Per me conta solo quello è scritto sul Codice Civile alle rispettive voci mandato e mediazione.
Quando il Codice Civile è stato scritto (1942), il legilslatore
NON pensava necessariamente
alle agenzie immobiliari ma voleva tutelare chiunque operasse come intermediario "casuale" (anche non professionale) in un affare e "premiarlo" con il diritto alla provvigione da entrambe le parti se le avesse messe in contatto senza essere legato da rapporti di collaborazione, di dipendenza (senza un contratto) o di rappresentanza (senza un mandato) e se l'affare è stato concluso grazie al suo intervento (nesso casuale)
Il mediatore tipico,
unico che ha diritto alla provvigione bilaterale, NON ha
bisogno di un contratto (incarico) perchè è naturalmente tutelato dal CodiceCivile e l'unica cosa di cui ha bisogno è l' AUTORIZZAZIONE (che non è un incarico) alla sua attività di mediazione che può avvenire anche in maniera implicita (non scritta - per facta concludenda) ossia ad esempio con la consegna delle chiavi o con l'apertura della porta da parte di un proprietario che lo accoglie in casa riconoscendolo come colui che è interessato a presentargli una parte.
IL MEDIATORE TIPICO QUINDI NON HA OBBLIGHI E NON HA CONTRATTI:
SI MUOVE LIBERO E SUPER PARTES E PUO' CONTRATTUALIZZARE CON LE PARTI
SOLO IL
SUO COMPENSO E L'EVENTUALE
RIMBORSO SPESE.
Questa situazione chiara e perfetta, delineata da codice civile, in soli 2 articoli, è stata
violentata da:
• il crescente numero degli operatori e dalla proliferazione di franchising
• l'attitudine italica a voler fregare e non pagare
• la modulistica sempre più spinta a tutela dell'agente
immobiliare (esclusiva, penali, prezzi minimi etc etc) avvallata dalle
miopi associazioni di categoria
• la completa ignoranza giuridica da parte degli agenti immobiliari sulla
vera natura della mediazione tipica (non c'era il tempo di studiare perche bisognava VENDERE)
• la tentazione suicida della categoria di trasformarsi in "professionisti"
della compravendita a scapito della professionalizzazione della figura
del mediatore (professionista è diverso da professionale)
In sintesi, il mio pensiero è che la mediazione tipica sia anacronistica (purtroppo) per le condizioni del mercato attuale e che si riesca a fare il mediatore tipico solo in piccoli centri urbani e se non si lavora sulla quantità come è stato fatto nella fase di boom 2001 - 2007.
Personalmente auspico che l'agente immobiliare si renda conto che essere mediatore secondo il dizionario (
chi si interpone fra due persone, enti, ecc. per far loro conseguire un accordo) è DIVERSO da essere mediatore secondo il Codice Civile.