Ripeto riagganciandomi alle sagge osservazioni di andrea b. che essendo milanese come me e NON Agenti Immobiliari non ha alcuna ragione di edulcorare la realtà: Milano NON ha belle cittadine che la circondano, è una questione NON opinabile ma un dato di fatto. Tra le pseudo enclave migliori si salva Monza ma più che per questa grande attrattività geografica semplicemente perchè perlomeno ha una sua storicità. Lì si è creata una zona esclusiva che ha tenuto fuori con i prezzi alti la gentaglia. L'appetibilità cioè non è certo per la corona ferrea, nè lì nè altrove, per chi ha presente cosa significa cittadine "belle". Qui si è sempre ragionato con il meno peggio, non siamo nemmeno paragonabili alle città d'arte italiane vere o ad altri territori per esempio del centro italia o del veneto stesso, benchè il nostro orgoglio ci faccia sempre sentire al centro del mondo anche quando non lo siamo più. Ora il problema si presenta perchè Milano in misura minore rispetto a Torino sta conoscendo una crisi di cui i giornali non parlano in vista expo. Difatto il terziario su cui si è sempre retta non supporta più la popolazione come avveniva invece nei tempi andati e ancor prima con l'industria. Per la prima volta da molti anni qui si parla di disoccupazione, chiusure e aziende in crisi, benchè siano pochissime le inchieste serie su questo discorso. Chi ha vissuto Milano e conosce la realtà odierna sa bene che sono lontani anni luce i tempi in cui fiumi di gente trovavano lavoro in una settimana e facevano carriera, vivendo dignitosamente. Lo stipendio medio inoltre che attirava gente anche dal sud ora serve a malapena a molti per far fronte agli alti costi. I figli dei meridionali hanno ben presente questo cambio epocale, ad esempio, perchè sanno che c'è stata un epoca in cui Milano era il bengodi per proporzione prezzi/salari. Oggi per molti non è affatto così. La situazione rispetto agli anni d'oro si è quasi capovolta, c'è molta gente che si reinventa altrove, l'agricoltura su cui nessuno avrebbe scommesso sta tornando alla ribalta, molti giovani puntano sul turismo...e soprattutto molti vanno a studiare e lavorare direttamente all'estero. A Milano si viene al massimo per imparare, poi via altrove.E' un processo logico quando non si assorbono più risorse.L'unica variabile che è aumentata negli ultimi dieci anni è l'immigrazione, con percentuale di aumento del 200% (sono dati veri). Chi ringraziare di tutto questo non saprei nemmeno io.
Sommando tutte queste variabili e soprattutto conoscendo i dati reali dell'indebitamento di chi ha acquistato negli ultimi anni si capisce perchè la follia prezzi che aveva impennato la domanda in periferia e addirittura hinterland da parte di chi pensava di essere nella media se non sopra si sia rivelata in realtà priva dei fondamenti basilari per un investimento. I presupposti per evitare di cadere in grossi guai per indebitamento stratosferico c'erano anche nel 2007 però, indipendentemente dall'economia in crisi. La gente con un processo molto lento ha iniziato a capire questi concetti e le compravendite si sono semiazzerate, ma nel frattempo la crisi sta dilagando. Ora la situazione è decisamente preoccupante perchè si pensa che quando dovesse esserci realmente un calo prezzi sostanziale mancheranno gli acquirenti ancor più di oggi. Con un commerciale alla canna del gas già da tempo ecco che gli agenti della città cresciuti come batteri in una coltura si trovano ad affrontare una situazione da cui sembra non esserci via d'uscita (e da qui gli "espedienti" per sopravvivere e la caccia sul territorio).E con essi purtroppo un intero indotto.