e grazie al cavolo... sono gli anni in cui le città ricche del nord hanno attirato manodopera dalla metà povera del Paese.
anche la ricca milano ha, i quartieri operai degli anni 70 costruiti con lo sputo.
il fatto è che, negli anni 70, l'operaio (unico a lavorare in famiglia) si comprare i suoi 70-80 mq in condominio schifoso.
oggi il suo omologo, la cui moglie lavora pure lei, non si può permettere neppure quello.
Il problema vero è che bisogna invertire la frase.
Il condominio è rimasto lo stesso ed è schifoso uguale. E' quello, che non si può più permettere di stare sul mercato, non la coppia.
La coppia c'era anche negli anni '70, '80...anzi all'epoca erano operai stabili, oggi sono magazzinieri precari nei centri commerciali. Oltretutto magari sono figli unici, una casa in eredità ce l'hanno, mentre una volta no.
E' tutto il resto, che non va, affitti compresi e costi di manutenzione.
Il condominio nuovo non si può permettere proponibilità sul mercato a prezzi non competitivi. E' l'equivalente oggi del condominio dell'operaio degli anni che furono. I vani loculo sono semplicemente esclusi.
Chi ha costi condominiali immotivati anche sul nuovo magari per mala gestione sarà sempre più destinato all'eutanasia. Sono i contesti senza spese o quasi, i più gettonati. Sgradevole anche l'effetto alveare, non più proponibile.
Tu hai giustamente l'ottica di acquirente, io ti descrivo la realtà.
E' quella che va invertita, il mercato del lavoro, la demografia e l'economia non li puoi certo cambiare. Inutile girarci intorno.
La fila di richiedenti oltretutto non c'è, perchè l'epoca del nord ricco che attirava l'altra metà del paese è finita da un pezzo.