Peggio per il mediatore: in casi come questo non è più sufficiente che l'AI proponga l'immobile per far si che si crei un possibile diritto alla provvigione (in caso di stipula). Deve invece far di tutto per portar a compimento la trattativa in maniera più equilibrata possibile, di modo da poter dimostrare che si tratta di uno "scavalco" e non di una nuova trattativa.ma lui la proposta non l'ha fatta
Le mail di richiesta planimetrie/documenti pare possano dimostra che non c'è piena partecipazione da parte dell'AI (leggo che non gli son state fornite e che è stato invitato a passare in agenzia).
La visita successiva non viene fatta perché c'era una trattativa in corso... non dico pessimo modo di lavorare ma di certo poco oculato da parte dell'AI (soprattutto nel caso di una seconda visita): le visite si fanno sempre, ulteriori proposte si raccolgono comunque (ovviamente avvisando i nuovi proponenti dell'esistenza di precedenti proposte e che le nuove sono in "secondo piano").
Vero. Ed è proprio nella parte in grassetto che su un caso come questo va a fondarsi la possibilità di non pagare la provvigione: nel momento in cui l'AI non prosegue fino in fondo nel proprio operato e da quindi possibilità al questuante di iniziare una nuova trattativa, alla quale l'AI risulta completamente estraneo. A ciò nulla conta se l'immobile è stato visionato con l'AI.Art 1755 del c.c. : "Il mediatore ha diritto alla provvigione da ciascuna delle parti, se l'affare è concluso per effetto del suo intervento"
Con il termine " intervento" va specificato che le parti messe in contatto dal mediatore sono libere di concludere o meno la stipula. Se però la concludono, egli ha diritto al compenso se il suo intervento è stato rilevante e tale concetto deve essere inteso in senso lato; infatti, non è necessario che l'opera del mediatore incida sulla conclusione del contratto in sè, ma è sufficiente che si inserisca in tale processo causale, anche solo in un momento anteriore.