se fosse una villetta singola capirei, ma trattandosi di un condominio, potrebbero essere dietro a vendere casa di altri. (che poi non sia così già lo sappiamo).
C'è da chiedersi però se in questo caso siamo di fronte "al marito che si taglia il pene per far dispetto alla moglie": la provvigione è chiesta quando c'è un acquirente, meglio prendere i soldi di un'acquirente interessato o non prenderli e tenersi la casa?
Al tuo posto farei un bel corso di comunicazione. Impareresti che nella comunicazione non sono le parole che contano, ma il messaggio che arriva. E il messaggio che arriva dipende da chi riceve la comunicazione. In questo caso, queste parole dette a un venditore significano che sei disposto a vendere casa.
uff. acqusiti. perchè?
io non ho problemi a tenermi la casa.....da qualche parte devo comunque vivere...
ma che paragone è.... Per lavoro innanzitutto il dipendente firma un contratto (ovvero non si limita a dire "che bello mi piacerebbe lavorare qui...") dove non è vincolato al fatturato.
Giusto ragionamento se non si ha un reale interesse a vendere la casa: è il tuo caso?
è un paragone abbastanza corretto: nell'ambito delle partite ive non è necessario avere sempre un contratto firmato per aderire all'attività del professionista (nel tuo specifico caso, non è necessario che ci sia un contratto firmato perché l'AI proponga l'immobile)
ho l'interesse ma non il bisogno. Ora ho 180 mq e un auto da 90 CV... vorrei cambiare e passare a 60mq e un auto da 240 CV ... ma ciò non vuol dire che non possa vivere tranquillamente in una casa da 180 mq e l'auto da 90 CV. rendo l'idea?
in che senso?Auguri
