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.................. ma che può essere sanata da un riaccatastamento, .........
Il tuo post esprime pensieri largamente dibattuti nel forum anche nell'ambito di molteplici discussioni.
Rilevo che l'affermazione citata è, a mio parere, fuorviante, in quanto avrebbe dovuto essere espressa in forma "dubitativa" e non "assertiva".
Cioè, sempre a mio parere, andrebbe modificata :
............ma che potrebbe, forse, essere sanata e riaccatastata.
Nel forum, che ha pluralità di interventi di esperti-professionisti dei vari settori legati all'immobiliare, fra cui urbanistica, catasto etc..., è stato precisato in questi giorni, su mia specifica richiesta, che la sanabilità e riaccatastamento è vincolata dalla compatibilità con i regolamenti urbanistici vigenti adesso ed allora.
La richiesta di sanatoria non è un condono perenne.
Questo mio post, se approvato dai professionisti tecnici partecipanti al forum, è animato a chiarire dubbi, che a me, che non sono conoscitore della materia, sono stati dissolti da interventi nel forum .
Scusami ma hai estratto un pezzo di frase dal suo contesto che non si riferiva specificatamente al caso in esame ma genericamente ad una scala di importanza, per forza diventa fuorviante.
Il testo era:
Infatti la grande e complicata congerie di norme ed adempimenti che ci affliggono può essere ricondotta a due grandi imperativi:
Il Titolo di proprietà: validità e tipo del titolo di provenienza , situazione ipotecaria, continuità delle trascrizioni.
Il Titolo abilitativo: la conformità amministrativa ed urbanistica dei fabbricati
Questi sono indispensabili pena la nullità delle transazioni.
Vi sono poi molti aspetti accessori altrettanto importanti, quali l'allineamento e la congruità catastale, anch'essa causa di nullità, ma che può essere sanata da un riaccatastamento, quello condominiale, le eventuali liti pendenti, i diritti di terzi, le servitù.
Vuol dire che se ho la conformità urbanistica e la validità del titolo (presupposti indispensabili) e un accatastamento incongruo o mal rappresemtato, basta fare un Docfa nuovo per miglior rappresentazione grafica, per correzione e allineamento per entità sfuggite ad accertamento.
I due imperativi sono il titolo di proprietà e quello abilitativo che non c'entrano col Catasto.
Una volta, prima delle varie leggi urbanistiche, il titolo abilitativo era insito in quello di proprietà. Sono proprietario del terreno e in forza dello Jus edificandi posso costruire da cielo a terra. Una volta. Poi questo diritto ancestrale ci è stato espropriato.
Tutto qui.
Per la sanabilità degli abusi rimando al testo dell'ufficio studi del Notariato che riallego con alcuni commenti
Saluti carissimi
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