Mi risulta che la dichiarazione di residenza preveda che il cittadino indichi gli estremi catastali dell'immobile eletto a residenza; sempre secondo normativa, la pubblica amministrazione deve registrare la residenza in ANPR entro 2 giorni dalla dichiarazione di residenza. Infine, se la pubblica amministrazione non comunica motivi ostativi all'iscrizione entro gli ulteriori 45 giorni (tempo previsto per i controlli rituali), l'iscrizione anagrafica si intende confermata.
Hai premesso che nella discussione non andava tenuto conto delle procedure e delle modulistiche
Peraltro, se la PA dovessere chiede documenti che non gli competono, nulla vita di obiettare, ci sono molte associazioni che tutelano gli utenti
Ora sarebbe curioso come la pubblica amministrazione possa, in fase postuma, eccepire sulla mancanza dei requisiti abitativi "di base" dell'immobile dichiarato dal cittadino come residenza, posto che gli estremi catastali dello stesso sono indicati nell'atto, e, cosa scontata, avrebbe avuto ogni possibilità di effettuare una visura catastale entro il termine dei controlli rituali.
Adoro quando qualcuno completamente a digiuno di diritto si improvvisa a principe del foro dopo avere fatto due ricerchine sul web
Ci sono due errori *gravi*
1 - La pubblica amministrazione non è un Grande Fratello,
è a scompartimenti, ognuno con il suo compito e la sua area di competenza
l'anagrafe ha il compito di registrare la residenza,
non ha nè titolo nè competenza di verificare le dotazioni tecnico igieniche dell'immobile in cui il cittadino dichiara la residenza.
E' il cittadino ad avere il dovere di dichiarare la residenza in un immobile residenziale.
l'ufficio tecnico comunale ha il compito di effettuare il controllo sul territorio, tra cui, per esempio verificare che l'immobile ha i necessari requisiti minimi per abitarci dentro
sono due aree totalmente distinte
2- Continui a parlare di
catasto
il catasto , è soltanto il mezzo con cui tu comunichi alla PA la consistenza delle tue proprietà
usare le classificazioni catastali parlando di abitabilità, requisiti igienici, legittimità o meno di un'abitazione è un errore grave
il candidato è rimandato alla prossima sessione
La pubblica amministrazione non può cadere dalle nuvole sulla natura dell'immobile eletto a residenza, se in catasto compare come C2 o C6 e non invece come A1-A9.
la pubblica amministrazione non verifica la legittimità di un immobile prima di accettare le istanze del cittadino
non funziona affatto così
e quando verifica, di certo non si limita a fare di una visura catastale
Ho pertanto verificato che la norma che consente al cittadino di votare è costituzionale (rango massimo), mentre quella che lo sanziona per l' utilizzo di un C2 o C6 come residenza è amministrativa (di rango inferiore).
Ma tu davvero credi di poter scardinare il potere di controllo sul territorio dell'amministrazione con una super****ola simile?
Tu credi che in 90 anni nessun giurista, costituzionalista, avvocato, politico, esperto di diritto... nessuno c'aveva mai pensato?