In ogni caso lo stratagemma del foglio di visita è un sistema poco chiaro, che aumenta la diffidenza dei clienti.
La correttezza si esige da chi a sua volta è stato corretto, sempre: ti dico chiaramente che sì, se vai da un'altra parte verrò a chiederti la provvigione proprio sulla base del foglio di visita perché è giusto così, che ti piaccia o no. Però te lo dico.
Tirare fuori cretinate sulla privacy o sul fatto che si deve dimostrare di aver fatto vedere la casa al proprietario è un atteggiamento stupido e scorretto, che contribuisce al mito di nebulosità e opacità delle agenzie immobiliari.
Lede alla categoria perché ribalta la questione della buonafede : come puoi venirmi a parlare di correttezza se tu per primo hai tentato di "incastrarmi"? E se è un tuo diritto essere pagato perché non mi informi chiaramente, in modo che io possa sapere che se mi rivolgo ad altri dovrò comunque tenere conto di te?
La buonafede si presume: ma la presunzione deve essere reciproca, perché il cliente non sempre è un farabutto aggiratore, ma magari semplicemente un ignaro della questione.
Su questo foglio di visita urge meditare, prima di contestare.
Io il foglio di visita non l'ho mai usato e mai l'userò, perché ti dirò la verità, primo, credo che al giorno d'oggi***, il difendersi dai furbi del salto in alto, sia un problema marginale, secondo, ci sono decine di modi per intestare la casa ad altra persona e francamente, se uno ti vuol fregare, ti frega.
Però la tua analisi non mi convince.
Mi sembra non corretto consigliare delle regole valide per tutti, le situazioni non sono sempre uguali.
Ad esempio, generalmente, il rapporto tra cliente e AI non è freddo, io ad esempio, sono professionale e distaccato per carattere, ma non mi sognerei mai se uno entra in agenzia, di fargli un corso accellerato di diritto privato per fargli capire come "funziona", in quei 10 minuti che precedono l'avviarsi per fargli vedere gli immobili. Lo riterrei un comportamento troppo fiscale, da funzionario, che da una persona che nei primi minuti, si deve invece concentrarsi sulle aspettative del cliente, per un'acquisto che non è solo investimento, ma anche "spirito". Poi, nel conoscerlo, al momento giusto, capirò le sue lacune, se ce ne sono e gli spiegherò tutto, ma francamente, ripeto, dare lezioni subito a macchinetta, mi sembra risibile.
Quindi, per chi vuole usarlo, è sicuramente più discreto a fine visita, insieme alla privacy, fargli firmare un'altro foglio con gli indirizzi degli immobili visitati.
Il discorso dell'"incastrarmi" è risibile, in cosa ti dovrei incastrare? se sei una persona degna, quel foglio rimarrà a prendere polvere in archivio, insieme alla privacy, se sei un furfante, andrà nella scrivania del giudice, tutto qua.
Naturale, che se uno la firma la prende facendo quali strani magheggi, più che d'incastro, io parlerei di ridicolezza e con questo ti do ragione, ma c'è differenza tra questo e un AI che ti presenta un foglio dove gli dichiari gli immobili che hai visto. Se il cliente sa come funziona, firmerà senza chiederti nulla, se non sa cosa sia, te lo chiederà e allora tu si, glielo spiegherai, ma fare corsi accelerati preventivi al primo contatto, mi fa ancora più ridere.
***al giorno d'oggi, ho notato che i clienti sono molto rispettosi e sensibili all'operato dell'AI, molto più che in passato, ed ancora di più, di quando non esercitavo, nei mitici anni '90:
oggigiorno, per la crisi immobiliare, mediamente tutti sanno quanto è difficile... e il pagare il mediatore è un problema di secondo piano, lo fanno volentieri, fare una compravendita oggi è una mission impossible e tu, risolvi molti problemi alle persone (chi ha bisogno della casa ma non la trova perché ha pochi soldi e tu gli trovi quella voluta ad un prezzaccio, chi vuol vendere e non vede clienti e tu glielo trovi etc.).
Diversamente, negli anni '90, che mediamente un'agenzia, faceva una mediazione al mese, quando andava male, e i privati se le sarebbero potute vendere anche da soli in un battibaleno, l'opinione pubblica, ci vedeva come dei privilegiati sociali, che guadagnavano moltissimo in maniera facile, in questo clima, i clienti le scovavano di sottoterra pur di non pagarti, e frequentemente, non lo facevano solo per una pura questione economica, ma anche per "spregio", invidia, disprezzo.