berflochetto

Membro Junior
Privato Cittadino
Buongiorno, pensando sia utile contribuire a una visione realistica delle questioni che ho già descritto e che potrebbero riguardare altri, vi aggiorno sulle mie “sfortune”.

Attraverso varie conoscenze, ho interpellato direttori lavori che mi sono state indicati come affidabili. 4 su 5 hanno chiesto preventivamente di conoscere il nome dell’impresa e professionista che presenta la CILA perché “in questo ambiente ci si conosce tutti”.
Tutti hanno formulato un preventivo a voce basato sull’importo lavori perché “ragioniamo a percentuale.”
3 su 5 sono spariti dopo aver ipotizzato una cifra al telefono. Spariti = non hanno formalizzato un preventivo, non hanno risposto a chiamate e messaggi né hanno richiamato.

Dopo aver comunicato il nome del direttore lavori e coordinatore sicurezza all’impresa, quest’ultima ha ventilato l’ipotesi di annullare il contratto qualora la persona individuata non si fosse rivelata “ragionevole”.
Ho quindi organizzato un incontro e, in mia presenza, i due si sono scambiati convenevoli parlando di future occasioni di collaborazione e rassicurandosi a vicenda.
L’impresa mi dice che eventuali “oneri di sicurezza” li dovrò pagare io perché nel contratto non erano previsti (???).

Ora se qualcuno riesce ancora a convincermi che i soldi che spenderò sono utili e che questo “sistema edilizia” funziona e mi tutela, accoglierò con gioia le sue motivazioni.
A me sembra semplicemente di dover pagare una tassa all’ordine degli Architetti (potevo in alternativa versare a Ingegneri o Geometri) e allo Stato per poter usufruire delle detrazioni. Mi sembra di essere stato costretto a inutili complicazioni a fronte di zero reali benefici visto che stiamo parlando di una normale ristrutturazione e non di costruire il ponte sullo stretto.

Buone feste.
 
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brina82

Membro Storico
Professionista
Buongiorno, pensando sia utile contribuire a una visione realistica delle questioni che ho già descritto e che potrebbero riguardare altri, vi aggiorno sulle mie “sfortune”.

Attraverso varie conoscenze, ho interpellato direttori lavori che mi sono state indicati come affidabili. 4 su 5 hanno chiesto preventivamente di conoscere il nome dell’impresa e professionista che presenta la CILA perché “in questo ambiente ci si conosce tutti”.
Tutti hanno formulato un preventivo a voce basato sull’importo lavori perché “ragioniamo a percentuale.”
3 su 5 sono spariti dopo aver ipotizzato una cifra al telefono. Spariti = non hanno formalizzato un preventivo, non hanno risposto a chiamate e messaggi né hanno richiamato.

Dopo aver comunicato il nome del direttore lavori e coordinatore sicurezza all’impresa, quest’ultima ha ventilato l’ipotesi di annullare il contratto qualora la persona individuata non si fosse rivelata “ragionevole”.
Ho quindi organizzato un incontro e, in mia presenza, i due si sono scambiati convenevoli parlando di future occasioni di collaborazione e rassicurandosi a vicenda.
L’impresa mi dice che eventuali “oneri di sicurezza” li dovrò pagare io perché nel contratto non erano previsti (???).

Ora se qualcuno riesce ancora a convincermi che i soldi che spenderò sono utili e che questo “sistema edilizia” funziona e mi tutela, accoglierò con gioia le sue motivazioni.
A me sembra semplicemente di dover pagare una tassa all’ordine degli Architetti (potevo in alternativa versare a Ingegneri o Geometri) e allo Stato per poter usufruire delle detrazioni. Mi sembra di essere stato costretto a inutili complicazioni a fronte di zero reali benefici visto che stiamo parlando di una normale ristrutturazione e non di costruire il ponte sullo stretto.

Buone feste.
Mi dispiace che siamo lontani, altrimenti se era su Roma ti avrei potuto consigliare almeno 5 Architetti, poi sarei stato curioso di ascoltare entrambe le campane; perdonami ma mi sembra che in queste storie ci sia tanta fantasia.

I tecnici a volte spariscono quando notano un committente diciamo "particolare".
 

berflochetto

Membro Junior
Privato Cittadino
Grazie del pensiero

Zero fantasia. Purtroppo.

Qualsiasi sia la ragione per non voler prendere un lavoro, il “ghosting” non mi sembra un atteggiamento molto corretto e professionale.
L’ho sottolineato perché su questo fronte si potrebbe aprire un nuovo capitolo: tutte le figure del mondo dell’edilizia vanno “inseguite”. Il cliente che paga deve pure “conquistare” attenzioni e adattarsi a tempi, modi delle varie figure, occupandosi poi anche di metterle d’accordo tra loro e intercedere tra le varie “star”.
 
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brina82

Membro Storico
Professionista
Zero fantasia. Purtroppo.

Qualsiasi sia la ragione per non voler prendere un lavoro, il “ghosting” non mi sembra un atteggiamento molto corretto e professionale.
L’ho sottolineato perché su questo fronte si potrebbe aprire un nuovo capitolo: tutte le figure del mondo dell’edilizia vanno “inseguite”. Il cliente che paga deve pure “conquistare” attenzioni e adattarsi a tempi, modi delle varie figure, occupandosi poi anche di metterle d’accordo tra loro e intercedere tra le varie “star”.
Mah, come si dice, "la mappa non è il territorio".

Questa è la tua esperienza; le mie sono completamente diverse.

Una volta feci una consulenza ad un ex "uomo di legge", e costui, che aveva inizialmente perso una causa con altro CTP, sosteneva che il CTU si fosse accordato con l'altra parte.

Non credevo assolutamente a questa storia, e il risultato fu che poi il ricorso lo vincemmo.

Ovviamente la storia del CTU era semplicemente il frutto della sua fantasia, talmente era abituato a lavorare coi furfanti, che arrestava.
 

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