Vediamo di riassumere, al momento, lo stato delle cose.
Fino al 19 marzo del 2010 un volenteroso cittadino (a) italiano, a patto che fosse munito di un diploma superiore quinquennale, poteva scegliere di diventare IMPRENDITORE di se stesso, guardare con fiducia al futuro scegliendo di diventare Agente Immobiliare.
Bene; si armava di pazienza e di buzzo buono, si scriveva ad un corso professionale ad hoc, studiava specifici argomenti in materia di immobili, diritto civile, fisco, estimo, urbanistica ed edilizia, qualche cenno sui finanziamenti bancari, sosteneva un primo esame per acquisire il diploma professionalizzante, poi sosteneva il vero esame di abilitazione presso a Camera di Commercio e, se aveva studiato con impegno e per benino, superava con relativa facilità prima uno scritto, poi un altro scritto e poi affrontava con esito positivo l’orale, acquisendo, ipso facto, il titolo di Agente Immobiliare Professionale e guadagnando il diritto di iscriversi nel RUOLO PUBBLICO degli Agenti Immobiliari Professionali. Di iscriversi, si badi bene, come persona, come soggetto, come identità specifica ed irripetibile.
Soddisfazione personale grande, contentezza, appagamento, sensazione di aver svoltato, percezione di avere l’esistenza in mano e il futuro in tasca.
Naturalmente, poi l’impatto con la realtà, con la gente, con il mercato, con la clientela poteva essere duro, problematico anche traumatico, ma se il soggetto ci sapeva fare, se aveva incontrato un “buon maestro” sul campo, se aveva un po’ di sensibilità, di capacità diplomatiche, di “talento sociale”, le cose poi si mettevano bene, le difficoltà di appianavano, gli angoli si smussavano, gli affari, prima scarsi e limitati, si moltiplicavano, l’avviamento commerciale decollava, i guadagni si incrementavano piacevolmente.
Si era Professionisti, si godeva di un “ruolo” sociale, di una iscrizione esclusiva in Camera di Commercio in un apposito elenco, ci si sentiva riconosciuti dalla Stato come persone che svolgevano un servizio di pubblica utilità.
E poi lo Stato sembrava proprio “nutrire” tanta fiducia verso gli AI, riconoscere a loro tanto “credito” se persino conferiva loro l’obbligo “poliziesco” di vegliare sull’attività di antiriciclaggio o addirittura di essere ( quale onore!) responsabile fiscalmente in solido con il cliente o anche di registrare i “compromessi” o, onore tra gli onori, persino di dichiarare davanti al Notaio la percentuale della provvigione che intascava dopo tanto penare e tanto faticare!
L’Agente Immobiliare poteva menare vanto e girare a testa alta con dignità e essere orgoglioso della propria lealtà, sincerità, correttezza di fronte allo Stato, perché tante altre categorie professionali e di lavoratori autonomi se lo potevano sognare tanta onestà!
Le cose parevano essersi immesse in un binario di relativa tranquillità, in un sereno rapporto di do ut des tra l’agente produttore di ricchezza e lo Stato piuttosto avido percettore della stessa.
I patti parevano chiari e limpidi.
Va bè c’era anche la crisi ultimamente a far pesare obblighi fiscali e vincoli burocratici ma il peggioramento del quadro economici non è da attribuire allo Stato italiano ma dell’economia internazionale, ma si spera tutti infine che se ne uscirà vivi, con un qualche relativo calo dei prezzi degli immobili. Un assestamento delle valori a nido di api. Basta aspettare con pazienza e aver messo fieno in cascina negli anni grassi.
Ma siccome la riconoscenza non è di questo mondo cosa di combina lo Stato Italiano in “combutta” con l’Europa comunitaria?
E qui che sta il paradosso della situazione, la stramberia giuridica della pomposa Direttiva dei Servizi, la stravaganza di quello che possiamo definire un comportamento sconclusionato, che segue il filo di una logica assurda e quasi kafkiana. Io la chiamerei letteralmente e letterariamente una TEMPESTA IN UN BICCHIER D’ACQUA.
Diciamolo pure: la Direttiva dei Servizi recepita dallo stato italiano in un Decreto Legislativo non ha cambiato niente, nulla, nisba della situazione preesistente.
Ma come? Non doveva spazzare via, come un tornado forza cinque, i vincoli alla libera spostamento dei professionisti e i laccioli alla libera circolazione dei servizi?
Forse, ma non l’ha fatto per niente nella realtà. Il decreto non è altro che polvere negli occhi gettata in faccia alla gente ingenua e bennata.
Si voleva, l’Europa voleva, la liberalizzazione delle professioni e dei servizi professionali?
Bene la Bolkenstain non ha liberalizzato un bel niente.
Sono mantenuti Ordini, Albi, Registri, Ruoli ed altro.
Difesi i diritti e gli interessi consolidati nelle varie nazioni europee dei Professionisti con la lettera maiuscola.
Conservati esami professionali e abilitazioni. Anche degli Agenti Immobiliari ( e meno male!!!)
Mantenuti obblighi e vincoli, doveri e laccioli, legami ed imposizioni, pesi ed oneri, anche degli Agenti Immobiliari….responsabilità solidale, obbligo di registrazione, antiriciclaggio….
Ma allora di cosa stiamo parlando?
Di cosa stiamo discutendo così animatamente?
Ma questa famosa e sontuosa Direttiva Bolkenstien esiste oppure e solo in nome sinistro e tonitruante di un fantasma?
A già dimenticavo: a diventare fantasma è diventato il ruolo degli A I.
Puff ! Sparito! Non c’è più!
Ma come! Chi ha studiato e fatto gli esami adesso cosa diventa?
Boh! Un commerciante di case? Un agevolatore dello scambio immobiliare?
Regredisce a “sensale di piazza” ?
Ma guarda! Devo sostenere lo stesso l’esame e non ho più nessuna identità neanche dopo…
Non sono più una “persona”, un soggetto, un individuo ben preciso con una storia, una intelligenza , una cultura ed una umanità che si iscrive ad un ruolo pubblico e riconosciuto come tale dello Stato ma sono solo una “ditta” che si registra al Rea Ri. Sono massa. Un agglomerato indistinto.
Dov’è la liberalizzazione in tutto questo?
Qualcuno me lo sa indicare dov’è che si acquista libertà e dignità nel lavoro e nella professione con sto cavolo di Decreto legislativo?
Ripeto, niente, nulla, nisba.
Ma quale liberalizzazione, ma quale emancipazione, ma quale autonomia?
La lingua di legno dell’ Europa dichiara solo nichilismo.
Instilla sfiducia, getta disistima.
Europa mostro burocratico senza anima.