Non voglio fare il san tommaso che mette il dito nella piaga, ma un aspetto mi incuriosisce.
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Manlio sembra stigmatizzare che l'architetto calefab si proponga per la valutazione di un immobile.
Ai tempi miei però l'unico corso di scuola superiore che includesse l'estimo era l'istituto per geometri; non ne sono certo ma è verosimile che anche architettura ed Ingegneria civile prevedessero un simile corso d'esami.
Ora Carlo Garbuio ci insegna spesso che le tecniche si sono evolute e rese sempre più oggettive, ma sempre di estimo parliamo. E mi chiedo quando e come gli AI abbiano seguito un corso organico di estimo: non dubito che per loro valga la pratica, la conoscenza reale del mercato eccetera.
Ma non farei confusione tra mediazione immobiliare (propria degli AI) e la valutazione immobiliare.
Del resto la professionalità non è legata ad una carta bollata, ma alla effettiva conoscenza della materia e delle tecniche sottostanti.
Recentemente un AI cui era stata richiesta una valutazione di immobili, mi ha citato i dati OMI: quelli li sapevo leggere anch'io senza bisogno di un consulente. E mi pare di conoscere la vostra opinione al riguardo.