolveranno e andranno avanti, gli altri... vedremo.
 
Stato
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