No, Enzo, ti sbagli. Non è chi ha 30-35 anni che dice questo, ma chi ne ha 55-60 (il che è tutto dire). Anch'io la pensavo esattamente come te, ma la percezione diffusa e non troppo distante dalla realtà è che non solo i prezzi non siano proporzionati alle capacità di spesa dei giovani (il che potrebbe anche essere il male minore), ma sono tuttora valutati come eccessivi in generale da gente che dovrebbe investire, cioè da chi potrebe anche pensarci, di comprare, ma intuisce anche senza interpellare un tecnico che non gli conviene. Cioè è l'appetibilità nel complesso, che è diminuita perchè non c'è un ritorno dell'investimento in tempi ragionevoli (e l'affitto troppo caro è rischioso, oltre ad esserci un mare di concorrenza rischi di impegolarti nelle morosità etc. e quindi non ti conviene..., ).
No, no, no. nel 2008 le cose andavano bene perchè c'era chi credeva che i mutui potessero funzionare. Torniamo al solito discorso: la maggior parte degli immobili sono "utilitarie". le abbiamo valutate come berline perchè andava bene così alle banche. Quando è arrivata la mazzata ci si è accorti del disastro. I modelli di consumo sono cambiati perchè le banche li hanno fatti cambiare, come stanno gradualmente facendo cambiare il panorama edile dopo i disastri dei sottotetti non abitabili.
La ripresa dell'economia, se mai ci sarà, avrà l'effetto opposto: acquisti molto più oculati per evitare il ripetersi, di situazioni già viste.
Su questo credo di poterti dare ragione. Ma anche qui non sarà solo una questione di numeri, ma di reputazione e qualità. Chi ha acquistato e si è trovato a rivendere a un prezzo quasi dimezzato non per il calo dei prezzi, ma per esempio per problemi già insiti nell'immobile e di cui si sta rendendo conto solo adesso è un cliente perso per sempre. Le agenzie immobiliari hanno fatto l'errore di pensare che i clienti fossero come i turisti a Roma: li vedi una volta, li spenni e poi non li vedi più. Peccato che l'agente immobiliare ha un ruolo molto meno sicuro dei centurioni davanti al Colosseo...