schisanoa

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In questo caso l'errore primario è commesso dallo stato che non rispetterebbe l'art 3 ovvero "E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".
Continui a parlare di costituzione, come se fosse nelle tue mani il potere giudiziario prima, nel decidere che una norma non rispetta la costituzione, e quello esecutivo dopo, nel decidere che è tuo diritto scavalcare la norma che non ti piace.

Partiamo da un presupposto (semplifico), le leggi vengono prodotte dal parlamento(potere legislativo), secondo i principi della costituzione, e sono promulgate dal presidente della repubblica (garante degli equilibri costituzionali), se tu ritieni che una legge violi la costituzione nel momento in cui non ti viene concesso di fare ciò che vuoi puoi rivolgerti agli organi competenti adducendo ciò che meglio ritieni utile a tutelarti, dove un giudice (potere giudiziario) determinerà se avrai ragione o torto.
 

cafelab

Moderatore
Membro dello Staff
Professionista
Una “Challenge” sull’interpretazione di diritto, costituzionale nientemeno, non fra specialisti ma fra utenti comuni
Che senso avrebbe poi?

Comunque, l’ha ribadito il Consiglio di Stato,
l’iscrizione all’anagrafe o nei registri della popolazione residente costituisce un diritto ed un dovere di ogni cittadino…

Quindi, se vuoi dichiarare la tua residenza in vicolo stretto numero 1, la pubblica amministrazione non te lo può negare, nè ti può chiedere copia dell’agibilità

Però nulla vieta all’amministrazione di controllare -in un momento successivo- la effettiva idoneità alloggiativa, la presenza dei requisiti di abitabilità, ecc e nel caso si trovi di fronte a un magazzino invece che ad una abitazione,
(vi prego non mischiate la nomenclatura edilizia con le classificazioni catastali)
ordinare lo sgombero e/o la messa in pristino.

Che ho vinto?
 
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U

Utente Cancellato 86326

Ospite
Quindi, se vuoi dichiarare la tua residenza in vicolo stretto numero 1, la pubblica amministrazione non te lo può negare, nè ti può chiedere copia dell’agibilità

Però nulla vieta all’amministrazione di controllare -in un momento successivo- la effettiva idoneità alloggiativa, la presenza dei requisiti di abitabilità, ecc e nel caso si trovi di fronte a un magazzino invece che ad una abitazione,
(vi prego non mischiate la nomenclatura edilizia con le classificazioni catastali)
ordinare lo sgombero e/o la messa in pristino.

Mi risulta che la dichiarazione di residenza preveda che il cittadino indichi gli estremi catastali dell'immobile eletto a residenza; sempre secondo normativa, la pubblica amministrazione deve registrare la residenza in ANPR entro 2 giorni dalla dichiarazione di residenza. Infine, se la pubblica amministrazione non comunica motivi ostativi all'iscrizione entro gli ulteriori 45 giorni (tempo previsto per i controlli rituali), l'iscrizione anagrafica si intende confermata.

Ora sarebbe curioso come la pubblica amministrazione possa, in fase postuma, eccepire sulla mancanza dei requisiti abitativi "di base" dell'immobile dichiarato dal cittadino come residenza, posto che gli estremi catastali dello stesso sono indicati nell'atto, e, cosa scontata, avrebbe avuto ogni possibilità di effettuare una visura catastale entro il termine dei controlli rituali.

Un conto è se il cittadino avesse modificato strutturalmente i locali rispetto a quanto indicato in catasto, ma nel caso in cui non vi siano state opere, l'immobile si trova nello stato di fatto in cui era stato dichiarato. La pubblica amministrazione non può cadere dalle nuvole sulla natura dell'immobile eletto a residenza, se in catasto compare come C2 o C6 e non invece come A1-A9.
 
U

Utente Cancellato 86326

Ospite
Continui a parlare di costituzione, come se fosse nelle tue mani il potere giudiziario prima, nel decidere che una norma non rispetta la costituzione, e quello esecutivo dopo, nel decidere che è tuo diritto scavalcare la norma che non ti piace.

Partiamo da un presupposto (semplifico), le leggi vengono prodotte dal parlamento(potere legislativo), secondo i principi della costituzione, e sono promulgate dal presidente della repubblica (garante degli equilibri costituzionali), se tu ritieni che una legge violi la costituzione nel momento in cui non ti viene concesso di fare ciò che vuoi puoi rivolgerti agli organi competenti adducendo ciò che meglio ritieni utile a tutelarti, dove un giudice (potere giudiziario) determinerà se avrai ragione o torto.

Se le leggi non fossero vincolanti (in senso positivo o negativo) per il cittadino, non avrebbe senso parlarne. Ne parliamo proprio perché esse delimitano il nostro "spazio" di libertà, che altrimenti sarebbe senza confini (ma con grandi problemi di convivenza temo).

C'è un utente che è intervenuto in questa stessa discussione per redarguirmi che non esistono leggi in contraddizione tra di loro (come io avevo evidenziato), perché seppur talvolta capiti una apparente contraddizione, le leggi di rango maggiore surclassano quelle di rango inferiore.

Ho pertanto verificato che la norma che consente al cittadino di votare è costituzionale (rango massimo), mentre quella che lo sanziona per l' utilizzo di un C2 o C6 come residenza è amministrativa (di rango inferiore).

Ho letto che l'art. 43 del codice civile prevede che la residenza è nel luogo in cui la persona ha la dimora abituale. Quindi se uno staziona nel suo garage, secondo il codice civile è di fatto residente ed è OBBLIGATO a dichiararlo. In ANPR è scritto: "In caso di trasferimento, devi tempestivamente inviare la dichiarazione al comune di competenza per comunicare i dati della nuova abitazione (*), i dati di coloro che già vi risiedono e i dati delle persone che si sono trasferite con te."

Quindi, il bravo cittadino, che staziona in garage anziché sotto un ponte, adempie agli obblighi di legge, ha diritto alla residenza in quanto necessaria per votare e se riceve una sanzione amministrativa, la contesta in tribunale in quanto norma di rango inferiore a quella costituzionale.

Fino ad ora nessuno ha ancora scritto quale sarebbe la normativa che vieta di eleggere a dimora abituale il proprio immobile C2 o C6. Fino ad ora è stato solo detto (e in modo impeccabile) per quali motivi la normativa edilizia vieta di identificare come immobile abitativo un locale senza i requisiti di legge. L'apparente contraddizione viene vinta identificando il diritto al voto (che richiede la residenza) come norma di rango più elevato rispetto alla normativa edilizia.

(*) vogliate verificare che non esiste alcuna legge che dice che "abitazione"= A1-A9
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Quindi, il bravo cittadino, che staziona in garage anziché sotto un ponte, adempie agli obblighi di legge
Adempie cosa? Manco per il cavolo!

Qualora adempisse agli obblighi di legge, stazionerebbe in un'abitazione e non nel garage.

Ci sono casette in centri storici regalate, che costano meno di un box; il bravo cittadino senza una lira, comprerebbe una di quelle.
 

cafelab

Moderatore
Membro dello Staff
Professionista
Mi risulta che la dichiarazione di residenza preveda che il cittadino indichi gli estremi catastali dell'immobile eletto a residenza; sempre secondo normativa, la pubblica amministrazione deve registrare la residenza in ANPR entro 2 giorni dalla dichiarazione di residenza. Infine, se la pubblica amministrazione non comunica motivi ostativi all'iscrizione entro gli ulteriori 45 giorni (tempo previsto per i controlli rituali), l'iscrizione anagrafica si intende confermata.

Hai premesso che nella discussione non andava tenuto conto delle procedure e delle modulistiche

Peraltro, se la PA dovessere chiede documenti che non gli competono, nulla vita di obiettare, ci sono molte associazioni che tutelano gli utenti

Ora sarebbe curioso come la pubblica amministrazione possa, in fase postuma, eccepire sulla mancanza dei requisiti abitativi "di base" dell'immobile dichiarato dal cittadino come residenza, posto che gli estremi catastali dello stesso sono indicati nell'atto, e, cosa scontata, avrebbe avuto ogni possibilità di effettuare una visura catastale entro il termine dei controlli rituali.

Adoro quando qualcuno completamente a digiuno di diritto si improvvisa a principe del foro dopo avere fatto due ricerchine sul web :^^:

Ci sono due errori *gravi*

1 - La pubblica amministrazione non è un Grande Fratello,
è a scompartimenti, ognuno con il suo compito e la sua area di competenza

l'anagrafe ha il compito di registrare la residenza,
non ha nè titolo nè competenza di verificare le dotazioni tecnico igieniche dell'immobile in cui il cittadino dichiara la residenza.

E' il cittadino ad avere il dovere di dichiarare la residenza in un immobile residenziale.

l'ufficio tecnico comunale ha il compito di effettuare il controllo sul territorio, tra cui, per esempio verificare che l'immobile ha i necessari requisiti minimi per abitarci dentro
sono due aree totalmente distinte

2- Continui a parlare di catasto
il catasto , è soltanto il mezzo con cui tu comunichi alla PA la consistenza delle tue proprietà
usare le classificazioni catastali parlando di abitabilità, requisiti igienici, legittimità o meno di un'abitazione è un errore grave

il candidato è rimandato alla prossima sessione

La pubblica amministrazione non può cadere dalle nuvole sulla natura dell'immobile eletto a residenza, se in catasto compare come C2 o C6 e non invece come A1-A9.

la pubblica amministrazione non verifica la legittimità di un immobile prima di accettare le istanze del cittadino
non funziona affatto così
e quando verifica, di certo non si limita a fare di una visura catastale :^^:

Ho pertanto verificato che la norma che consente al cittadino di votare è costituzionale (rango massimo), mentre quella che lo sanziona per l' utilizzo di un C2 o C6 come residenza è amministrativa (di rango inferiore).

Ma tu davvero credi di poter scardinare il potere di controllo sul territorio dell'amministrazione con una super****ola simile?
Tu credi che in 90 anni nessun giurista, costituzionalista, avvocato, politico, esperto di diritto... nessuno c'aveva mai pensato?
 

eldic

Membro Storico
Privato Cittadino
1687763282902.png


mi sa che Michela_ si è tradita...
 
U

Utente Cancellato 86326

Ospite
Ci sono casette in centri storici regalate, che costano meno di un box; il bravo cittadino senza una lira, comprerebbe una di quelle.
Oddio... sento un brivido ghiacciato... in quali centri storici ci sono casette che costano meno di un box ? Potresti postare il link ad un annuncio generico ?
 

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