Altra affermazione incompleta: naturalmente vale anche per le banche il codice civile, ma più importante è Il testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia (in acronimo TUB) emanato con il d.lgs 1º settembre 1993, n. 385, ed in vigore dal 1º gennaio 1994, e relativi aggiornamenti.
Detto TUB sostituisce tutta la legislazione bancaria italiana (regio decreto legge 6 novembre 1926 n. 1830, regio decreto-legge 12 marzo 1936 n. 375 e successivi provvedimenti legislativi) e disciplina l'attività delle banche, intesa come "tutto ciò che ha a che fare con l'attività bancaria", del credito e della vigilanza su di esse.
Accanto ad una maggiore autonomia delle banche, con esso si è cercata un maggiore rafforzamento dei poteri di vigilanza, che consentisse di monitorare l'attività bancaria attraverso lo strumento della vigilanza prudenziale.
Gli strumenti della vigilanza prudenziale sono principalmente le regole sul patrimonio di vigilanza, sul coefficiente di solvibilità (per il rischio di credito), sui requisiti patrimoniali sui rischi di mercatoe sulla vigilanza consolidata.
Fransisca cara,
Magari mi sbaglio.
Ma non e’ la prima volta, che leggendo qualche tuo intervento, si ha come l’impressione che tu vada dapprima consultandoti con qualcuno, probabilmente tuo marito avvocato.
Da li’ ti scaturiscono, alcuni di questi tuoi interventi cosi’ “sparati” da quanto sono passionari e che hanno tutta l’aria, di essere rivelatori di chissa’ quali misteriosi segreti.
Dell’acqua calda.
Il decreto e’ stato emanato, proprio perche’ fino al 1992, le banche si muovevano come fossero enti statali.
Di fatto turbando ogni prassi.
La ratio del provvedimento, come a pappagallo ci hai gia’ fatto sapere, ha scopi di vigilanza e di controllo.
Ad onor del vero neppure tanto efficace.
Di fatto le banche continuano a muovere infischiandosene del codice civile.
Da qui le sanzioni da parte dei consumatori.
Comminate per l’effetto di gravi violazioni, a norme imperative, dettate dallo stesso codice civille e non dal regio decreto.
Che interviene come organo di controllo.
Come detto prima magari mi sbagliero’ nell’intuizione.
Tuttavia sono le tue argomentazioni a farlo ritenere.
Gia’ con questo esposto si era detto tutto.
La Banca massimizzando il proprio lucro, affida un prestito consentito dalla legge, per un importo superiore all'acquisto.
Dopodichè se la prende con se stessa.
Evidentemente non compreso.
Basta leggere il tuo intervento in risposta, per riscontrare che non ci azzecca nulla, con la rappresentazione esposta.
Probabilmente, la seconda risposta offerta, e’ piu’ farina del tuo sacco.