Jan80

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Sinceramente nell' eventualità che il sottotetto risulti più alto non credo si possa fiscalizzare l' abuso dato che la sua demolizione non arrecherebbe pregiudizio al resto della struttura e sarebbe comunque possibile ricostruirlo a quota corretta.
 

Michela_

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Sinceramente nell' eventualità che il sottotetto risulti più alto non credo si possa fiscalizzare l' abuso dato che la sua demolizione non arrecherebbe pregiudizio al resto della struttura e sarebbe comunque possibile ricostruirlo a quota corretta.
Stessa cosa mi è stata detta dall’architetto con la quale mi sono interfacciata per la situazione. Se la Concessione edilizia (nulla osta di allora) riporta dimensioni diverse da quanto risulta ora allo stato di fatto il tutto va ripristinato. Ed era questo il mio terrore. Probabilmente in quegli anni i controlli erano diversi, magari si faceva un po’ come si voleva, le superfici sotto cm 150 non apparivano in planimetria, ecc.
Ora ovviamente è diverso.
Ma magari è anche tutto regolare e veramente si parla di un errore o dimenticanza da qualche parte… ma ahimè, se fosse stato tutto regolare dubito si sarebbero “dimenticati” un piano!

Magari sono stati loro a rovesciare del caffè sulle planimetrie 😂😂😂
 
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brina82

Membro Storico
Professionista
Sinceramente nell' eventualità che il sottotetto risulti più alto non credo si possa fiscalizzare l' abuso dato che la sua demolizione non arrecherebbe pregiudizio al resto della struttura e sarebbe comunque possibile ricostruirlo a quota corretta.
Esatto.

Tuttavia non è solo quello il problema.

A parte il fatto che a mio avviso è una "super****ola" normativa la storia della fiscalizzazione (ci penso da anni, ma non rieso ancora a trovare un esempio serio; fatemene voi, per cortesia), la responsabilità sulla tua affermazione resta in capo all'ufficio tecnico comunale, cioè al suo responsabile; cioè sarà lui a deciderlo, lui e nessun altro tecnico.

Non solo: in teoria è una "trovata normativa" che salverebbe capre e cavoli, una specie di accordo della serie tu mi paghi e io non ti faccio demolire, tuttavia ciò non vuol dire che poi l'immobile è come se fosse sanato al 100%... (leggere anche il buon Pagliai).

Ne abbiamo parlato diverse volte qui sul forum.
 

Michela_

Membro Assiduo
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Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
La tua bravura e preparazione è fuori discussione, il problema è quando si è coinvolti emotivamente in prima persona si cade con facilità in errore causa l'emotività stessa
E' cosa normale (come il calzolaio che vè in giro con le scarpe rotte)

Dato che è una compravendita che stai intermediando a cui tieni molto "emotivamente coinvolta" e visto che oramai siamo amici, se vuoi questa trattativa te la porto avanti io gratis
non ti chiedo nulla
mi accontento di un invito a cena :risata:
Sempre alla ricerca di pasti gratis... :maligno: :fiuu::innocente:
 

MauroScherlin

Membro Assiduo
Professionista
Sinceramente nell' eventualità che il sottotetto risulti più alto non credo si possa fiscalizzare l' abuso dato che la sua demolizione non arrecherebbe pregiudizio al resto della struttura e sarebbe comunque possibile ricostruirlo a quota corretta.
Senza recare pregiudizio alla parte eseguita in conformità vuol dire tutto e niente. In questo caso, ad esempio, la difformità riguarderebbe l'altezza dei muri, ma se il tetto (forma e dimensioni) é conforme, non posso abbassare i muri senza recarne pregiudizio.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
non posso abbassare i muri senza recarne pregiudizio.
.... vero anche quello.
Certe difformità, o si contestano subito, altrimenti diventa arduo ed anacronistico il rimedio radicale. Un conto realizzare un piano abitabile o un intero palazzo abusivo.
Ho sentito parlare di sanatoria per piccoli abusi: a parte l'orticaria che mi provoca chi lo ha proposto, convengo che una sanatoria con criteri circostanziati ben studiati, per evitare la solita rincorsa ad infilarci di tutto e di più, per situazioni datate ed irrisolte monetizzandola, forse farebbe pulizia di situazioni pendenti, tollerate o trascurate per decenni: bene che oggi sia cambiato l'approccio (conformità e via discorrendo).
E chiudiamo col passato in modo ragionevole.

Giorni fa sentivo in un dibattito due esempi:
- edifici realizzati a distanze dai cimiteri un tempo non lecite, ed oggi ammesse (ho qualche dubbio)
- edifici realizzati a distanze dai cimiteri un tempo lecite, ed oggi non ammesse (mi pare più probabile)
- prospetti difformi da quelli realizzati (portefinestre anziché finestre, ecc

Non è facile circoscrivere e contemplare tutti i casi "ragionevoli": se non fossimo un paese con un livello di corruzione da terzo mondo basterebbe demandare il discernimento alla discrezionalità di un collegio di "probiviri"

Molte volte le difformità non erano nemmeno abusi: ma non si badava a comunicare le varianti a fine lavori, con l'inerzia sia dei tecnici privati che degli uffici pubblici: ed oggi gli eredi si trovano le sorprese
 

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