Cosa intendi per perfezionamento della proposta? ROgito? Ovviamente l'AI voleva essere pagato al più tardi al compromesso, e nulla da eccepire. Ma la tua condizione mi pare molto vantaggiosa per l'acquirente nei confronti dell'AI. DI conseguenza gli ho "strappato" che lo pago dopo il compromesso e dopo la quietanza dell'ente.
Se vedessi la proposta non penso che la riterresti così arzigogolata.
Per rispondere all'altro tuo messaggio io cerco la casa. Se una casa mi piace faccio di tutto per acquistarla tutelandomi, e ovviamente la maggior parte delle case sono vendute tramite agenzia. Prima di tutto cerco di capire se ha magagne strutturali/costruttive. E qui si apre un altro capitolo (secondo voi è troppo chiedere di vedere il pavimento dall'appartamento del piano di sotto per capire se ci sono problemi strutturali?).
Poi se un agente mi dice "che se fuma" alla richiesta di registrazione della proposta, o non è chiaro sui doveri dei proprietari... Posso avere qualche dubbio sulla sua professionalità?
E a quel punto come tutelarmi?
Tu parti dal presupposto che tutti i tuoi colleghi siano onesti e professionali? MI pare un'utopia...
Sto girando intorno ad un'altra casa (chiamiamola B), che però non mi convince proprio per come è la casa in se. Ma sono tentato perché la situazione mi trasmette molta più fiducia: proprietari che conoscono i loro doveri, e agenzia più seria. In quel caso sarei molto più disposto a fidarmi ovviamente.
Poi c'è una fantastica casa C, che ho visitato solo una volta, che però ha un abuso bello e buono (in realtà una modifica che farebbe comodo anche a me). Lì l'agente mi farà sapere se con il piano casa si può regolarizzare. Ma il prezzo è più alto e le commissioni agenzia pure.
Nel tuo racconto, i proprietari avevano conosciuto entrambi gli acquirenti di persona?
..Fin dal principio è errato, questo tuo orientamento, volto all'analisi del vantaggio di questa o di quella parte, specialmente quando ciò riguarda l'intermediario, che deve curare il tuo interesse.
L'obiettivo principale è acquisire la casa.
Quando mi capita di ritrovarmi davanti ad un cliente "macchinoso" come te, taglio subito la testa al toro:
"Pagami quando ritieni di essere contento".
Stop alle spade.
Riposte, tutte nel fodero si avanza sulla vendita del bene, quello l'obbiettivo.
Quando verrà il momento giusto pagherà quando glielo dirò io.
La circostanza, di andar a chiedere di guardare l'alloggio posto al piano sotto di quello oggetto di vendita, è la prima volta che la sento.
Sicuramente una roba dell'altro mondo.
Tuttavia consolati. Vi è chi fà di peggio.
Una volta un tecnico incaricato da parte acquirente, venne dentro ai nostri uffici, chiedendo, in sede di riesame di una casa, di poter bucare un pavimento per oltre un metro e mezzo.
MAPUOI..??!!
Per quanto riguarda la registrazione della proposta, una volta che questa è stata accettata, è tua.
Il mediatore stà in mezzo e nulla può fare aldifuori del suo ruolo; Inoltre pure per lui è molto meglio che ciò venga fatto.
Prendi il tuo strumento e te lo vai a registrare, fumandoti quello che ti pare, mentre ti rechi agli uffici competenti.
La proposta accettata "ti veste" con pieno titolo nella parte del promissario acquirente.
Con quel titolo, hai maggiori requisiti a far rendere efficaci le eventuali tutele, che si rendessero necessarie, per convergere al trasferimento.
Una volta acquistai da due fratelli coeredi un appartamento modesto in un cortile.
Diviso già in due ingressi, si poteva frazionare, ricavandone due unità.
Non vi era niente di regolare.
Rapporti aeroluminanti insufficienti, pareti divisorie non censite, un balcone inesistente, una roba da mandare in sanatoria.
Dal principio non dissi di cosa mi occupavo, dicendo ai proprietari che mi occupavo di tutt'altro mestiere.
Ramo caffè.
Dopo una breve trattativa "muro contro muro", perchè non volevano avanzare alcuna pratica edilizia prima del rogito, accettai le loro condizioni e pure il loro saldo prezzo.
Il prezzo lasciava margini di utili, non indifferenti, considerata la possibilità del frazionamento.
Sotttoscrivemmo il preliminare e versai loro la caparra confirmatoria.
Cominciai lo stesso poi, " l' avanti e indietro", con vari clienti per piazzare "i due alloggi".
Dopo qualche mese, rientrando a casa per pranzo, vidi una delle coeredi sotto casa mia, che controllava i citofoni a verificare se davvero abitassi lì.
Aveva scoperto che di mestiere facevo l'A I e di questo era un pò risentita, perchè a suo avviso, dovevo dirlo subito.
Io non sapevo che lavoro facessero loro e, manco mi interessava saperlo, fù la mia risposta.
Convenuti ad un incontro, vennero messi spalle al muro, a valutare quale era la cosa più scorretta che tra di noi fosse accaduta.
Ovvero, se poteva essere peggio la mia bugia sulla natura del mio mestiere, oppure le loro palesi omissioni.
Sul fatto che avessero incassato una caparra confirmatoria, volendo andare a rogitare un fabbricato che catastalmente, era una caverna, ad un povero ragazzo rimasto appena abbandonato dalla fidanzata e che si occupava di distribuzione automatiche di caffè.
Secondo il loro criterio prendevano i soldi da quel poveretto e chi s'era visto s'era visto.
Invece fecero tutto quanto mi era necessario, per procedere alla vendita, accordandomi il conferimento della procura invece del rogito, che pure mi era stato negato fin dal principio.
Diversamente risultavano inadempienti con pieno torto.